Esposizione dei Salmi

Indice

Salmo 89 (88)

Discorso 2

1 - Prestate attenzione a ciò che resta del salmo di cui abbiamo parlato questa mattina, e ricevete il saldo del debito di devozione che vi pagherà per mezzo nostro colui che ha creato noi e voi.

Nei precedenti versetti del salmo si annunziava il Signore Gesù Cristo in conformità delle promesse di Dio.

Di lui parimenti si tratta nei versi che stiamo ora per esaminare.

Poco più sopra tra le altre cose si era detto di lui: Io lo costituirò mio primogenito, lo renderò eccelso tra i re della terra.

Per sempre gli conserverò la mia misericordia, e con lui sarà fedele il mio testamento.

Renderò stabile la sua discendenza nel secolo del secolo, e il suo trono come i giorni del cielo. ( Sal 89,28-30 )

Di tutto questo, come delle altre cose che precedono fin dall'inizio, vi abbiamo detto quel che potevamo.

2 - [vv 31-35.] Dio è misericordioso anche quando usa severità

Ora continua così: Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non cammineranno nei miei precetti, se violeranno le mie ingiunzioni e non osserveranno i miei comandamenti, visiterò con la verga le loro ingiustizie, e i loro delitti con il flagello.

Ma non distoglierò da lui la mia misericordia né lo condannerò nella mia verità.

Non violerò il mio testamento né muterò le parole che escono dalle mie labbra.

Grande è la stabilità della promessa di Dio! Figli di questo David sono i figli dello sposo: tutti i cristiani sono suoi figli.

Orbene, molto è ciò che Dio promette ai cristiani quando assicura che, anche se essi, i suoi figli, avranno abbandonato, come dice, la mia legge e non cammineranno nei miei precetti, se violeranno le mie ingiunzioni e non osserveranno i miei comandamenti, io non li riproverò, né li abbandonerò sì che vadano perduti.

Ma cosa farò? Visiterò con la verga le loro iniquità, e i loro delitti con il flagello.

La misericordia non è dunque in lui soltanto quando chiama ma anche quando punisce e flagella.

La mano paterna sia perciò sopra di te! Se sei un figlio buono, non scrollare il giogo della disciplina.

Qual è infatti quel figlio che da suo padre non venga trattato con severità?

Lo sferzi pure; basta che non lo privi della sua misericordia.

Colpisca pure il colpevole contumace; purché gli conservi l'eredità.

Se tu hai ben conosciuto quali sono le promesse del Padre, non temere di essere flagellato ma di essere diseredato.

Il Signore infatti corregge chi ama e flagella ogni figlio che accoglie. ( Eb 12,5-7 )

E non tollererà, questo figlio peccatore, di essere flagellato, mentre vede flagellato il Figlio unico che non aveva peccati?

Visiterò, dice, con la verga le loro iniquità.

Anche l'Apostolo minaccia così: Cosa volete? Che venga da voi con la verga? ( 1 Cor 4,21 )

Essendogli affezionati, i figli non potevano rispondere: Se verrai con la verga, è meglio che non venga.

È preferibile infatti subire i rigori della verga del padre che non perire per le lusinghe del ladrone.

3 - La misericordia di Dio e il peccato dell'uomo

Visiterò, dice, con la verga le loro iniquità e i loro delitti con il flagello.

Ma non distoglierò da lui la mia misericordia.

Da chi? Da quel David al quale ho promesso tutto questo e che con il mio santo olio ho unto a differenza dei suoi compagni. ( Sal 45,8 )

Sapete chi è colui dal quale Dio non distoglie la sua misericordia?

Qualcuno preoccupato potrebbe dire: Se è vero che parla di Cristo quando asserisce che non distoglierà da lui la sua misericordia, che cosa c'entra il peccatore?

Ha forse detto: Non distoglierò la mia misericordia dai peccatori? Al contrario!

Dice: Io visiterò con la verga le loro iniquità e i loro delitti con il flagello.

E tu per tranquillizzarti t'aspettavi che proseguisse: Ma non distoglierò la mia misericordia da loro.

È vero che così recano alcuni codici, ma non sono i più attendibili; inoltre anche quelli che così recano, non specificano nulla al riguardo.

In che senso allora Dio non distoglierà da Cristo la sua misericordia?

Forse che lo stesso Salvatore del corpo ha commesso peccati in terra o in cielo, egli che siede alla destra del Padre e intercede per noi? ( Rm 8,34 )

Eppure è da Cristo che non la distoglie: intendiamo che non la distoglie dalle membra di Cristo, dal suo corpo che è la Chiesa.

Afferma pertanto, a modo di paradosso, che Dio non sottrarrà la propria misericordia da lui, quasi che noi non conoscessimo l'unigenito Figlio che è nel seno del Padre.

In lui infatti l'uomo non ha una sua personalità, ma in una sola persona egli è Dio e uomo.

Non distoglie quindi la sua misericordia da lui, nel senso che non la distoglie dalle sue membra, dal suo corpo.

