Dio

A 4

Dio uno e unico

Rif.

Dio ha rivelato solo progressivamente la pienezza del suo mistero di unità.
Egli ha, prima di tutto, chiesto al suo popolo la "monolatria", cioè il culto di un solo Dio, senza escludere il caso della possibile esistenza di altri dei, responsabili ognuno di una parte del mondo.
Un po' alla volta Dio ha fatto comprendere al popolo la sua trascendenza sugli altri dei.
Questa, allora, è apparsa tale da derivarne l'unicità di Dio: accanto al Dio vivente non ci possono essere che idoli morti.
Però il Dio unico è così ricco di vita che qualcuno ha potuto dirsi Dio, distinto da Dio, e tuttavia in Dio: il Verbo fatto carne.
Questa proclamazione non ha distrutto l'unicità di Dio, ma ha aiutato a comprendere la profondità del mistero della sua unità.

Testi

Rilievi

Rif.

Gs 24,2-3
Gdt 5,7-9
Gen 14,18-24
Gen 16,13
Gen 35,11
I Patriarchi provengono dal politeismo; si muovono senza esitazione tra le divinità cananee: El Eljon ( Altissimo ), El Roi ( Chi mi vede ), El Shaddaj ( Dio delle montagne )
In molti di questi testi, il redattore biblico si limita ad aggiungere il termine "Jahvè" al nome del dio antico.

Gen 26,24
Gen 28,13
Gen 31,53
Questi dei sono legati al luogo che proteggono.
Si cambiava dio mutando luogo.
Le migrazioni insegnano ad Abramo a ritrovare ovunque lo stesso Dio, legato non al luogo, ma ai "padri" del popolo.
A 32

Es 3
Es 20,3-7
Es 34,14
Dio si rivela a Mosè come un Dio geloso che non sopporta rivali.
A 17
Questo perché egli "è", in tutta la forza del termine.

Gdt 2,11-15
1 Sam 26,19
2 Re 16
Questa rivelazione del Dio unico non impedisce agli Ebrei di credere all'esistenza di "dei stranieri" o di paragonare Jahvè a un idolo pagano.
A 25

1 Re 18
Am 1,3-15
Sal 16
Is 10,5-15
Spetta ai profeti rendere il monoteismo ebraico più assoluto.
Elia si incarica di una sfida tra Jahvè e Baal.
Amos fa vedere che Jahvè non è un Dio locale, ma il Dio di tutte le genti.
È il senso delle maledizioni pronunciate dai profeti contro le nazioni.

Is 41,8-16
Is 42,5-9
Is 43,8-12
Is 44,6-8
Is 45,14-17
Il Deutero-Isaia scopre una nuova esigenza dell'unicità di Dio.
Se Dio è unico, non può essere monopolizzato da un solo popolo; al contrario, deve essere predicato agli altri popoli dal popolo-testimone.
C 54

Sal 8
Sal 106
Sal 114,1-8
L'insegnamento profetico dà vita a una letteratura lirica che canta il Dio unico, che dirige tutti gli elementi del mondo.

Mt 6,24-34
Tra Jahvè e gli idoli antichi non si dà compromesso, come non si dà tra Dio e il Mammona moderno: il monoteismo richiede una fedeltà totale a Dio.

Gv 5,16-24
Gv 14,5-11
Gv 17,10
Gv 10,30
Il mistero dell'unità interiore di Dio è rivelato da suo Figlio, con grande scandalo dei rigidi partigiani del monoteismo.
Questo, ben compreso, ci garantisce la verità della testimonianza del Figlio.
B 18
B 30

Gv 17,20-23
L'applicazione morale del monoteismo si impone da sé: vivere l'unità di Dio essendo uno come Dio è uno.
C 26

Ef 4,1-6
L'unità di Dio comporta l'unità nella vita del cristiano.
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