Conferenza con Massimino

13 - Agostino: Quello che noi professiamo, non devi provarcelo.

Facendo questo, infatti, come ho detto precedentemente, non facciamo altro che consumare del tempo necessario.

Sappiamo che il Figlio di Dio è Figlio di Dio; sappiamo che non è da se stesso, ma è generato dal Padre.

Sappiamo che invece il Padre non è generato, non è da alcuno, non ha ricevuto la vita da alcuno; che il Figlio ha ricevuto la vita dal Padre, ma non come se fosse stato un periodo senza vita, per ricevere la vita poi.

Infatti, il Padre gli ha dato la vita generando la vita; generandolo vita, gli ha dato la vita.

Poi dimostrò la sua uguaglianza dicendo: Come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso. ( Gv 5,26 )

Il Padre ha la vita in se stesso; il Figlio ha in sé una vita uguale alla vita del Padre; tuttavia il Figlio non ha ricevuto da se stesso la vita, perché non è nato da se stesso, ma è nato dal Padre.

Generandolo, il Padre gli diede la vita, non perché il Figlio esisteva già senza vita ed Egli gli diede la vita, come noi peccatori che siamo stati creati senza vita, e per indulgenza e grazia abbiamo ricevuto la vita; egli ricevette la vita dal Padre, poiché è nato vita dal Padre.

E perciò tu non hai potuto dire che lo Spirito Santo è sottomesso al Figlio, se non per il fatto che intercede per noi con gemiti.

Infatti, a te sembra che quella perfezione di santità consista nell'essere sempre in gemiti e nel non respirare a causa dei gemiti.

O eterna miseria! Comprendi l'espressione ed eviterai la bestemmia.

Infatti è stato detto: Intercede con gemiti, perché intendessimo che ci fa intercedere con gemiti.

Infatti ci assiste e, infondendo in noi la carità, ci fa intercedere con gemiti.

Infine quando in un passo l'Apostolo dice: Che grida: Abbà, Padre!, ( Gal 4,6 ) e in un altro passo dice: Per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!, ( Rm 8,15 ) ha chiarito che cosa significhi, che grida: Abbà, Padre!, dicendo per mezzo del quale gridiamo.

E perciò che cosa significa che grida se non che ci fa gridare? Do un esempio di questa espressione.

Non ha Dio prescienza di tutto il futuro? Chi sarà tanto insensato da negarlo?

Tuttavia l'Apostolo ha detto: Ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da Dio siete stati conosciuti. ( Gal 4,9 )

Se Dio li conosce ora, non li conosceva, non li aveva scelti, non li aveva predestinati prima della costituzione del mondo.

Ma ha detto così: Ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da Dio siete stati conosciuti, perché intendessero che Dio aveva prodotto in essi la conoscenza di sé.

Che avete conosciuto Dio. Che cosa significa che avete conosciuto Dio?

Non attribuitevi il merito, non insuperbite: da Dio siete stati conosciuti. Che cosa significa da Dio siete stati conosciuti?

Dio vi ha fatto suoi conoscitori; Dio ha concesso che lo conosciate.

Come anche le parole del Signore: Ora so, dice il Signore ad Abramo, ora so che tu temi il Signore. ( Gen 22,12 )

Quando Abramo ha portato suo figlio all'olocausto, Dio gli dice: Ora so.

È questa tutta la prescienza di Dio? Conobbe allora, quando disse ora so?

Ma che significa: Ora so? Significa: Ora ti ho fatto conoscere.

Se, dunque, ammaestrato dalle sacre Scritture, riconoscessi queste espressioni, non considereresti un miserabile lo Spirito Santo, in base a quei gemiti con i quali si dice che egli interceda.

Che cosa significa, infatti, gemere sempre, se non essere sempre miserevole? Perciò noi gemiamo, perché siamo miserevoli.

E rendiamo grazie allo Spirito Santo, perché per amore del secolo eterno ci fa gemere e, per questo, si dice che geme.

Ci fa gridare e, per questo, si dice che grida. Ci fa conoscere Dio e, per questo, si dice, anzi da Dio siete stati conosciuti.

Dio fa sì che Abramo lo conosca e, per questo, gli ha detto: ora so.

Massimino: Proprio in ciò in cui ci biasimi, tu stesso ti tradisci.

