Esposizione dei Salmi

Indice

Salmo 80 (79)

Discorso

1 - [v 1.] Cristo e la Chiesa

Non sono molte in questo salmo le cose nelle quali il nostro discorso incontri difficoltà e l'uditore attento trovi ostacoli a capire.

Per questo, con l'aiuto del Signore, animati dal gusto di ascoltare e di vedere quanto era stato già profetato e predetto, come persone ben mature alla scuola di Cristo dobbiamo scorrere rapidamente le cose facili.

Se infatti i passi oscuri richiedono una interpretazione, per i passi chiari invece ci si accontenti della semplice lettura.

Si canta qui della venuta del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo e della sua vigna.

Chi canta è quell'Asaf, ormai ( a quanto sembra ) illuminato e corretto, il cui nome, come voi sapete, designa la sinagoga.

Infatti il titolo del salmo è questo: Sino alla fine, per coloro che saranno mutati, certamente in meglio, perché Cristo, fine della legge, ( Rm 10,4 ) per questo è venuto, per mutarci in meglio.

E aggiunge: Testimonianza di Asaf stesso.

Buona la testimonianza della verità!

Inoltre questa testimonianza ha per oggetto Cristo e la vigna, cioè il capo e il corpo, il re e il popolo, il pastore e il gregge, e l'intero mistero di tutte le Scritture, che è Cristo e la Chiesa.

Il titolo del salmo termina poi con le parole: Per gli Assiri.

Assiri significa " coloro che dirigono ".

Non vi sia più ormai una generazione che non ha indirizzato al bene il suo cuore, ( Sal 78,8 ) ma una generazione che ve lo
indirizza.

Ascoltiamo dunque che cosa si dice in questa testimonianza.

2 - [v 2.] Il patriarca Giuseppe, nobile figura di Cristo

Tu che pascoli Israele, ascolta.

Che significano le parole: Tu che pascoli Israele, ascolta; tu che guidi Giuseppe come pecore?

Si invoca, si aspetta, si desidera che venga.

Che egli dunque trovi persone rivolte [ a lui ].

Tu che guidi, dice, Giuseppe come pecore.

Giuseppe stesso è guidato come un gregge di pecore.

Giuseppe è un gregge, e Giuseppe è una pecora sola.

Avete sentito parlare di Giuseppe, ma anche l'interpretazione del suo nome ci giova molto: significa infatti " accrescimento ".

E certamente il nostro Giuseppe venne per questo: per far risorgere, moltiplicato, il grano che era morto, ( Gv 12,25 ) cioè per accrescere il popolo di Dio.

Orbene, ripensate ad alcune vicende accadute a Giuseppe: ricordatevi che fu venduto dai fratelli, che fu disonorato dai suoi ed esaltato dagli stranieri; ( Gen 37,28; Gen 41,40 ) e comprenderete di quale gregge dobbiamo far parte, insieme con coloro che già dirigono al bene il loro cuore, affinché la pietra respinta dai costruttori diventi pietra angolare e tenga insieme le due pareti, che provengono da diverse direzioni ma combaciano nell'angolo. ( Mt 21,42; Sal 118,22 )

Tu che siedi sopra i Cherubini.

I Cherubini sono il trono della gloria di Dio e significano pienezza della scienza".

Ivi siede Dio, nella "pienezza della scienza ".

Anche se, come sappiamo, i Cherubini sono le più alte potestà e le più alte virtù dei cieli, tuttavia, se vuoi, sarai anche tu un cherubino.

Perché, se il cherubino è il trono di Dio, ascolta cosa dice la Scrittura: L'anima del giusto è la sede della sapienza. ( Sap 7,28 )

In qual modo, dirai tu, potrò essere la pienezza della scienza? Chi mi ricolmerà?

Hai di che riempirti: La pienezza della legge è la carità. ( Rm 13,10 )

Non vagare per molte parti, non lasciarti distrarre!

L'estensione dei rami ti mette paura; tienti stretto alla radice e non pensare alla grandezza dell'albero.

Sia in te la carità, e necessariamente ne conseguirà la pienezza della scienza.

Che cosa non conosce, infatti, colui che conosce la carità? Sta infatti scritto: Dio è carità. ( 1 Gv 4,8 )

3 - [v 3.] Cristo debole nella carne, forte nella maestà

Tu che siedi sopra i Cherubini, mòstrati.