In questo corpo il Cristo, pur essendo in cielo, soffriva ancora delle persecuzioni qui sulla terra, e dal cielo gridava: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?

Non i miei servi, non i miei santi, non i miei discepoli, ma perché perseguiti me? ( At 9,4 )

Era in cielo e nessuno lo perseguitava; eppure gridava: Perché mi perseguiti?

Questo perché egli, il capo, conosceva le sue membra e la carità lo teneva unito alla compagine del suo corpo.

Allo stesso modo, quando si dice che Dio non allontana da lui la sua misericordia, significa che non la allontana da noi, che siamo le sue membra e il suo corpo.

Tuttavia non dobbiamo per questo, abbandonarci tranquillamente al peccato né riprometterci, agendo con malizia, che non ci danneremo qualunque cosa avremo fatto.

Ci sono certi peccati e certe colpe delle quali non possiamo trattare né discutere, e il cui elenco, se potessimo farlo, sarebbe senza dubbio troppo lungo.

Di fatto però nessuno può dire di essere senza peccato; e chi lo dicesse, sarebbe un bugiardo.

Se diremo che non abbiamo peccato, afferma l'Evangelista, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. ( 1 Gv 1,8 )

Ognuno di noi quindi dovrà essere necessariamente punito per i suoi peccati; ma, se è cristiano, la misericordia di Dio non lo abbandona.

Non v'è dubbio però che, se sarai giunto a tale perversione da respingere la verga che ti castiga e la mano che ti flagella, da adirarti per le correzioni che Dio ti infligge, da fuggire lontano dal Padre che ti punisce al punto di non riconoscerlo come Padre perché non risparmia il peccatore, ebbene, allora da te stesso ti rendi estraneo all'eredità.

Non è Dio che te ne scaccia; tanto è vero che, se tu ti lasciassi castigare, non verresti diseredato.

Dice: Ma non distoglierò da lui la mia misericordia né gli farò del male nella mia verità.

Se non ci viene sottratta la misericordia di colui che libera, è perché non ci faccia del male la verità di colui che castiga.

4 - Peccatori ostinati e peccatori che si ravvedono

Non violerò il mio testamento né cambierò le parole pronunziate dalle mie labbra.

Non voglio divenire menzognero per il fatto che i suoi figli peccano.

Ho promesso, mantengo. Supponi pure che essi vogliano peccare irriducibilmente, che vogliano inoltrarsi talmente nel peccato da rendersi esecrabili agli occhi del Padre e meritarsi di essere diseredati.

Ma non è forse lui il Dio del quale sta scritto: Da queste pietre egli può suscitare figli di Abramo? ( Mt 3,9 )

Vi dico però questo, fratelli: molti cristiani peccano ma in maniera veniale; molti, attraverso le punizioni temporali, sono corretti dal peccato, si emendano e guariscono; ma ce ne sono anche molti che si allontanano del tutto da Dio, resistono con dura cervice alla correzione del Padre e rigettano ostinatamente la stessa paternità di Dio.

Pur portando il segno di Cristo, si abbandonano a tali iniquità che non si può fare a meno di applicare loro il detto: Coloro che tali cose compiono non possederanno il regno di Dio. ( Gal 5,21 )

Tuttavia Cristo non rimarrà per colpa loro senza eredità.

Il buon grano non perirà per colpa della paglia, ( Mt 3,12 ) né accadrà che, per colpa dei pesci malvagi, non rimanga nulla del pesce raccolto in quella rete per essere deposto nelle ceste ( Mt 13,47-48 )

 Il Signore conosce i suoi. ( 2 Tm 2,19 )

Con sicurezza ce l'ha promesso colui che ci ha predestinati prima che esistessimo; ma coloro che ha predestinati, li ha anche chiamati; coloro che ha chiamati, li ha anche giustificati, e quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. ( Rm 8,29-30 )

Pecchino quanto vogliono coloro che hanno perduto la speranza.

Ad essi rispondano i membri di Cristo: Se Dio è in nostro favore, chi sarà contro di noi? ( Rm 8,31 )

Dio non ci farà dunque del male nella sua verità né violerà il suo testamento.

Il suo testamento resta immutabile, perché egli stesso nella sua prescienza si è predestinato gli eredi e non cambieranno le parole uscite dalle sue labbra.

5 - [vv 36-38.] Resurrezione della carne e vita eterna

Ascolta per accertarti, ascolta per la tua sicurezza, se ti riconosci membro di Cristo.

Una volta ho giurato, nel mio santo: non mentirò a David.

Aspetti che Dio giuri di nuovo? Quante volte dovrà giurare se, giurando una sola volta, può mentire?

Un solo giuramento aveva per la nostra vita colui che per noi ha sacrificato il suo unico Figlio.

Una volta ho giurato nel mio santo: non mentirò a David; la sua discendenza resterà in eterno.

La sua discendenza resta in eterno, perché il Signore conosce i suoi.

E il suo trono sarà come sole dinanzi a me e come luna eternamente piena; e il testimone fedele nel cielo.