È sicuro infatti, e di questo la divina Scrittura ci avverte, che il molto parlare non evita il peccato, mentre chi frena le labbra, sarà prudente. ( Pr 10,19 )

Se anche qualcuno per un'intera giornata portasse testimonianze dalle divine Scritture, non certo per la loquacità gli si riconoscerà la verità della sua affermazione.

Ma se qualcuno, o servendosi dell'arte oratoria o del modo di esprimersi del suo spirito pronunciasse parole che le sacre Scritture non contengono, allora queste sarebbero oziose e superflue.

Dopo averti portato a questa regola, mi basta che tu ammetta che il Padre è il Padre, poiché non è nato e non ha ricevuto la vita da alcuno, che il Figlio ha ricevuto la vita dal Padre e che lo Spirito Santo è lo Spirito Santo.

Affermando poi che vi è un solo Dio, faresti senz'altro bene se, nel professare un unico Dio, non dicessi che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio, contravvenendo alla tua affermazione.

Noi adoriamo un solo Dio, non nato, non creato, invisibile, che non si abbassò al contatto umano, né alla carne umana.

Inoltre il Figlio, secondo l'Apostolo, è Dio non piccolo, ma grande, come dice san Paolo: Nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. ( Tt 2,13 )

Infatti, questo Dio grande, Cristo, dice: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. ( Gv 20,17 )

Infatti, con la sua sottomissione stabilisce l'esistenza di un solo Dio.

Dunque, come già abbiamo detto in base a testimonianze, egli è l'unico Dio, a cui Cristo e lo Spirito Santo rendono onore e che ogni creatura venera e adora.

Per questa ragione professiamo un solo Dio.

Però non in quanto l'unione e la mescolanza del Figlio col Padre, oppure dello Spirito Santo col Figlio o col Padre, costituisca un solo Dio; ma poiché egli solo è l'unico Dio perfetto che, come tu stesso hai affermato, non ha ricevuto la vita da nessuno, e che ha concesso al Figlio col suo esempio di avere la vita in se stesso.

Senza dubbio diciamo che sono uniti per la carità e la concordia.

Come già abbiamo spiegato prima, che il Padre sia un'altra cosa e non la stessa rispetto al Figlio, ce lo ha insegnato il Salvatore stesso, dicendo: Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c'è un altro che mi rende testimonianza.

E perché nessuno, con spirito arrogante, pensasse che dicesse " un altro " riferendosi a Giovanni il Battista o, magari, all'apostolo Pietro o Paolo, ha proseguito: Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.

Io non ricevo testimonianza da un uomo, ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.

Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. ( Gv 5,31-37 )

Chi è tanto stolto da non capire che l'uno dà testimonianza dell'altro, il Padre del Figlio?

Egli, infatti, certamente diceva: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo. ( Mt 17,5 )

Leggo " prediletto " e credo che il Padre sia colui che ama e il Figlio colui che è amato.

Sento che Cristo è unigenito, e non dubito che uno è stato generato dall'altro.

Paolo lo proclama primogenito dicendo: Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di ogni creatura.

E professo, in base all'affermazione delle sacre Scritture, che il Figlio è primogenito e non ingenito, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Ed egli è prima di tutti e tutte le cose sussistono in lui. ( Col 1,15-17 )

E questo Figlio di Dio è Dio unigenito, essendo prima di tutti.

Infatti, egli stesso dice: Io dico quello che ho visto presso il Padre mio. ( Gv 8,38 )

E sempre il Figlio dice nel santo Vangelo quello che voi ascrivete alla sua carne: Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. ( Gv 14,28 )

Leggendo queste testimonianze, crediamo e professiamo, secondo l'Apostolo, che tutto gli sta sottomesso come ad un Dio grande. ( 1 Cor 15,25 )

Egli infatti è Dio grande, così lo generò il Padre, come tu stesso hai sostenuto, ed ha certamente affermato che il Padre è più grande per indicare lui come unico Dio, nel cui seno è descritto dall'evangelista Giovanni.

Ascoltalo, poi, proclamare e proferire l'invisibilità di Dio onnipotente: Dio nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. ( Gv 1,18 )

Istruito da ciò, Paolo proclama e dice: Beato e unico sovrano, il re dei regnanti e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere.