Per questo noi ci siamo smarriti, perché tu non ti mostravi.

Al cospetto di Efraim, di Beniamino e di Manasse.

Mòstrati, dico, al cospetto della gente giudea, al cospetto del popolo d'Israele; ivi infatti sono Efraim, Manasse e Beniamino.

Ma vediamo il significato di questi nomi: Efraim significa " fruttificazione "; Beniamino, " figlio della destra "; Manasse, " dimentico ".

Mòstrati dunque al cospetto di colui che ha dato frutti, al cospetto del figlio della destra.

Mòstrati al cospetto di colui che si è dimenticato, affinché non si dimentichi più, ma si ricordi di chi lo ha liberato.

Se infatti se ne ricorderanno le genti e si convertiranno al Signore tutte le contrade della terra, ( Sal 22,28 ) è mai possibile che il popolo proveniente da Abramo non abbia avuto anch'esso una sua parete che si rallegri nell'angolo, mentre invece sta scritto: Gli avanzi si salveranno? ( Rm 9,27 )

Ridesta la tua potenza.

Eri debole, quando ti dicevano: Se è il Figlio di Dio, scenda dalla croce. ( Mt 27,40 )

Sembravi non valere niente; prevalse su di te il persecutore, come avevi già prima prefigurato, quando Giacobbe prevalse nella lotta, lui uomo, contro l'angelo.

Come sarebbe stato possibile ciò, se l'angelo non avesse voluto?

Prevalse l'uomo, e l'angelo fu sconfitto.

L'uomo vincitore afferra l'angelo e dice: Non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Grande mistero!

Sta in piedi lo sconfitto e benedice il vincitore!

Sconfitto perché lo ha voluto; debole nella carne, forte nella maestà.

E lo benedisse: Ti chiamerai, gli disse, Israele.

Tuttavia gli toccò la coscia e questa si paralizzò; per cui nello stesso tempo quell'uomo divenne benedetto e zoppo. ( Gen 32,26.28 )

Vedi come il popolo dei giudei ha zoppicato; guarda del pari come da tale popolo abbia tratto origine il gruppo benedetto degli Apostoli.

Orbene, ridesta la tua potenza! Fino a quando ti mostrerai debole?

Crocifisso nella debolezza, risorgi nella potenza. ( 2 Cor 13,4 )

Ridesta la tua potenza e vieni a salvarci.

4 - [v 4.] O Dio, convertici.

Noi ti abbiamo voltato le spalle, e se tu non ci volgi, noi non ci volgeremo a te.

E illumina la tua faccia, e saremo salvi.

Forse che egli ha la faccia oscura? Non è che egli abbia la faccia oscura, ma volle coprirla con la nube della carne e, per così dire, col velo della debolezza.

Non fu creduto Dio quando pendeva sulla croce, lo sarebbe stato in seguito, una volta assiso in cielo.

Così infatti è accaduto. Asaf non ha conosciuto Cristo mentre era presente in terra e operava i miracoli; lo ha conosciuto dopo morte, dopo che è risorto ed è asceso in cielo.

Allora si è pentito e ha dato di lui la testimonianza che ora leggiamo in questo salmo: Illumina la tua faccia e saremo salvi!

Copristi la tua faccia e noi siamo caduti ammalati; illuminala e saremo salvi!

5 - [v 5.] I flagelli del Padre celeste

O Signore, Dio degli eserciti, fino a quando ti adirerai contro la preghiera del tuo servo?

Ormai sono tuo servo. Ti adiravi un giorno contro la preghiera di chi ti era nemico; e ancora ti adiri contro la preghiera di chi è divenuto tuo servo?

Tu ci hai mutati e noi ora ti conosciamo; e ancora ti adiri contro la preghiera del tuo servo?

Certo, tu ti adiri, ma come padre che corregge, non come giudice che condanna.

Tu ti adiri, perché sta scritto: O figlio, avvicinandoti al servizio di Dio, sta' saldo nella giustizia e nel timore, e prepara la tua anima contro la tentazione. ( Sir 2,1 )

Non credere che, per esserti tu convertito, l'ira di Dio sia ormai del tutto cessata.

È cessata nel senso che non sarai condannato in eterno.

Tuttavia ti flagella, non ti risparmia, perché Dio, da padre, flagella ogni figlio che accoglie. ( Eb 12,6 )

Se rifiuti ostinatamente d'essere flagellato, come fai a desiderare di essere accolto?