Suo trono sono coloro nei quali egli domina, coloro al di sopra dei quali siede, coloro che egli governa.

Se sono suoi troni, sono anche sue membra, come anche le nostre membra sono il trono del nostro capo.

Osservate in qual modo tutte le membra del nostro corpo reggano il nostro capo.

Il capo non ha nulla sopra di sé, ma esso è portato dalle altre nostre membra, come se tutto il corpo dell'uomo fosse il trono del capo.

Orbene il suo trono, cioè tutti coloro sui quali Dio regna, saranno, dice, dinanzi a me come il sole.

Difatti i giusti splenderanno come sole nel regno del Padre mio. ( Mt 13,43 )

Come sole spirituale, non corporale; non come il sole che brilla nel cielo e che Dio fa sorgere sopra i buoni ed i malvagi. ( Mt 5,45 )

Questo sole infatti non è visibile soltanto dagli uomini, ma anche dagli animali fino alle piccolissime mosche.

Quale degli animali, anche più piccoli e vili, non vede questo sole?

Al contrario, cosa dice propriamente di quell'altro sole? Come sole dinanzi a me.

Non dinanzi agli uomini, non dinanzi alla carne, non dinanzi agli animali soggetti a morire, ma dinanzi a me.

E come luna. Ma quale luna? Eternamente piena.

Infatti questa luna che conosciamo, anche se è piena, il giorno dopo che è stata piena comincia a decrescere.

Dice: Come luna eternamente piena.

Il suo trono sarà perfetto come la luna, ma come la luna eternamente piena.

Se il tuo trono è come il sole, perché sarà anche come la luna?

Le Scritture sono solite raffigurare nella luna la mortalità della carne per il fatto che essa cresce e decresce e che si fa vedere solo a tratti.

Inoltre anche Gerico significa "luna"; e l'uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico cadde in mano ai ladroni, ( Lc 10,30 ) perché appunto discendeva dall'immortalità nella mortalità.

Questa carne è dunque simile alla luna che in ogni stagione e in ogni mese ha la sua fase di crescita e di diminuzione; ma nella resurrezione questa nostra carne sarà perfetta e sarà fedele testimone nel cielo.

Ebbene, se noi dovessimo progredire soltanto nell'anima, ci avrebbe paragonati unicamente al sole; mentre, se il perfezionamento fosse circoscritto al solo corpo, ci avrebbe paragonati soltanto alla luna.

Siccome però Dio ci perfeziona e nell'anima e nel corpo, facendo riferimento all'anima è detto: Come sole dinanzi a me, perché soltanto Dio vede l'anima.

E soggiunge: E come la luna, cioè la carne, eternamente piena, come avverrà nella risurrezione dei morti.

E testimone fedele nel cielo, perché vere sono tutte le cose che ci sono state tramandate circa la resurrezione dei morti.

Vi scongiuro, ascoltatemi di nuovo su questo tema.

Io sarò più esplicito, e voi cercate di tenerlo a mente.

So infatti che alcuni di voi hanno già capito, mentre altri forse si stanno ancora chiedendo che cosa io abbia inteso dire.

In nessun'altra cosa la fede cristiana incontra tante contraddizioni quanto a proposito della resurrezione della carne.

In effetti, colui che nacque per essere il segno di contraddizione, ( Lc 2,34 ) per rispondere ai contraddittori risuscitò la sua stessa carne, e poteva, senza dubbio, riprendersi le sue membra talmente risanate che non vi apparissero i segni delle ferite; tuttavia volle conservare le cicatrici nel suo corpo per risanare nel cuore le ferite del dubbio.

Eppure in nessun altro argomento la fede cristiana subisce attacchi talmente violenti, ostinati, tenaci ed accaniti come a proposito della resurrezione della carne.

Infatti, quanto all'immortalità dell'anima, anche molti filosofi pagani ne hanno largamente discusso, e hanno lasciato scritto, in numerosi e svariati libri, che l'anima umana è immortale.

Quando però si giunge al problema della resurrezione della carne, non hanno esitazioni, ma apertamente vi si oppongono.

E tanto forte è, la loro contraddizione che sostengono essere assolutamente impossibile che questa carne terrena ascenda in cielo.

Ecco perché questa luna è eternamente piena e in che senso essa è nel cielo, testimone fedele contro tutti i contraddittori.

6 - [vv 39-46.] Cristo termine primario delle promesse divine

Questo ci è stato promesso nei riguardi del Cristo: e quanto sono certe tali promesse! quanto sicure, quanto chiare, quanto indubitabili!

Infatti, anche se alcune sono velate dal mistero, altre sono così manifeste che possiamo, grazie ad esse, comprendere anche quelle oscure.

Stando così le cose, badate alle parole che seguono: Ma tu lo hai scacciato e ridotto al niente.

Hai rinviato nel tempo il tuo Cristo.

Hai abrogato il testamento del tuo servo; hai profanato nella terra il suo santuario.