A lui onore e potenza per sempre. Amen. ( 1 Tm 6,15-16 )

A proposito di questo, di nuovo, dice: A Dio che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli dei secoli. Amen. ( Rm 16,27 )

E perciò noi annunciamo un unico Dio, poiché uno è sopra ogni cosa Dio, non nato, non creato, come abbiamo sostenuto.

Se poi non credi a Paolo che dice che il Figlio è nato, primogenito di tutte le creature, allora credi al Figlio in persona, che, quando Pilato gli domandò: Dunque tu sei re?, Cristo rispose: Per questo sono nato. ( Gv 18,37 )

Leggo " nato " e professo ciò che leggo; leggo " primogenito" e non rifiuto di crederlo; leggo " unigenito " ed anche se venissi torturato, non direi un'altra cosa; professo ciò che ci insegnano le sacre Scritture.

E tu, che dici che il Padre e il Figlio sono uno solo, di' che il Padre è unigenito, di' che è primogenito; di' del Figlio quello che è proprio del Padre, di' che il Figlio è ingenito, di' che non è nato, di' che nessuno mai lo ha visto, né può vederlo.

Continua dicendo dello Spirito Santo le stesse cose che leggiamo del Padre, per fare apparire lo Spirito Santo uguale al Padre.

Dillo, ti prego, e mi avrai tuo discepolo. Continua dicendo del Figlio che egli non è nato e che è senza origine.

Se è uguale, certamente è lo stesso; se è lo stesso, certamente non nato; se non nato, certamente non l'ha visto nessun uomo.

Forniscine testimonianze, spiega e insegna, e mi avrai discepolo.

14 - Agostino: Hai detto che voi adorate un solo Dio, come ho potuto rilevare dalle tue parole; ne consegue che o non adorate Cristo, o non adorate un solo Dio, ma due.

Hai detto anche a proposito del Padre che non si abbassò al contatto umano, né alla carne umana.

Se per caso non lo sai, quando si dice contatto, si implica anche una qualche contaminazione; dunque, hai voluto far intendere che Cristo ha avuto contatti umani, quindi hai affermato che Cristo si è macchiato con la carne umana.

Ma io affermo, anzi la fede cattolica, che io condivido con la Chiesa di Cristo, afferma che il Signore nostro Gesù Cristo da Verbo si è fatto carne, in modo da non subire nessun contagio derivante dal genere umano e dalla carne umana.

È venuto infatti per purificare, non per insozzarsi.

Ha infatti assunto l'anima umana e la carne umana senza alcuna peste di contagio; e si è degnato di salvare in se stesso entrambe, cioè l'anima e la carne umana.

Ma poiché, a quanto vedo, non vuoi prestar fede alla verità riguardo alla sua invisibilità, ti prego di pensare che Cristo fu visibile secondo la carne e secondo l'uomo.

Infatti, in base al fatto che il Verbo è Dio presso Dio, anch'egli è invisibile.

Cristo è sapienza di Dio: se la sapienza umana è invisibile, sarà forse visibile la sapienza di Dio?

Dunque, per quanto riguarda quella natura in cui è uguale al Padre, allo stesso modo è Dio, allo stesso modo è onnipotente, allo stesso modo è invisibile, allo stesso modo è immortale.

A quanto ho capito, hai detto anche che bisogna intendere le parole dell'Apostolo, il solo che possiede l'immortalità, ( 1 Tm 6,16 ) in modo che in questa affermazione sia compreso solo il Padre.

Dunque vuoi che il Verbo di Dio sia mortale? La sapienza di Dio non è immortale secondo te.

Non capisci che il Figlio non sarebbe in alcun modo potuto morire, se non avesse preso da noi la carne mortale?

Infine, la carne è morta in lui, ma lui non è morto in ciò che concerne Dio, in ciò che riguarda la divinità, per la quale è uguale al Padre.

Infatti agli uomini ha detto: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla, ( Lc 12,4 ) poiché l'anima non può morire.

E può morire il Verbo di Dio? La sapienza di Dio può morire? L'Unigenito, senza aver assunto la carne, può morire?

Però, dopo aver assunto la carne nella quale fu fatto uomo, come si è riconosciuto uguale quando dice: Io e il Padre siamo una cosa sola, ( Gv 10,30 ) così si è riconosciuto inferiore, poiché il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )

Non considerò una rapina essere uguale a Dio.

