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6,1-14 In Cristo morti al peccato e vivi con lui
La radice della morte è il peccato.
Paolo afferma che i credenti in Cristo sono morti al peccato e vivono con lui, risorti anch'essi dalla morte.
6,3 Essere battezzati in greco significa essere "immersi".
Nel battesimo il credente è immerso nella morte di Gesù.
6,4 Per mezzo del battesimo: il battesimo non si oppone alla fede, ma l'accompagna ( Gal 3,26s; Ef 4,5; Eb 10,22; cf. At 8,12s.37; At 16,31-33; At 18,8; At 19,2-5 )
e l'esprime sul piano sensibile con il simbolismo efficace del rito.
Così Paolo attribuisce ai due gli stessi effetti ( confrontare Gal 2,16-20 e Rm 6,3-9 ).
Il « bagno » per immersione nell'acqua ( senso etimologico di « battezzare » )
seppellisce il peccatore nella morte del Cristo ( Col 2,12; cf. Mc 10,38 ),
da dove esce mediante la resurrezione con lui ( Rm 8,11+ )
come « nuova creatura » ( 2 Cor 5,17+ ),
« uomo nuovo » ( Ef 2,15+ ),
membro del corpo unico animato dall'unico Spirito ( 1 Cor 12,13; Ef 4,4s ).
Questa resurrezione, che sarà totale e definitiva solo alla fine dei tempi ( 1 Cor 15,12s+; ma cf. Ef 2,6+ ),
si realizza già fin d'ora mediante una vita nuova secondo lo Spirito ( vv 8-11.13; Rm 8,2s; Gal 5,16-24 ).
- Oltre il simbolismo più tipicamente paolino di morte e resurrezione, questo rito primordiale della vita cristiana ( Eb 6,2 )
è anche presentato nel NT come un lavacro che purifica ( Ef 5,26; Eb 10,22; cf. 1 Cor 6,11; Tt 3,5 ),
come una nuova nascita ( Gv 3,5; Tt 3,5; cf. 1 Pt 1,3; 1 Pt 2,2 ),
come un'illuminazione ( Eb 6,4; Eb 10,32; cf. Ef 5,14 ).
Circa il battesimo d'acqua e il battesimo di Spirito, cf. At 1,5+;
questi due aspetti della consacrazione cristiana sembrano l'« unzione » e il « sigillo » di 2 Cor 1,21s.
Secondo 1 Pt 3,21, l'arca di Noè fu tipo del battesimo.
6,7 è ormai libero dal peccato: poiché ha perso lo strumento del peccato, il suo « corpo di peccato » ( v 6 ),
e non è più « nella carne » ( Rm 8,9 ),
il cristiano è di per sé affrancato definitivamente dal peccato ( cf. 1 Pt 4,1 ).
Oppure egli è sciolto dal peccato, secondo l'assioma giuridico:
la morte di un colpevole estingue l'azione giudiziaria ( cf. Rm 7,1 ).
6,8 Innestati mediante il battesimo in Gesù Cristo crocifisso, i cristiani possono, fin d'ora, camminare in una vita nuova, in attesa della vita piena inaugurata dalla sua risurrezione ( Rm 8,4.6 ).
Ma: una variante legge: « infatti ».
6,10 egli morì al peccato: senza essere peccatore ( 2 Cor 5,21 ),
il Cristo con il corpo di carne simile al nostro ( Rm 8,3 )
apparteneva alla sfera del peccato: divenuto « spirituale » ( 1 Cor 15,45-46 ),
ora appartiene alla sfera divina.
Così il cristiano, benché dimori provvisoriamente nella carne, vive già dello Spirito.
6,11 in Cristo Gesù: textus receptus e volg. leggono: « Cristo Gesù, nostro Signore ».
- Cf. Rm 14,7s; 1 Cor 3,23+; 2 Cor 5,15; Gal 2,20; 1 Pt 2,24.
6,12 nel vostro corpo mortale: il battesimo ha distrutto il peccato nel l'uomo, ma, finché il suo corpo non abbia « rivestito l'immortalità » ( 1 Cor 15,54 ),
il peccato può trovare in questo corpo « mortale », sede della concupiscenza, il mezzo per regnare ancora ( cf. Rm 7,14s ).