Egli flagella ogni figlio che accoglie: flagella tutti, colui che non ha risparmiato neppure il suo unico Figlio.

Dice tuttavia: Fino a quando ti adirerai contro la preghiera del tuo servo?

Non è più tuo nemico; eppure tu ti adiri contro la preghiera del tuo servo. Quanto durerà?

6 - [v 6.] Continua: Ci nutrirai con pane di lacrime, e ci abbevererai di lacrime a misura.

Che significa: A misura? Ascolta l'Apostolo: Dio è fedele, né permetterà che voi siate tentati al di sopra di quanto potete sopportare. ( 1 Cor 10,13 )

Questa è la misura: in proporzione delle tue forze.

Questa è la misura: che tu ne esca ravveduto, non schiacciato.

7 - [v 7.] La sorte degli increduli è segnata

Ci hai posti in contraddizione con i nostri vicini. Così è accaduto.

Infatti da Asaf furono scelti coloro che sarebbero andati alle genti per annunziare Cristo; e ad essi fu detto: Chi è questo messaggero di nuovi demoni? ( At 17,18 )

Ci hai posti in contraddizione con i nostri vicini.

Annunziavano infatti colui che da tutti era contestato.

Che cosa annunziavano? Che Cristo era morto ma poi era risorto.

Chi avrebbe potuto udire una tale cosa? e chi comprenderla? Cosa veramente straordinaria!

Ma l'annuncio era accompagnato da miracoli, e questi miracoli appoggiavano e rendevano credibile quella cosa incredibile.

Ovunque sorgevano contraddittori, ma il contraddittore era sconfitto e da contraddittore diveniva fedele.

Grandi tuttavia erano le fiamme, e in mezzo ad esse passavano i martiri, nutriti del pane delle lacrime e con le lacrime dissetati.

Ma erano lacrime misurate, cioè non oltre quelle che potevano sopportare, e venivano loro distribuite in modo che alla misura delle lacrime succedesse la corona della gioia.

E i nostri nemici ci hanno derisi. Ma dove sono coloro che ci deridevano?

A lungo si è detto: Che gente sono mai costoro che rendono culto ad un morto, che adorano un crocifisso?

A lungo si è detto così. Ma dove sono ora i dileggi di coloro che sogghignavano?

Coloro che ci contestano, non fuggono ora nelle caverne per non farsi vedere? I nostri nemici ci hanno scherniti.

8 - [vv 8.9.] Osservate poi quanto segue: O Signore, Dio degli eserciti, convertici!

Mostra la tua faccia e saremo salvi.

Hai tratto dall'Egitto la tua vigna; hai scacciato le genti e l'hai trapiantata al loro posto.

Lo sappiamo, così è accaduto.

Quante genti furono scacciate! Gli amorrei, i cetei, i gebusei, i gergesei, gli evei.

Scacciati e sconfitti tutti questi, il popolo che era stato liberato dall'Egitto venne introdotto nella terra della promessa.

Abbiamo sentito da quale terra venne tratta la vigna e dove venne trapiantata.

Vediamo che cosa è accaduto dopo: come abbia creduto, quanto sia cresciuta e quali terre abbia occupate.

Hai tratto dall'Egitto la tua vigna; hai scacciato le genti e l'hai trapiantata al loro posto.

9 - [vv 10-12.] Origini e sviluppo del popolo di Dio

Tu apristi la via dinanzi a lei, hai piantato le sue radici ed essa ha riempito la terra.

Avrebbe forse riempito la terra, se non fosse stata aperta la via dinanzi a lei?

Qual è la via che è stata aperta dinanzi a lei? Dice: Io sono la via, la verità e la vita. ( Gv 14,6 )

Veramente ha riempito la terra.

Questo si dice ora della vigna: che è e sarà perfetta sino alla fine.

Ma prima di essere così, com'era? La sua ombra copriva i monti, e i suoi arbusti i cedri di Dio.

Tu stendesti i suoi tralci fino al mare, e fino al fiume i suoi rami.

Queste parole richiedono una spiegazione; non basta leggerle e ammirarle.

Aiutatemi con la vostra attenzione!

Di solito infatti la descrizione di questa vigna fatta nel nostro salmo resta oscura a coloro che sono poco attenti.

Abbiamo già spiegato la grandezza di questa vigna; di lei erano state predette le origini e la causa della sua grandezza.