Hai abbattuto tutte le sue mura; hai sparso la paura nelle sue fortificazioni.

Lo hanno saccheggiato tutti coloro che passavano per via; è divenuto lo scherno dei suoi vicini.

Hai esaltato la destra dei suoi nemici; hai rallegrato tutti i suoi oppositori.

Gli hai sottratto l'aiuto della spada e non lo hai soccorso in battaglia.

Lo hai privato di ogni purificazione; hai infranto in terra il suo trono.

Hai abbreviato i giorni del suo trono; lo hai coperto di confusione.

Che significa tutto questo? Avevi promesso tante cose e poi tu stesso hai fatto tutto il contrario!

Dove sono le promesse per le quali poco fa ci rallegravamo, cui applaudivamo con entusiasmo, di cui ci congratulavamo sicuri?

Sembrerebbe quasi che uno abbia promesso e un altro abbia rovesciato tutto!

Anzi, e questo è ancora più sorprendente, non un altro ma tu stesso.

Tu che promettevi, tu che confermavi le promesse, tu che per escludere i dubbi di noi uomini vi interponevi il giuramento: tu avevi promesso tutte quelle cose e poi ti sei comportato così.

Come farò a prestar fede al tuo giuramento? Dove troverò la tua promessa?

Che vorrà dire tutto questo? Avrà dunque Dio promesso o giurato il falso?

Perché allora ha promesso quelle cose e poi in pratica ha fatto queste altre?

Ebbene, io dico che si è comportato così proprio per confermare le promesse.

Ma chi sono io per affermare cose del genere?

Vediamo se dica le stesse cose la Verità, poiché solo allora non saranno campate per aria le mie parole.

Nella Scrittura si presenta David come termine delle promesse, le quali però si sarebbero dovute realizzare al completo nella sua discendenza, cioè in Cristo.

In quanto dunque rivolte a David, gli uomini si attendevano che tali promesse effettivamente si adempissero in David.

E allora, se un qualche cristiano avesse detto: Si parla di Cristo, altri avrebbero potuto replicargli: No! si parla di David.

E lo stesso veder realizzate in David tutte le promesse avrebbe convalidato l'errore.

Ebbene, Dio non completò le sue promesse nella persona di David in modo che, vedendo che in lui non si sono realizzate quelle promesse che pur dovevano necessariamente realizzarsi, tu cerchi un altro nel quale si trovi la loro realizzazione.

Una cosa simile accadde in Esaù e Giacobbe.

La Scrittura ci presenta il minore che ossequia umilmente il maggiore, mentre sta scritto: Il maggiore servirà il minore. ( Gen 25,23 )

In tal modo tu, vedendo che quella profezia non si compie in quei due antichi personaggi, aspetterai i due popoli nei quali si compiano le promesse che Dio, verace, si è degnato di fare.

A David disse: Ecco, io porrò sopra il tuo trono uno della tua discendenza. ( Sal 132,11 )

Promette che dalla sua stirpe trarrà origine un qualcosa che sussisterà in eterno.

Nasce quindi Salomone, il quale è tanto sapiente da far ritenere essersi realizzata in lui la promessa di Dio concernente l'erede di David.

Ma Salomone decadde e la sua caduta divenne occasione per sperare ancora nel Cristo.

Dio infatti, il quale non può né ingannarsi né ingannare, sapendo che Salomone sarebbe caduto, non poteva fare di lui il termine della sua promessa; e tu, vedendo la fine dei suoi giorni, avresti volto lo sguardo a Dio invocandone colui che aveva effettivamente promesso.

Ebbene, Signore, hai tu forse mentito? Non adempi ciò che hai promesso?

Non manifesti ciò che hai giurato? Forse a questo punto Dio ti avrebbe potuto rispondere: Certo che ho giurato e promesso! ma lui non ha voluto perseverare.

Ma come? Tu, Signore Dio, non sapevi in anticipo che costui non avrebbe perseverato? Certamente lo sapevi.

Perché allora mi promettevi realtà eterne in una persona che sapevi non avrebbe perseverato?

Non avevi forse detto: Anche se abbandoneranno la mia legge e non cammineranno nei miei precetti e non osserveranno i miei comandamenti e violeranno il mio testamento, ( 1 Re 11 ) resterà tuttavia salda la mia promessa e il mio giuramento si adempirà?

Una volta ho giurato nel mio santo, cioè nel mio segreto, in quella stessa fonte ove bevevano i profeti che ci hanno annunziato queste cose.

Una volta, dice, ho giurato: non mentirò a David.

Manifesta dunque ciò che hai giurato; mantieni quello che hai promesso.

Le promesse sono state sottratte a David, perché non le si attendesse realizzate in questo David.

Aspetta dunque ciò che io ho promesso.

7 - Il Salvatore preparato attraverso le vicende del popolo eletto

Tutto questo era noto allo stesso David.

Osserva infatti ciò che dice: Tu lo hai scacciato e ridotto al niente.

Dove sono allora le tue promesse? Hai rinviato nel tempo il tuo Cristo.

