Re

Due libri storici della Bibbia.

Originariamente formavano un'unica opera e furono divisi dalla traduzione greca dei Settanta.

L'opera narra le vicende del popolo di Israele dalla fine del regno di Davide ( X sec. a.C. ) alla deportazione in Babilonia ( VI sec. a.C. ).

L'autore, che utilizza fonti antecedenti, di cui alcune esplicitamente citate nel corso del testo, raccoglie il suo materiale in tre grandi parti: il regno di Salomone ( 1 Re 1,1-11,43 ); le vicende dei regni di Israele e di Giuda ( 1 Re 12,1 - 2 Re 17,41 ); la storia del Regno di Giuda dopo la caduta del Regno di Israele ( 2 Re 18,1-25,30 ).

La redazione dell'opera è guidata da un intento teologico.

Dinanzi ai tragici eventi che avevano colpito il Regno di Giuda, l'autore, ispirandosi alla teologia deuteronomistica ( v. Deuteronomio ), invita il popolo a rileggere il passato e a riconoscere che la rovina è stata provocata dall'infedeltà al Signore.

L'autore esprime un giudizio negativo su quasi tutti i re che si sono susseguiti in Israele e in Giuda dopo la morte di Davide; tranne rare eccezioni, i re di ambedue i regni furono infedeli a JHWH.

Soltanto Ezechia e Giosia "fecero ciò che è retto agli occhi del Signore" ( 2 Re 18,3; 2 Re 22,2 ).

Ma nonostante la continua infedeltà del popolo e delle sue guide, Dio resta fedele, continua a inviare i suoi profeti per invitare alla conversione.

Ampio spazio è dedicato in particolare al profeta Elia ( 1 Re 17-21 ) e al suo discepolo Eliseo ( 2 Re 2-13 ).

Il racconto della costruzione e dedicazione del Tempio rinnova la memoria della presenza di Dio in mezzo al suo popolo; è il Tempio il luogo di cui Dio ha detto: "Là sarà il mio nome" ( 1 Re 8,29 ).

Nonostante la tragicità degli eventi narrati le parole finali dell'opera si aprono alla speranza; il re di Giuda Ioiakìn, che era stato deportato a Babilonia, viene liberato dalla prigione ( 2 Re 25,27 ).

Anche nella sventura c'è ancora una speranza.

Schedario biblico

Cristo e Davide (Re) B 45
Cristo, Nuovo Salomone B 47
Intronizzazione B 98
Regno di Dio (A) C 13
Regno di Dio (B) C 14
Stato F 60
Cristo, figlio di Dio (A) B 3
Unzione di Cristo B 77
Investitura messianica B 78
Trasfigurazione B 81
Entrata in Gerusalemme B 88
Ascensione B 97
Parusia B 99
v. Messia; Regno; Unzione

Magistero

Quas primas

Cristo non solo deve essere adorato come Dio dagli Angeli e dagli uomini, ma anche che a Lui, come Uomo, debbono essi esser soggetti ed obbedire: cioè che per il solo fatto dell'unione ipostatica Cristo ebbe potestà su tutte le creature.

Eppure che cosa più soave e bella che il pensare che Cristo regna su di noi non solamente per diritto di natura, ma anche per diritto di conquista, in forza della Redenzione?

Enciclica Pio XI
11-12-1925

La Croce è il "trono" dal quale ha manifestato la sublime regalità di Dio Amore: offrendosi in espiazione del peccato del mondo, Egli ha sconfitto il dominio del "principe di questo mondo" ( Gv 12,31 ) e ha instaurato definitivamente il Regno di Dio.

Angelus Benedetto XVI
26-11-2006

Ma in che cosa consiste il "potere" regale di Gesù?

Non è quello dei re e dei grandi di questo mondo; è il potere divino di dare la vita eterna, di liberare dal male, di sconfiggere il dominio della morte.

Benedetto XVI
22-11-2009

E questa è la forza del regno di Cristo: è l'amore. Per questo la regalità di Gesù non ci opprime, ma ci libera dalle nostre debolezze e miserie, incoraggiandoci a percorrere le strade del bene, della riconciliazione e del perdono.

Angelus Francesco
22-11-2015

E così si rivela il potere dell'amore, la regalità di Dio: solidale con chi soffre per suscitare dappertutto atteggiamenti e opere di misericordia.

Angelus Francesco
26-11-2017

Un re che con la sua parola, il suo esempio e la sua vita immolata sulla croce ci ha salvato dalla morte, e indica – questo re – la strada all'uomo smarrito, dà luce nuova alla nostra esistenza segnata dal dubbio, dalla paura e dalle prove di ogni giorno.

Angelus Francesco
25-11-2018