Tu apristi la via dinanzi a lei, ne hai piantate le radici, ed essa ha riempito la terra.

Tutto questo si riferisce alla fase del suo ultimo perfezionamento.

Tuttavia in un primo tempo questa vigna fu la gente giudea.

Ed è vero che il regno dei giudei si estendeva fino al mare e fino al fiume.

Fino al mare: ( Nm 34,5 ) risulta dalle Scritture che il mare le era vicino. E fino al fiume Giordano.

Sebbene infatti un lembo di territorio giudaico si trovasse al di là del Giordano, tuttavia il grosso della popolazione stava di qua dal fiume.

Dunque fino al mare e fino al fiume si estendeva il regno dei giudei, il regno d'Israele; ma non dal mare fino al mare, né dal fiume fino ai confini della terra.

Questo limite l'ha raggiunto nella sua fase perfetta, quella vigna della quale era qui predetto: Tu apristi la via dinanzi a lei, hai piantato le sue radici, ed essa ha riempito la terra.

Dunque, dopo che te ne ha predetto la perfezione, egli ritorna al principio da cui mosse per divenire perfetta.

Vuoi ascoltare quale ne fu l'inizio? Fino al mare e fino al fiume.

Vuoi ascoltare quale ne sia l'estensione finale? Dominerà dal mare fino al mare, e dal fiume fino ai confini della terra. ( Sal 72,8 )

Oppure, come diceva sopra, essa ha riempito la terra.

Ebbene, esaminiamo la testimonianza di Asaf.

Vediamo che cosa sia accaduto alla prima vigna e che cosa ci sia da attendersi per la seconda vigna o, meglio, per la stessa vigna; è infatti la stessa, non un'altra.

Da essa, cioè dai giudei, è venuto Cristo, che è la salvezza; ( Gv 4,22 ) da essa sono venuti gli Apostoli e i primi credenti: coloro che deponevano il ricavato della vendita delle loro proprietà dinanzi ai piedi degli Apostoli. ( At 2,45; At 4,35 )

Tutte queste cose sono avvenute fra i giudei.

E se alcuni rami sono stati spezzati, sono stati spezzati per l'incredulità; ma tu, popolo delle genti, sta' saldo nella fede!

Non drizzare la testa, ma temi!

Infatti, se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te.

Che se ti venisse la voglia di inorgoglirti, ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te. ( Rm 11,18-21 )

E allora? La vigna dinanzi alla quale è stata aperta la via perché riempisse la terra, dove si trovava all'inizio?

La sua ombra copriva i monti. Chi sono i monti? I profeti.

Perché la sua ombra li copriva? Perché essi parlavano in maniera velata delle cose future che annunziavano.

Tu ti senti dire dai profeti: " Osserva il sabato; circoncidi il neonato nell'ottavo giorno; offri il sacrificio dell'ariete, del vitello, del caprone ".

Non ti stupire! è la sua ombra che sta coprendo i monti di Dio.

Dopo l'ombra verrà la rivelazione completa.

E i suoi arbusti, i cedri di Dio.

Questa vigna, cioè, ha coperto i cedri di Dio: altissimi, sì, ma di Dio.

Ci sono infatti dei cedri che simboleggiano i superbi che debbono essere abbattuti.

Questa vigna invece, crescendo, ha coperto i cedri del Libano, cioè i grandi del mondo, ma anche i monti di Dio, cioè tutti i santi profeti e patriarchi.

10 - [v 13.] La vigna del Signore

Ma fino a dove hai tu steso i suoi tralci? Fino al mare. E fino al fiume i suoi rami.

Ma poi? Perché hai abbattuto il suo muro? Già scorgete quella gente dei giudei che è stata annientata.

Ne avete sentito parlare anche in un altro salmo: Con l'accetta e con la mazza l'hanno abbattuta. ( Sal 74,6 )

Come sarebbe potuto accadere questo, se non fosse stato distrutto il suo muro?

Che cosa è il muro di una vigna? Il suo riparo.

Ma essa si levò superba contro chi l'aveva piantata.

Le furono inviati dei servi per riscuotere il canone dell'affitto, ma i coloni li flagellarono, li malmenarono e li uccisero.

Venne, in seguito, anche l'unico Figlio; ma essi dissero: Questi è l'erede.

Venite, uccidiamolo, e sarà nostra l'eredità.

E lo uccisero, e lo gettarono fuori della vigna. ( Mt 21,34-39 )

Gettato fuori, consolidò il dominio sulla vigna da cui era stato scacciato.

