Le realtà umane

F 17

Donna

Rif.

La situazione sociale che l'A. T. riserva alla donna non è molto favorevole.
La considera sempre come inferiore.
Il suo compito è lavorare, obbedire al marito, generare figli e piacere.
Dietro questa situazione socialmente depressa si può vedere, se si guarda da vicino, un certo aspetto personale della donna.
Essa influenza l'uomo.
La vita della donna, attraverso la Bibbia, converge verso due aspetti: fidanzamento e maternità.
A volte, la sorte del popolo dipende da lei; altre volte, è un modello di virtù …
Questi aspetti - pochi ma reali - della donna nell'A. T. non si comprendono se non alla luce del N. T., e soprattutto nella teologia di Cristo e della sua Chiesa.
C 32

Testi

Rilievi

Rif.

Lv 27,3-4
Gen 16,14-15
Gen 30,1-4
Gen 24,16-30
Nm 27,1-10
Dt 22,23-29
La condizione sociale della donna nella legislazione mosaica è mediocre.
Essa è messa al servizio dell'uomo senza alcun diritto all'eredità; deve essere fedele al proprio sposo, senza avere diritto ad alcuna fedeltà; è ripudiata per un nonnulla.
D 41

2 Sam 11,1-5
Ez 24,15-18
Sir 36,23-27
Pr 12,4
Pr 5,15-18
Pr 18,22
Pr 31,10-31
Ct
I sapienti le riconoscono alcune qualità.
Essa esercita col suo fascino una grande influenza su suo marito; è « gioia dei suoi occhi », « favore del cielo », « corona di suo marito ».

Gen 2,18-25
Eva, la prima donna, fu l'anti-tipo della prima donna del N. T., Maria, vera « madre dei viventi » con la sua obbedienza.
C 74

Is 66,7-9
Sal 45
Gal 4,1-11
Rm 9,1-13
Ap 12,4-6
Sara diventa un anti-tipo della maternità della Chiesa e di Maria
C 74
che, spose di Cristo, si rallegrano di essere madri delle nazioni.

Gen 29,20
Rachele, per cui Giacobbe dovette lavorare sette anni, prefigurava la Chiesa per la quale Cristo dovette morire.

Gs 2,1-20
Eb 11,30-31
Gc 2,25-26
Rahab la prostituta, per l'accoglienza fatta ai messaggeri, diventa il modello della Chiesa dei Gentili
C 19
che accoglie la fede in Cristo vivente.

Dn 13
Susanna, immagine del povero giustificato.

Gdc 4,17-23
Gdt
Est
Giuditta, dopo Giaele e Ester, indica la debolezza.
Dio opera nella debolezza e dà a queste donne la vittoria.
C 81

Gen 16,15
Gen 21,1-7
Gal 4,21-30
Rm 4,18-22
Eb 11,11-12
Agar e Sara indicano già l'opposizione tra i due Testamenti.
La prima ha generato figli in servitù, la seconda in libertà.
E 1

Mt 1,1-16
Si noti che le quattro donne citate in questa genealogia richiamano nomi di peccatori o di straniere.
C 72

Lc 8,1-3
Lc 10,38-42
Gv 12,1-8
Certi atteggiamenti di Cristo manifestano la sua cura di liberare la donna dalla sua minorità e di trattarla come uguale all'uomo.

1 Cor 7,3-5
1 Cor 11,11-12
Gv 20,1-7
Rm 16,1-2.6.12
At 5,14
At 16,13-15
Fil 4,2-3
In questa prospettiva, non fa più stupore che la donna prenda un posto importante nella società del N. T.
La si trova uguale all'uomo, prima testimone della risurrezione e avente una parte attiva in tutta la vita della Chiesa nascente.

Lc 7,36-50
Lc 8,1-3
Lc 10,38-42
Lc 13,10-17
Lc 18,1-6
Lc. si preoccupa della benevolenza di Cristo per le donne nel quadro della sua tendenza verso ciò che è disprezzato e debole.

Ef 5,22-24
1 Cor 11,2-16
1 Cor 14,34-35
Questa eguaglianza non è egualitarismo: la donna rimane il simbolo delle virtù dell'accoglienza, della fede, della fedeltà ( anche se 1 Cor 11 ricorre a usanze ebraiche per giustificare questo simbolismo ).

Ap 12
La sua maternità ne farà pure il simbolo della pazienza e della persecuzione.

1 Cor 14,34-35
1 Tm 2,11-12
Lc 2,19
Lc 1,47-55
Gdc 5
1 Sam 2,1-10
La donna deve tacere nell'assemblea; perché è compito dell'uomo proclamare la Parola ( profeta, legislatore, sapiente ) e compito della donna accoglierla con la preghiera e il canto ( Maria, Anna, ecc. ).
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