La Chiesa

C 45

Vocazione

Rif.

Il nostro Dio è essenzialmente un Dio che chiama, che si è messo in relazione con l'uomo e vuol continuare con lui un dialogo, prova della sua volontà di salvezza.
Per la realizzazione di questo piano di salvezza, egli chiama coloro che saranno incaricati di « far avanzare » la storia sacra: patriarchi, profeti, la Vergine, Gesù, poi gli apostoli.
Con Cristo si opera una sostituzione radicale: Cristo mediatore assume la funzione che Jahvè si riservava nell'A. T.; infatti, egli è il più grande chiamato del Padre, e in lui noi tutti siamo chiamati a essere figli adottivi del Padre suo.
Una volta che Gesù sia risalito al cielo, la Chiesa non gli succede né lo sostituisce: essa diventa il suo modo di esprimersi e ogni chiamata di Dio, d'ora in poi, si fa sentire attraverso la mediazione della Chiesa.
Chiamata di Dio e chiamata della Chiesa: la coesistenza di questi due elementi tocca l'essenza stessa della vocazione.

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 1-3
Il Dio creatore è essenzialmente un Dio « che chiama all'essere » le cose e gli esseri, che crea l'universo col nominare le sue parti costitutive ( Il verbo ebraico BR' = far venire, invitare a, nominare ).
Dopo la caduta, è ancora Dio che prende l'iniziativa di chiamare l'uomo; questo dialogo non cesserà di volerlo proseguire come prova della sua misericordia.

Gen 12
Es 3
Es 19,3s
Es 24,16
1 Sam 3
Is 6
Is 46,1ss
Lc 1
At 9
Gal 1,15
Rm 1,5
Gv 17,18
In funzione di questa salvezza, Dio chiama coloro che avranno un compito primordiale nella storia della redenzione: Abramo e l'Alleanza; Mosè e la Legge, Samuele e la regalità; Isaia e il profetismo; la chiamata di tutto il popolo eletto;
C 1
C 22
Giovanni Battista e la Vergine, Gesù e gli apostoli.

La chiamata di Dio:

Ger 1,4s
Rm 8,30
1 Cor 15,9-10
Gal 1,15
- procede dalla sua sovrana libertà;
Gen 12
Mt 4,18-22
Mt 16,24-26
Mt 8,18.22
- esige lo spogliamento nella fede per mezzo dell'obbedienza;
Es 3,6
Gdc 6,22
Is 6,5
Ger 1,6
- suscita perciò sovente il timore nel cuore del chiamato.

Gen 17,4-8.19
Lc 1,13.31-32.59-63
Gv 1,42
Questa chiamata genera soprattutto nel chiamato una novità: Dio cambia il nome di coloro che egli chiama, perché devono portare il segno della loro nuova investitura.
F 18

1 Sam 10,6
1 Sam 16,13
Is 11,2
Is 42,1
Nell'A. T. questa investitura corrispondeva sovente a una comunicazione dello Spirito di Jahvè.

Gv 20,22
Gv 15,26
Gv 16,7
Gv 14,16
Mc 3,13
Gv 15,16
Nel N. T., identica consacrazione della vocazione degli apostoli con un'effusione dello Spirito Santo; e Cristo non ne è solamente il ministro, ma ne rivendica l'iniziativa ( Spirito di Dio = Spirito di Cristo: Rm 8,9 ).
Egli sceglie chi vuole.

1 Cor 1,9
Col 3,15
Gal 5,13
1 Ts 4,7
Chiamandoci alla comunione con suo Figlio, il Padre celeste ci chiama, con ciò stesso, alla pace, alla libertà e alla santificazione;
Eb 9,15
Fil 3,14
Mt 22,1-14
Ap 19,9
1 Tm 6,12
2 Ts 2,14
vocazione alla eredità, alla vita eterna.

Mt 9,12-13
Lc 14,22ss
1 Cor 1,26
Dio rimane libero nel suo disegno di salvezza ( i verbi « scegliere » ed « eleggere » accompagnano sovente il verbo « chiamare » e suoi derivati): coloro che sono oggetto della chiamata di Cristo sono coloro che stanno male, i peccatori, i poveri.
Bisogna essere stato perduto, come Matteo, per essere capace di andare a predicare la Buona Novella a coloro che sono perduti.

Rm 9,24-26
1 Cor 1,24
Ma la sua opera redentrice è su scala mondiale: la chiamata divina risuona all'orecchio dell'ebreo come a quella del greco

Rm 9,7
1 Cor 12,1ss
Col 3,15
Ef 4,1-12
Sottolineiamo infine l'aspetto comunitario della chiamata di Dio: con la mediazione della Chiesa il cristiano è chiamato per essa, e in essa per il mondo.
La chiamata alla salvezza si realizza integrando il chiamato alla posterità di Abramo, al corpo di Cristo; tutte le varie vocazioni partecipano all'edificazione di questo corpo e al suo ministero.
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