Così infatti egli minaccia quel popolo per bocca di Isaia: Distruggerò il suo muro.

Perché? Perché ho atteso che producesse uva, ma ha prodotto spine.

Ho aspettato il frutto, e ho trovato il peccato.

Perché dunque, o Asaf, ti chiedi il motivo per cui abbia abbattuto il suo muro? Non sai tu il perché?

Ho atteso che facesse giustizia e ha fatto iniquità; ( Is 5,5.7 ) e non doveva essere distrutto il suo muro?

Abbattuto il muro, sono entrate le genti. La vigna è stata invasa, e il regno dei giudei è stato distrutto.

Per questo soprattutto egli piange, ma non è senza speranza.

Parla infatti col cuore ormai raddrizzato, poiché il salmo è per gli Assiri, cioè per coloro che dirigono.

Perché hai abbattuto il suo muro sicché tutti coloro che passano per via la vendemmiano?

Chi sono coloro che passano per la via? Sono coloro che dominano nel tempo.

11 - [v 14.] La distruzione di Gerusalemme

L'ha devastata un cinghiale venuto dalla selva.

Che cosa dobbiamo intendere nel cinghiale venuto dalla selva?

I giudei abominano il porco, e nel porco vedono sedimentata, per così dire, l'impurità delle genti.

E proprio dalle genti fu annientato il popolo giudaico; anzi, l'imperatore che lo sterminò non fu soltanto un porco immondo, ma anche un cinghiale.

Che cos'è infatti il cinghiale, se non un porco feroce e spavaldo?

L'ha devastata un cinghiale venuto dalla selva. Dalla selva: cioè dalle genti.

Essi erano la vigna; le genti erano selve.

Ma da quando le genti hanno creduto, che cosa si dice di loro? Esulteranno tutti gli alberi delle selve. ( Sal 96,12 )

L'ha devastata un cinghiale venuto dalla selva; una fiera solitaria se n'è pasciuta.

Chi è la fiera solitaria? È lo stesso cinghiale che l'ha devastata.

Se è detta solitaria, è per la superbia. Questo infatti dice ogni superbo: Sono io! Io e nessun altro!

12 - [vv 15.16.] Cristo sorregge l'edificio di Dio

Ma con quale frutto è accaduto tutto questo? O Dio degli eserciti, deh, volgiti!

Sebbene siano accadute tutte queste cose, tu volgiti! Mira dal cielo, guarda e visita questa vigna.

E perfeziona quella che la tua destra aveva piantata.

Non piantarne un'altra, ma ritocca questa fino a renderla perfetta.

Questa è infatti la discendenza di Abramo; questa è la discendenza nella quale sono benedette tutte le genti. ( Gen 22,18 )

In essa è la radice, che regge l'olivo selvatico innestatovi.

Perfeziona questa vigna che la tua destra ha piantata. Ma dove la perfezionerà?

Sopra il figlio dell'uomo che in te hai reso forte. Potrebbe esserci cosa più evidente?

E voi vi aspettate forse una qualche spiegazione da parte nostra o non piuttosto che, presi d'ammirazione, gridiamo con voi: Perfeziona questa vigna che la tua destra ha piantata, e perfezionala sopra il figlio dell'uomo?

Quale figlio dell'uomo? Quello che in te hai reso forte.

Grande sostegno davvero! Costruisci quanto puoi!

Nessuno infatti può porre altro fondamento, all'infuori di quello che già è stato posto e che è Cristo Gesù. ( 1 Cor 3,11 )

13 - [v 17.] Amore e timore all'origine d'ogni bene e d'ogni male

Cose arse dal fuoco e cose tratte dalla fossa: esse al rimprovero del tuo volto periranno.

Quali sono le cose che vengono arse dal fuoco e quali quelle tratte dalla fossa, e che periranno al rimprovero del suo volto?

Cerchiamo di intendere quali sono le cose arse dal fuoco e tratte dalla fossa.

Che cosa venne a combattere il Cristo? I peccati. Al rimprovero del suo volto i peccati svanirono.

Ma perché i peccati sono le cose arse dal fuoco e tratte dalla fossa?

Da due cause provengono tutti i peccati dell'uomo: dalla cupidigia e dal timore.

Pensate, esaminatevi, interrogate i vostri cuori e scrutate le vostre coscienze.

