Cristo

B 9

Cristo, Maestro

Rif.

I membri più influenti del giudaismo all'epoca neo-testamentaria sono quelli che Gesù chiama "i maestri in Israele" - i Rabbi.
Essi appartengono in generale al partito dei farisei, e sono molto esperti nella conoscenza della Legge.
Essi hanno discepoli - Gesù li imiterà su questo punto.
Sono pii, hanno cura della gloria di Dio e conducono in generale una vita austera.
Il loro difetto principale è quello di aver basato il loro insegnamento unicamente sulla Legge e di avervi aggiunto una quantità di usi e di leggi umane tolte dalla tradizione orale a cui danno tanta importanza quanto alla Legge stessa.
Di qui il pericolo di cadere nell'ipocrisia.
Essi erano circondati di onore, erano più considerati dei sacerdoti.
Si facevano passare per successori dei profeti.
Lasciandosi chiamare col nome di Rabbi, Cristo accetta di presentarsi come Maestro.
Egli lo sarà effettivamente, ma la sua autorità sarà molto più importante e la sua dottrina completerà le Scritture, invece di soffocarle.

Testi

Rilievi

Rif.

Mt 5,21-47
Nel suo discorso inaugurale, Gesù annuncia sei perfezionamenti della Legge antica.
Gli articoli di questo programma sono scanditi con questi termini: "È stato detto… ma io vi dico…".
Ciò significa che il Maestro si presenta come legislatore supremo.
B 40
C 51
E 2

Mt 7,28-29
Mc 1,22
Le folle riconoscono che insegna con autorità, non come gli scribi che difendevano la loro autorità con le tradizioni degli antichi.

Mt 4,23
Mt 13
Lc 4,42-44
Lc 8,1
Mc 4
Gesù è il predicatore della Buona Novella del Regno, che presenta in forma di parabole alla maniera dei Rabbi di allora.
B 102
B 103
B 104

Mt 11,25-30
Non basta l'intelligenza per comprendere la dottrina del Maestro, ma occorre un rivelazione da Dio e una umiltà personale.
E 52

Mt 12,28
Mc 1,34
Lc 4,34-37
Lc 11,20
Gesù conferma la sua predicazione con atti,esorcismi e miracoli, ciò che i maestri del giudaismo non potevano compiere.
B 79

Lc 17,20-21
Mc 1,15
Mt 4,17
In realtà Gesù è, più che un maestro, il realizzatore del Regno.
Per questo egli è l'unico che possa chiamare alla conversione e all'attività - già attuale - del Regno nelle anime.

Gv 6,29
Gv 10,35-38
Come maestro sovrano egli esige che ci si sottometta alla sua persona.

Mt 15,1-20
Mt 12,1-8
Egli denuncia l'ipocrisia dei farisei che danno più importanza alle tradizioni umane che alla pietà del cuore e alla carità fraterna.
Gesù si fa così interprete sovrano della legge del sabato.

Gv 3,34
Gv 6,63
Gv 8,28-38
La ragione profonda di questa autorità: Cristo è la Parola di Dio.
B 29

Mt 10,1-20
Come i dottori, Gesù si è circondato di dodici discepoli, che manderà a predicare.
C 62

Mt 6,6-12
Gv 14,4-10
Per questo egli li forma con un insegnamento speciale, di cui essi faranno la "Tradizione".

Lc 9,57-62
Lc 14,25-33
Maestro che presenta piuttosto la sua persona che una dottrina; i suoi "discepoli" sono per ciò stesso persone che lo seguono,
E 19
e non solo che lo ascoltano.
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