Infatti lo è per natura, non per rapina; non ha usurpato questa condizione, ma è nato così.

Ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo.

Lo hai riconosciuto uguale, ormai comincia a riconoscerlo inferiore: Assumendo la condizione di servo, divenendo simile agli uomini e apparso in forma umana. ( Fil 2,6-7 )

Ecco in quale forma il Padre è superiore; riconosci la distribuzione della natura umana assunta dalla divinità che rimane immortale e non sbagliare nelle parole che ami molto pronunciare, ma che non ti degni di intendere.

Professo, poi, come dici tu, che il Padre non è nato e che il Figlio è nato.

Ma non è diversa la natura e la sostanza, per il fatto che uno non è nato, l'altro è nato.

Infatti, se è nato, è Figlio; se è Figlio, è vero Figlio, poiché è unigenito.

Infatti, anche noi siamo chiamati figli, ma forse siamo tutti figli unigeniti?

In modo diverso egli è Figlio unigenito: egli è Figlio per natura, noi siamo figli per grazia.

Egli è l'Unigenito nato dal Padre, ossia è ciò che il Padre è, secondo natura, secondo sostanza.

Inoltre, chi dice che egli, per il fatto di essere nato, è di natura diversa, nega che sia vero figlio.

Ma la Scrittura afferma: E noi siamo nel vero Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. ( 1 Gv 5,20 )

Perché vero Dio? Perché è vero Figlio di Dio.

Se infatti ha fatto sì che gli animali non generino se non quello che sono: l'uomo genera un uomo, il cane un cane; e Dio non genera Dio?

Se, dunque, è della medesima sostanza, perché lo dici minore?

Forse perché quando un padre genera il figlio, sebbene l'uomo generi un uomo, tuttavia è il maggiore che genera il minore?

Aspettiamo dunque che cresca Cristo, come crescono gli uomini generati dagli uomini.

Se però Cristo è quello che è da quando è nato, cosa che non è avvenuta nel tempo, ma dall'eternità, e tuttavia è minore, è meglio la condizione umana, perché l'uomo può crescere e, alla fine, arrivare all'età e al vigore di suo padre, Cristo mai: in che modo può essere vero figlio?

Inoltre, riconosciamo il Figlio Dio grande al punto che lo diciamo uguale al Padre.

Così, senza motivo ci hai voluto provare con testimonianze e con molte parole ciò che noi sosteniamo con energia.

Cristo, poi, dice: Dio mio e Dio vostro, ( Gv 20,17 ) badando alla condizione di uomo nella quale si trovava.

Per il resto, per quanto riguarda le parole che disse Giovanni: in principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio, ( Gv 1,1 ) il Padre non è Dio di Dio, ma Dio di Cristo, poiché Cristo si fece uomo.

Per questo anch'egli dice nei Salmi, poiché il Padre è suo Dio: Dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. ( Sal 22,11 )

Quando dice che dal ventre della madre è il suo Dio, rende evidente per quale ragione il Padre è Dio del Figlio, ossia per il fatto che il Figlio è uomo e per questo il Padre è maggiore del Figlio.

Perciò afferma: Dio mio e Dio vostro.

Da qui deriva quella sottomissione, di cui non dobbiamo meravigliarci, che il Figlio in quanto uomo rese al Padre, quando, come sta scritto, era sottomesso anche ai genitori; ( Lc 2,51 ) e di lui sta scritto: Lo hai fatto poco meno degli angeli. ( Sal 8,6 )

Vorrei invece che tu ci spiegassi, con qualche testimonianza tratta dalle Scritture, dove si legge che il Padre è adorato dallo Spirito Santo.

Comprendo che è adorato dal Figlio, anche se non fornisci testimonianze, perché l'uomo adora Dio; si comprende facilmente che ciò fu detto del Figlio in quanto uomo, sebbene non leggi neanche questo.

Ma da te esigo in particolare che ci legga che il Padre è adorato dallo Spirito Santo, o che ci menzioni una testimonianza divina.

Può darsi che ci sia, ma mi sfugge; e, se la trovi, io potrò rispondere in quale modo debba essere interpretata, così come ho risposto con un solenne discorso sui gemiti nelle Scritture.