Vedete se ci possono essere peccati non causati dalla cupidigia o dal timore.

Per indurti a peccare, ti si offre un premio, cioè ti si propone qualcosa che ti dà piacere; e tu pecchi perché desideri quel piacere.

Che se non ti lasci sedurre dai doni ma vieni atterrito dalle minacce, tu pecchi perché temi.

Ecco un tale che ti vuol corrompere, affinché tu dica, ad esempio, una falsa testimonianza.

I casi sono innumerevoli ma io mi limito ai più ovvi, affinché da essi voi sappiate trarre applicazioni anche per gli altri.

Orbene, tu pensi a Dio e nel tuo animo dici: Che cosa giova all'uomo guadagnare tutto il mondo, se ne subisse danno nella sua anima? ( Mt 16,26 )

Il tuo premio non mi smuove, né io voglio perdere la mia anima per guadagnare un po' di denaro.

Ecco allora l'altro mettersi a spaventarti.

Colui che non era riuscito a corromperti con il premio comincia a minacciarti danni, esilio, magari ferite e morte.

La cupidigia non era stata capace di portarti al peccato; forse vi riuscirà il timore.

Ma come quando eri tentato dalla cupidigia ti ricordasti delle parole della Scrittura: Che cosa giova all'uomo guadagnare tutto il mondo, se avesse a subire danno nella sua anima, così contro il timore tieni presenti le altre: Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima. ( Mt 10,28 )

Chiunque ti vuol uccidere può farlo nel corpo; nell'anima non gli è concesso.

La tua anima non morirà, a meno che tu non voglia ucciderla.

L'altrui iniquità uccida pure la tua carne, ma la verità conservi integra la tua anima.

Che se tu abbandonerai la verità, quale altro male potrà farti il nemico, che sia più grande di quello che tu stesso ti sei causato?

Il nemico, se vorrà infierire contro di te, potrà uccidere al massimo la tua carne; ma tu, dicendo falsa testimonianza, uccidi l'anima.

Ascolta la Scrittura: La bocca che mente uccide l'anima. ( Sap 1,11 )

Comunque, fratelli miei, l'amore e il timore, come conducono ad ogni cosa ben fatta, così portano ad ogni sorta di peccato.

Per fare il bene, occorre che tu ami Dio e temi Dio; per fare il male, tu ami il mondo o temi il mondo.

Si volgano al bene l'amore e il timore! Tu amavi la terra: ebbene, ama la vita eterna!

Temevi la morte: temi, invece, l'inferno!

Qualunque cosa possa prometterti il mondo se farai il male, potrà forse darti quanto ti darà Dio se sarai giusto?

Qualunque minaccia ti rivolga il mondo se vivi da giusto, potrà forse trattarti come Dio tratterà il peccatore?

Vuoi vedere che cosa ti darà Dio, se sarai vissuto nella giustizia?

Venite, benedetti dal Padre mio; ricevete il regno che è stato preparato per voi sin dall'origine del mondo.

Vuoi vedere che cosa farà agli empi? Andate nel fuoco eterno, che è stato preparato per il diavolo e gli angeli suoi. ( Mt 25,34-41 )

È ragionevole che tu non voglia per te stesso nient'altro se non il tuo bene.

Infatti, amando una cosa, tu vi cerchi il tuo bene, come, temendone un'altra, tu cerchi di evitare il male.

Solo che tu non lo cerchi là dove devi cercarlo.

Ti affretti perché vuoi liberarti dalla miseria e dalle sofferenze.

È buono ciò che vuoi, ma sopporta ciò che non vuoi, per ottenere ciò che vuoi.

Che cosa farà allora il suo volto, quando si porrà a cancellare i peccati?

E quali sono i peccati arsi dal fuoco e quali quelli tratti dalla fossa?

Che cosa aveva fatto l'amore disordinato? Aveva acceso come un gran fuoco.

Che cosa aveva fatto il cattivo timore? Aveva come scavato una fossa.

L'amore infatti infiamma; il timore deprime: per questo i peccati del cattivo amore sono arsi dal fuoco, e i peccati del cattivo timore sono tratti dalla fossa.

Veramente anche il buon timore abbassa e anche il buon amore accende; ma in tutt'altra maniera.

Viene da pensare a quel contadino che intercedeva in favore dell'albero che non dava frutto e, per impedire che fosse abbattuto, diceva: Scaverò attorno e vi getterò un canestro di letame. ( Lc 13,8 )

La fossa significa la pia umiltà di colui che teme, e il canestro di letame le salutari austerità del penitente.