Pur inserite in un elenco di sventure, queste parole ci confortano.

Ciò che tu, o Dio, hai promesso, resta assolutamente valido.

Tu non hai allontanato per sempre il tuo Cristo, ma lo hai solamente rinviato.

Guardate dunque che cosa sia accaduto a questo David, nel quale persone ignare speravano che Dio adempisse le sue promesse: in tal modo spererete più tenacemente nelle promesse di Dio, che si adempiranno in un altro.

Hai rinviato nel tempo il tuo Cristo; hai abrogato il testamento del tuo servo.

Dov'è il Vecchio Testamento dei giudei? Dov'è quella terra promessa, nella quale peccarono mentre vi abitavano e da cui emigrarono quando fu devastata?

Cerchi il regno dei giudei, e non lo trovi; cerchi l'altare dei giudei, e non c'è più; cerchi il sacrificio dei giudei, non c'è; il sacerdozio dei giudei, e non esiste.

Hai abrogato il testamento del tuo servo; hai profanato in terra il suo santuario.

Cioè hai mostrato che era terreno tutto quello che di sacro essi possedevano.

Hai abbattuto tutte le sue mura, con le quali lo avevi protetto.

Come avrebbero infatti potuto depredarlo, se le sue mura non fossero state distrutte?

Hai sparso la paura nelle sue fortificazioni.

Perché menzionare la paura? Affinché ad ogni peccatore si possano dire le parole: Se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te. ( Rm 11,21 )

Continua: Lo hanno saccheggiato tutti coloro che passavano per via.

Ossia: tutte le genti passando per la via, cioè per questa vita, hanno saccheggiato Israele, hanno saccheggiato David.

Guardate dapprima i brandelli di quel popolo dispersi tra le genti.

È dei giudei infatti che sta scritto: Saranno preda delle volpi. ( Sal 63,11 )

La Scrittura chiama volpi i re empi, ingannatori e paurosi, che la potenza altrui spaventa.

Non a caso il Signore stesso, parlando di Erode che lo minacciava, disse: Dite a quella volpe. ( Lc 13,32 )

Il re che non teme alcun uomo non è una volpe.

Tale il leone della tribù di Giuda, al quale sono rivolte le parole: Sei salito e sdraiandoti hai dormito come un leone. ( Gen 49,9 )

Nel tuo potere sei salito, nel tuo potere hai dormito: hai dormito perché lo hai voluto.

Per questo dice in un altro salmo: Io ho dormito.

Non sarebbe stata già completa la frase se avesse detto solamente: Ho dormito e ho preso sonno; e mi sono svegliato perché il Signore mi sorreggerà? ( Sal 3,6 )

Perché aggiunge anche io? E questo io dobbiamo pronunziarlo con grande enfasi. Io ho dormito!

I giudei infuriarono e perseguitarono, ma se io non avessi voluto, non mi sarei addormentato. Io ho dormito!

Ebbene, di coloro di cui si diceva: Saranno preda delle volpi, è detto anche ora: Lo hanno saccheggiato tutti coloro che passavano per via: è divenuto lo scherno dei suoi vicini.

Hai esaltato la destra dei suoi nemici; hai rallegrato tutti i suoi oppositori.

Guardate ai giudei e vedete come tutte quelle predizioni si sono avverate.

Gli hai sottratto l'aiuto della spada. Ma come? Non erano soliti combattere in pochi e vincere molti nemici?

Gli hai sottratto l'aiuto della spada e non lo hai soccorso in battaglia.

Fu per sua colpa se fu vinto e preso prigioniero, se fu scacciato dal suo regno e disperso: perse infatti la sua patria perché, amandola sregolatamente, uccise il Signore.

Gli hai sottratto l'aiuto della spada e non lo hai soccorso in battaglia.

Lo hai privato di ogni purificazione. Che significa questo?

Tra tutti i mali questo desta un grande terrore.

Ci castighi Dio quanto vuole; si adiri quanto vuole contro di noi, ci flagelli, ci colpisca; ma ci flagelli tenendoci legati [ a sé ] al fine di purificarci.

Non ci privi della purificazione. Quando infatti priva uno della purificazione, è segno che non vuole più purificarlo ma gettarlo alla perdizione.

Ebbene, di quale purificazione viene privato il giudeo? Della fede.

È infatti per mezzo della fede che viviamo, ( Gal 3,11 ) quella fede di cui è detto: Con la fede purifica i loro cuori. ( At 15,9 )

E siccome è soltanto la fede in Cristo che purifica, non credendo in Cristo essi sono privati di ogni purificazione.

Lo hai privato di ogni purificazione; hai infranto in terra il suo trono; e giustamente lo hai ridotto in frantumi.

Hai abbreviato i giorni del suo trono: credevano infatti che avrebbero regnato in eterno. Lo hai coperto di confusione.

Tutte queste cose sono accadute ai giudei: senza tuttavia che il Cristo ci venisse negato. Era solamente differito.

8 - [v 47.] Vediamo ora se Dio mantiene davvero le sue promesse.