6,15-23 Al servizio di Dio che salva
6,15 Il Cristo ha liberato l'uomo dal male per renderlo a Dio.
Oltre al tema biblico della « redenzione » ( Rm 3,24+ )
e a quello della liberazione attraverso la morte ( Rm 7,1+ ),
Paolo ricorre volentieri, per esprimere questa idea, all'immagine, così espressiva al suo tempo,
dello schiavo riscattato e affrancato, che non può più essere rimesso in schiavitù, ma ha il dovere di servire fedelmente il nuovo padrone.
Riscattandoci con il prezzo del suo sangue ( 1 Cor 6,20; 1 Cor 7,23; Gal 3,13; Gal 4,5 ),
il Cristo ci ha affrancati e chiamati alla libertà ( Gal 5,1.13 ).
Ormai liberato dai suoi antichi padroni, il peccato ( Rm 6,18-22 ),
la legge ( Rm 6,14; Rm 8,2; Gal 3,13; Gal 4,5; cf. Rm 7,1+ )
con le sue osservanze materiali ( Gal 2,4 ),
gli « elementi del mondo » ( Gal 4,3.8 cf. Col 2,20-22 ),
la corruzione ( Rm 8,21-23 ),
il cristiano non deve più ricadere sotto la loro schiavitù ( Gal 2,4s; Gal 4,9; Gal 5,1 ).
Egli è libero ( 1 Cor 9,1 ), figlio della donna libera,
la Gerusalemme di lassù ( Gal 4,26.31 ).
Questa libertà non significa però libertinaggio ( Gal 5,13; cf. 1 Pt 2,16; 2 Pt 2,19 ).
Essa deve essere un servizio al nuovo padrone, Dio ( Rm 6,22; cf. 1 Ts 1,9; 1 Pt 2,16 ),
il Cristo Kyrios ( Rm 1,1; ecc.; Gc 1,1; 2 Pt 1,1; Gd 1; Rm 14,18; Rm 16,18; ecc. )
a cui ormai il fedele appartiene ( 1 Cor 6,19; 1 Cor 3,23 )
e per il quale vive e muore ( Rm 7,1+ );
servizio che si attua nell'obbedienza della fede per la giustizia e la santità ( Rm 6,16-19 ).
Questa libertà di figli ( Gal 4,7 ),
affrancati mediante la « legge dello Spirito » ( Rm 8,2; cf. Rm 7,6; Rm 8,14s; 2 Cor 3,17 e cf. Gc 1,25; Gc 2,12 ),
può anche dover sacrificare i suoi legittimi diritti per diventare un servizio al prossimo,
se la carità ( Gal 5,13; cf. 2 Cor 4,5 )
e il rispetto delle coscienze degli altri lo richiedono ( 1 Cor 10,23-33; Rm 14; cf. 1 Cor 6,12-13; 1 Cor 9,19 ).
Quanto al sistema sociale della schiavitù, se può ancora essere tollerato in questo mondo che passa ( 1 Cor 7,20-24.31 ),
esso non ha più nessun valore nell'ordine nuovo instaurato dal Cristo ( 1 Cor 12,13; Gal 3,28; Col 3,11 ):
lo schiavo cristiano è affrancato dal Signore,
lui e il suo padrone sono ugualmente servi del Cristo ( 1 Cor 7,22; cf. Ef 6,5-9; Col 3,22-4,1; Fm 16 ).
6,19 a servizio della giustizia per la vostra santificazione: la santità propria di Dio ( Lv 17,1+ ),
che egli comunicava al suo popolo ( Es 19,6+ ),
è comunicata anche a coloro che credono nel Cristo ( At 9,13+; Col 1,12+ ).
Tuttavia essa perde l'aspetto rituale per conservare l'interiorità:
consiste nell'imitare il Cristo ( 2 Ts 3,7+ ),
Santo di Dio ( Mc 1,24+ ).
Chi è santo perché giustificato e, per la sua appartenenza al popolo santo, reso dimora dello Spirito santo ( Rm 5,5+ ),
deve ancora attuare questa santità ché gli è data e progredire nella santificazione ( v 22; 1 Ts 4,3-7+; 2 Ts 2,13 ).
6,21 Ma quale frutto ecc.: oppure, « Quale frutto ne raccoglievate allora?
Delle azioni di cui oggi. arrossite ». |