Dice il Signore a proposito del fuoco del buon amore: Sono venuto a portare il fuoco nel mondo. ( Lc 12,49 )

Divampino a questo fuoco gli spiriti ferventi, ardenti di amore per Dio e per il prossimo.

In questo senso, come tutte le opere giuste si compiono sotto la spinta del buon timore e del buon amore, così alla radice di tutti i peccati ci sono il cattivo amore e il cattivo timore.

Ebbene, le cose arse dal fuoco e le cose tratte dalla fossa, cioè tutti i peccati, scompariranno al rimprovero del tuo volto.

14 - [vv 18-20.] Dio nostro tutto

Si posi la tua mano sull'uomo della tua destra e sopra il figlio dell'uomo che ti sei reso forte.

E non ci allontaniamo da te.

Fino a quando saremo generazione perversa e provocatrice, che non indirizza al bene il suo cuore? ( Sal 78,8.9 )

Dica Asaf: Si mostri la tua misericordia; fa' del bene alla tua vigna, portala a perfezione perché la cecità cadde su una parte d'Israele, affinché la totalità delle genti entrasse [ nella Chiesa ] e così fosse salvo tutto Israele. ( Rm 11,25.26 )

Poiché tu hai mostrato la tua faccia sopra l'uomo della tua destra che ti sei reso forte, noi non ci allontaniamo da te.

Orbene, fino a quando ci rimprovererai? Fino a quando ci accuserai?

Fa' pure tutto questo; noi non ci allontaneremo da te.

Tu ci darai la vita e noi invocheremo il tuo nome.

Tu sarai la nostra dolcezza; tu ci darai la vita.

Prima amavamo la terra, non te; ma tu hai mortificato le nostre membra, che sono sulla terra. ( Col 3,5 )

Infatti quel Vecchio Testamento che conteneva le promesse terrene sembrava persuaderci a non rendere a Dio un culto gratuito ma ad amarlo perché dona qualcosa in terra.

Che cosa ami, tanto da non amare Dio? Dimmelo.

Ama, se puoi, qualcosa che egli non abbia creato.

Guardati intorno e indaga tutta la creazione; e osserva se ciò che ti trattiene col vischio della cupidigia e ti impedisce di amare il Creatore non sia stato creato da colui che tu abbandoni.

E perché ami queste cose, se non perché sono belle?

Ma potranno essere belle quanto colui dal quale furono create? Tu le ammiri, perché non vedi lui.

Invece, attraverso le cose che ammiri, occorre che tu ami colui che non vedi.

Interroga le creature! Se si sono fatte da se stesse, rimani in loro; ma se derivano da Dio, è un errore fatale amarle preferendole al Creatore.

Perché ho detto tutto questo? Per questo versetto, fratelli.

Erano morti coloro che rendevano culto a Dio per avere del bene secondo la carne.

Difatti, comportarsi secondo i suggerimenti della carne è morire, ( Rm 8,6 ) e morti sono coloro che non gratuitamente prestano culto a Dio, non mossi cioè dalla sua bontà, ma perché egli dona loro quei beni che dona anche a chi non è buono.

Vuoi da Dio il denaro? Ma lo ha anche il ladrone.

Vuoi una sposa, vuoi molti figli, la salute del corpo, gli onori del secolo?

Osserva quanto siano numerosi i malvagi che hanno tutto ciò.

È questo il motivo per cui gli rendi culto? Vacilleranno i tuoi piedi: crederai che non vale la pena servire Dio quando vedrai che tutte queste cose le posseggono anche coloro che non lo servono. ( Sal 73,2 )

Egli infatti dona tutte queste cose anche ai malvagi; sé solo riserba per i buoni.

Tu ci darai la vita. Noi eravamo morti quando eravamo immersi nelle cose terrene; eravamo morti quando portavamo l'immagine dell'uomo terreno.

Tu ci darai la vita. Ci rinnoverai, ci darai la vita dell'uomo interiore.

E invocheremo il tuo nome, cioè ti ameremo.

Allora tu sarai la nostra dolcezza, tu che sei il perdono dei nostri peccati.

Tu sarai tutto intero il premio dei giustificati. O Signore, Dio degli eserciti, convertici!

Mostraci il tuo volto e saremo salvi.

Indice