Il termine "promessa" nell'Antico Testamento è contenuto nel termine berit ( patto ), e si inserisce in quello dell'alleanza, dell'elezione, della benedizione.

Dio resta fedele alle sue promesse e "non le ritratta" ( Nm 23,19 ), anche se talora il loro adempimento viene rinviato perché l'uomo non è pronto ad accoglierle.

L'oggetto della promessa è vario: un figlio, una terra, la nuova alleanza, un nuovo esodo, il Messia, che verrà a inaugurare un regno di giustizia e di pace.

Il Nuovo Testamento dichiara che "tutte le promesse di Dio sono divenute sì" in Cristo Gesù ( 2 Cor 1,20 ).

Sull'olivo buono, il popolo di Israele che possiede le promesse ( Rm 9,4 ) è stato innestato l'oleastro, i credenti in Gesù che non provengono dall'ebraismo ( Rm 11,16-24 ).

Gesù annuncia ai suoi discepoli lo Spirito promesso dal Padre ( Lc 24,49; At 1,4 ), pegno della nostra eredità ( Ef 1,14 ), primizia della nostra redenzione ( Rm 8,23 ).

Nomadi e pellegrini su questa terra, attendiamo l'adempimento pieno della promessa nella venuta definitiva del Regno, nel ritorno di Cristo, insieme ai nostri padri nella fede, che, secondo l'interpretazione della Lettera agli Ebrei, non "conseguirono la promessa" ( Eb 11,39 ), ma ne videro il continuo rinvio e ne godranno il compimento insieme con noi ( Eb 11,40 ).

… di Dio

I cc 12-13 sono un racconto jahvista con alcune aggiunte sacerdotali o redazionali.

Rompendo tutti i suoi legami terrestri, Abramo parte per un paese sconosciuto, con la moglie sterile ( Gen 11,30 ), perché Dio lo ha chiamato e gli ha promesso una posterità: è il primo atto della fede di Abramo, fede che si ritroverà al momento del rinnovamento della promessa ( Gen 15,5-6+ ) e che Dio metterà alla prova richiedendo Isacco, frutto di questa stessa promessa ( Gen 22+ ).

L'esistenza e l'avvenire del popolo eletto dipendono da questo atto assoluto di fede ( Eb 11,8-9 ).

Non si tratta soltanto della sua discendenza carnale, ma di tutti coloro che la stessa fede renderà figli di Abramo, come lo mostra san Paolo ( Rm 4, Gal 3,7 ).

Quel sigillo: la stessa parola sfragis servì ben presto a designare per analogia il battesimo cristiano sacramento della fede ( 2 Cor 1,22; Ef 1,13; Ef 4,30; Gv 6,27+; Ap 7,2-8; Ap 9,4 ).

Due atti irrevocabili: la promessa di Dio e il giuramento aggiunto ( Gen 12,1+; Rm 4,11+ ), perché Dio non mente ( Tt 1,2; 2 Tm 2,13; Eb 10,23; Eb 11,11 ).

Schedario biblico

Magistero

Dio parla a noi sempre al singolare, perché ci ha creati a sua immagine e somiglianza.

E Dio ci parla al singolare e ha parlato ad Abramo, gli ha fatto una promessa e lo ha invitato a uscire dalla sua terra.

E per questo il fondamento principale della virtù della speranza è proprio fidarsi delle promesse del Signore.

Concilio Ecumenico Vaticano II

battesimali

Catechismo della Chiesa Cattolica

Codice Diritto Canonico