Il profeta ha enumerato tutte le sciagure capitate al popolo e al regno dei giudei.

Ma perché non si creda che Dio abbia allora adempiuto pienamente le sue promesse e non ci sia dato un altro regno in Cristo, un regno che non avrà fine, eccolo rivolgere a lui le parole: Fino a quando, Signore?

Ti allontanerai per sempre? In effetti nemmeno da loro si allontanerà per sempre, poiché la cecità ha colpito Israele solo in parte affinché entri la totalità dei gentili, e sia così salvo tutto Israele. ( Rm 11,25-26 )

Per il momento tuttavia arde come fuoco la tua ira.

9 - [vv 48.49.] Dio libera l'uomo dalla vanità del peccato

Ricordati quale sia la mia sostanza. Questo David, che nella carne è tra i giudei ma nella speranza è in Cristo, dice: Ricordati quale sia la mia sostanza.

Non è venuta meno la mia consistenza per il fatto che sono venuti meno i giudei.

Da quel popolo infatti è nata la vergine Maria e dalla vergine Maria è venuta la carne di Cristo: quella carne che non è peccatrice ma purifica i peccati.

Là, in quel popolo - dice - è la mia consistenza. Ricordati, quale sia la mia sostanza.

Non si è seccata completamente la radice; verrà il discendente al quale fu fatta la promessa, promulgata per mezzo degli angeli e per mano del mediatore. ( Gal 3,19 )

Ricordati quale sia la mia sostanza: perché non hai creato invano tutti i figli degli uomini. Ecco: tutti i figli degli uomini sono scivolati nella vanità, ma tu non li avevi creati invano.

Se dunque tutti sono scivolati nella vanità coloro che tu non avevi creati invano, non ti sei forse riserbato un mezzo per purificarli dalla vanità?

Certo: il mezzo da te apprestato per purificare gli uomini dalla loro vanità è il tuo Santo, nel quale è la mia consistenza.

Per lui ottengono la purificazione dalla propria vanità tutti coloro che tu non avevi creato invano e ai quali sono rivolte le parole: Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore?

Perché amate la vanità e cercate la menzogna? Forse, presi da preoccupazione, abbandoneranno la vanità e, accorgendosi di essere stati inquinati dalla vanità, cercheranno come purificarsi.

Aiutali, rassicurali! E sappiate che il Signore ha reso mirabile il suo santo. ( Sal 4,3-4 )

Ha reso mirabile il suo santo: per lui ha purificato tutti dalla vanità.

In lui, dice, è la mia consistenza. Ricordati di lui! Perché non hai creato invano tutti i figli degli uomini.

Hai dunque serbato loro qualcosa con cui purificarli. Chi è costui?

Chi è l'uomo che vivrà e non vedrà la morte? Sì veramente, quest'uomo che vivrà e non vedrà la morte è colui che purifica dalla vanità.

Dio infatti non creò per la vanità tutti i figli degli uomini né può il Creatore di tutti disinteressarsi di loro al punto da non convertirli né purificarli.

10 - La resurrezione di Cristo

Chi è l'uomo che vivrà e non vedrà la morte? Risuscitando dai morti, egli più non morrà e la morte non avrà il potere su di lui. ( Rm 6,9 )

Di lui in un altro salmo si leggono le parole: Non abbandonerai l'anima mia nell'inferno né permetterai al tuo santo di vedere la corruzione. ( Sal 16,10 )

L'insegnamento apostolico fece propria questa testimonianza e la allega, negli Atti degli Apostoli, in una controversia contro gli increduli: Uomini fratelli, sappiamo che il patriarca David è morto e la sua carne ha visto la corruzione; ( At 2,27-31 ) quindi non si riferiscono a lui le parole: Non permetterai al tuo santo di vedere la corruzione.

Ma allora, se non è stato detto di David, di chi si dice: Chi è l'uomo che vivrà e non vedrà la morte?

Forse non sono state dette di nessuno. Ma se si chiede: Chi è?, è perché tu ricerchi [ di chi si tratti ], non perché desista dal ricercare.

E probabilmente ci dovrà essere un qualcuno che vivrà e non vedrà la morte.

Perché mai, allora, non dovranno riferirsi a Cristo che è morto?

Non c'è assolutamente nessun altro uomo che vivrà e non vedrà la morte all'infuori di colui che morì per noi mortali.

E affinché ti convinca che è proprio di lui che si parla, osserva le parole che seguono.

Chi è l'uomo che vivrà e non vedrà la morte? Ma si tratta proprio di uno che non è morto mai? No!

Si tratta di uno che è morto. In qual modo allora vivrà e non vedrà la morte? Libererà la sua anima dalle mani dell'inferno.

Ecco com'è veramente solo, assolutamente unico, a vivere e a non vedere la morte: egli libererà la sua anima dalle mani dell'inferno.

Infatti anche i suoi fedeli risorgeranno dai morti, vivranno anch'essi in eterno e non vedranno la morte; tuttavia non libereranno da se stessi la loro anima dal potere dell'inferno.

Colui che ha liberato la sua anima dal potere dell'inferno libera anche le anime dei suoi fedeli; da se medesimi infatti non possono liberarsi.

Dimostrami che egli ha liberato la sua anima. Ho il potere di dare la mia anima e ho il potere di prenderla di nuovo.

Nessuno me la toglie ( difatti, io ho dormito ( Gv 10,17-18 ) ) ma io stesso la do e di nuovo la prendo. ( Sal 3,6 )

Poiché è lui che libera la sua anima dalle mani dell'inferno.

11 - [v 50.] Ma nella religione di Cristo si è sofferto parecchio, e per lungo tempo hanno detto furiose le genti: Quando morirà, e il suo nome perirà? ( Sal 41,6 )

Ebbene, in vista di quanti già credono in Cristo ma dovranno sia pure temporaneamente soffrire, continua dicendo: Dove sono le tue antiche misericordie, Signore?

Già conosciamo Cristo e la sua opera purificatrice; già abbiamo colui nel quale adempi le promesse.

Manifesta in lui ciò che hai promesso.

Lui è l'uomo che vivrà e non vedrà la morte; è colui che ha liberato la sua anima dal potere dell'inferno.

E tuttavia noi ancora soffriamo! Queste sono le cose che hanno detto i martiri, la cui festa oggi celebriamo.

Egli vivrà e non vedrà la morte, egli ha liberato la sua anima dalle mani dell'inferno; eppure noi, per causa sua, siamo uccisi ogni giorno, siamo considerati come pecore da macello. ( Sal 44,22 )

Dove sono le tue antiche misericordie, Signore? quelle che giurasti a David nella tua verità?

12 - [v 51.] Le umiliazioni inflitte ai primi cristiani

Ricordati, Signore, dell'umiliazione dei tuoi servi.

Egli vive, è già nel cielo seduto alla destra del Padre; e intanto i cristiani sono coperti di vergogna: per lungo tempo è stato considerato un delitto appartenere a Cristo.

Colei che un tempo era vedova ma poi partorì ed ebbe una discendenza più numerosa di quella che aveva il marito, ( Is 54,1; Gal 4,27 ) dovette udire offese e insulti.

Ma la Chiesa si è moltiplicata estendendosi a destra e a sinistra, e non si ricorda più dell'ignominia della sua vedovanza.

Ricordati, Signore! In te, nel tuo ricordo, c'è una immensa dolcezza.

Ricordati: non ti dimenticare! Di che cosa ti devi ricordare?

Ricordati dell'umiliazione dei tuoi servi, delle offese di molte genti che io mi racchiudevo in seno.

Andavo a predicare, dice in sostanza, e ascoltavo ingiurie, ma io me le celavo nel seno.

Si adempivano in me le parole: Noi siamo maledetti e preghiamo; siamo divenuti come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti. ( 1 Cor 4,13 )

Per lungo tempo i cristiani si tennero celati nel loro seno, nel loro cuore, gli insulti, né osarono opporre resistenza a chi li insultava.

Tempo addietro sarebbe stato considerato delitto replicare a un pagano; ora è un delitto restare pagani!

Ringraziamo il Signore! Si è ricordato dei vituperi da noi subiti e ha innalzato il potere del suo Cristo, rendendolo ammirabile dinanzi ai re della terra.

Ora nessuno insulta più i cristiani; oppure, se li insulta, non lo fa pubblicamente.

È più grande il timore di essere udito, che non la voglia di essere creduto.

Perché mi sono racchiuso in seno le offese di molte genti.

13 - [v 52.] Innumerevoli le difficoltà contro la resurrezione

Questo mi hanno rinfacciato i tuoi nemici, Signore. Sia i giudei che i pagani.

Questo mi hanno rinfacciato. Che cosa? Il cambiamento del tuo Cristo.

Questo mi hanno rinfacciato: Il cambiamento del tuo Cristo.

Cioè mi obiettavano che Cristo era morto, che Cristo era stato crocifisso.

Ma cosa obiettate, o insensati? Anche se ora non c'è più nessuno che sollevi di queste obiezioni, tuttavia, se qualcuno è rimasto, perché obiettarmi ancora la morte di Cristo?

Egli non cessava d'esistere; si cambiava soltanto!

Se lo diciamo morto, è per quei tre giorni [ che rimase nel sepolcro ].

Ecco in sostanza che cosa mi hanno rinfacciato i tuoi nemici: non la eliminazione, non la distruzione, ma veramente il cambiamento del tuo Cristo.

Egli si cambiava. Ed effettivamente egli si è cambiato passando da una vita temporale a una vita eterna, passando dai giudei alle genti, passando dalla terra al cielo.

Vengano fuori ora i tuoi fatui nemici e mi rinfaccino ancora il cambiamento del tuo Cristo!

Volesse il cielo che loro stessi si cambiassero! Non avrebbero allora niente da ridire sul cambiamento di Cristo.

Ma il cambiamento di Cristo è loro sgradito perché essi non si vogliono cambiare.

Per loro infatti non c'è cambiamento: non hanno timore di Dio. ( Sal 55,20 )

Questo mi hanno rinfacciato i tuoi nemici: il cambiamento del tuo Cristo.

14 - [v 53.] Dio è padre, la Chiesa madre

Essi mi rinfacciavano quel cambiamento; e tu che cosa facevi?

La benedizione del Signore per sempre: così sia, così sia.

Rendiamo grazie alla sua misericordia; rendiamo grazie alla sua grazia!

Noi rendiamo grazie, ma non diamo [ la grazia ], non la ridoniamo né l'applichiamo o restituiamo.

Noi soltanto con la parola diciamo grazie; mentre riceviamo la grazia nella realtà.

Egli ci ha salvati gratuitamente, senza tener conto della nostra empietà.

Ci ha cercati senza che noi lo cercassimo; ci ha trovati, ci ha redenti, ci ha liberati dalla soggezione al diavolo e dal potere del demonio.

Per purificarci, con la fede ci ha incatenati e con questo ci ha liberati da quei nemici che non credono e che perciò non possono essere purificati.

Dicano ciò che vogliono coloro che sono rimasti [ pagani ] e che ogni giorno restano sempre di meno!

Obiettino, deridano, rimproverino il cambiamento del tuo Cristo, non la sua eliminazione.

Non si rendono conto che, mentre vanno dicendo tali cose, la loro genia scompare, o perché credono o perché muoiono?

La loro maledizione è temporale; la benedizione del Signore invece è eterna.

E per confermare questa benedizione escludendo così ogni timore, aggiunge: Così sia, così sia!

Questa è la firma di garanzia di Dio.

Sicuri pertanto delle sue promesse, crediamo nelle cose passate, riconosciamo le presenti e speriamo nelle future.

Il nemico non ci distolga dalla via, affinché colui che ci accoglie sotto le sue ali come pulcini, possa riscaldarci.

Non allontaniamoci dalle sue ali, se non vogliamo che il falco volante per l'aria ci rapisca mentre siamo ancora pulcini implumi.

Il cristiano non deve infatti sperare in se stesso; se vuole essere sicuro, cresca al tepore materno.

Cristo è la gallina che riunisce i suoi pulcini, di cui egli stesso parla rimproverando la incredula città di Gerusalemme: Quante volte ho cercato di riunire i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, e non hai voluto!

Ecco, la vostra casa vi resterà abbandonata. ( Mt 23,37-38 )

Per questo è qui detto: Hai sparso la paura nelle sue fortificazioni.

Poiché dunque essi non vollero ripararsi sotto le ali di questa gallina ( e con ciò ci hanno dato un esempio di come dobbiamo aver paura degli spiriti impuri dell'aria che cercano sempre di rapirci ), entriamo noi sotto le ali di questa gallina: sotto le ali della divina Sapienza, la quale per noi, suoi pulcini, si è indebolita sino alla morte.

Amiamo il Signore, Dio nostro; amiamo la sua Chiesa!

Amiamo lui come padre, la Chiesa come madre.

Amiamo lui come signore, la Chiesa come sua ancella. Difatti noi siamo i figli dell'ancella.

Ma questo matrimonio è cementato da grandissima carità: non si può offendere una parte e riscuotere benevolenza presso l'altra.

Nessuno dica: " Rendo culto agli idoli, consulto gli àuguri e gli indovini, però non abbandono la Chiesa di Dio: sono cattolico ".

Da una parte rispetti la madre, dall'altra offendi il padre.

Un altro dice: " Lungi da me un tale comportamento! Io non consulto gli indovini, non vado in cerca degli àuguri né di oracoli sacrileghi, non adoro i demoni, non rendo culto alle pietre: però appartengo alla fazione di Donato ".

Che ti giova rimanere nelle grazie del Padre, se questi vendica la madre quando la si offende?

Che ti giova confessare il Signore, onorare Dio, annunziarlo, riconoscere il suo Figlio, proclamare che siede alla destra del Padre, se poi oltraggi la sua Chiesa?

Non ti dicono nulla gli esempi del matrimonio umano?

Poni il caso di avere un patrono che ogni giorno ti premuri di ossequiare, alla cui soglia ti rechi ogni giorno per offrire i tuoi servigi ( non dico solo per riverirlo ma addirittura per adorarlo ), a cui presti insomma ogni omaggio della tua fedeltà.

Ebbene, se tu diffondessi una sola calunnia nei riguardi della sua sposa, crederesti di poter ancora entrare nella casa di quel tale?

Ebbene, fratelli, tenetevi tutti stretti insieme a Dio come padre, e alla Chiesa come madre.

Celebrate nella sobrietà il giorno natalizio dei Santi.

Imitate in questo modo coloro che ci hanno preceduti cosicché possano allietarsi per voi, essi che per voi pregano affinché la benedizione del Signore rimanga sempre sopra di voi.

Così sia, così sia!

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