Quanto a ciò che affermi, che per quella unione ineffabile il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono un solo Dio, vuoi sapere che valore abbia questa unione?

Senza dubbio è chiaro, non dai nostri discorsi, ma dalle parole divine, che una cosa è lo spirito dell'uomo, un'altra è lo spirito Signore; perciò si dice che il Signore è spirito, ( 2 Cor 3,17 ) perché non è corpo; e tuttavia dice l'Apostolo: Chi si unisce alla prostituta, forma con essa un solo corpo; ma chi si unisce al Signore, forma con lui un solo spirito. ( 1 Cor 6,16-17 )

Se, dunque, questa unione di spiriti di diversa natura ( poiché uno è dell'uomo, l'altro di Dio ) formò un solo spirito, non vuoi che il Figlio si unisca tanto al Padre da essere un solo Dio?

Ammetti questo anche dello Spirito Santo, che è Dio.

Del resto, se lo Spirito Santo non fosse Dio, certamente non avrebbe noi come tempio.

Però l'Apostolo ha scritto: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? ( 1 Cor 3,16 )

E ancora: Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio? ( 1 Cor 6,19 )

Se facessimo un tempio di legno e di pietra a un qualche angelo eminentissimo, non saremmo forse colpiti da anatema da parte della verità di Cristo e della Chiesa di Dio, per il fatto di riservare a una creatura quella servitù che si deve solo a Dio?

Se, dunque, saremmo sacrileghi facendo un tempio a una creatura qualsiasi, come può non essere vero Dio colui al quale non facciamo un tempio, ma per il quale siamo tempio noi stessi?

In che senso poi Cristo abbia detto, come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso, ( Gv 5,26 ) ho risposto in precedenza.

E poiché dici che per la concordia e per la carità il Padre e il Figlio sono una cosa sola, quando mi dimostrerai che è stato detto che sono una cosa sola quelle che sono sostanze diverse, allora penserò cosa dovrei risponderti.

Leggiamo infatti: Chi pianta e chi irriga sono una cosa sola, ( 1 Cor 3,8 ) ma entrambi sono uomini e della medesima sostanza, non distinta.

Analogamente leggiamo che Cristo stesso ha detto: Perché siano una sola cosa, come lo siamo noi. ( Gv 17,11 )

Non ha detto: " Perché loro e noi siamo una sola cosa ", ma: Perché siano una sola cosa, nella loro natura e sostanza, uniti e fusi in un certo modo in una concorde uguaglianza, come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno, per la loro inseparabile e identica natura.

Una cosa infatti è "sono uno " ( unum sunt ), un'altra è " è uno solo " ( unus est ).

Quando si dice " sono uno ", benché non si dica quale uno, si intende una sola sostanza.

Quando si dice " è uno solo " di due e diverse sostanze, si deve verificare di quale uno si tratta.

Per esempio, l'anima e il corpo sono sostanze diverse, tuttavia costituiscono un unico uomo; diversa è la sostanza dello spirito dell'uomo e dello spirito di Dio, tuttavia chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. ( 1 Cor 6,17 )

E ha aggiunto spirito, non ha detto " sono uno ".

Quando poi si dice " sono uno ", significa una sola sostanza, cosa che voi non volete ammettere e osate dire di affermare che Cristo è vero Figlio di Dio.

Inoltre, il Padre non è maggiore per il fatto di dare testimonianza del Figlio.

Infatti, anche i profeti hanno reso testimonianza al Figlio.

Senza dubbio, uno è colui che rende testimonianza, un altro è colui al quale è resa: perché il Padre è il Padre, e il Figlio è il Figlio.

Non perché non siano uno o non siano un solo Dio quando sono legati fra loro e uniti, condizione in cui sono sempre.

Dici, però, che tra il Padre e il Figlio c'è diversità, perché il Padre ama e il Figlio è amato.

Come se poteste affermare che il Figlio non ama il Padre.

Se entrambi si amano vicendevolmente, perché negate che siano di una sola natura?

Quanto ho detto a proposito del Padre, ossia che egli viene detto maggiore a motivo della forma di servo del Figlio, lo dico anche a proposito dell'invisibilità, perché il Figlio è detto visibile proprio per quella forma di servo.

Del resto, ciò che riguarda la stessa sostanza divina, o del Padre, o del Figlio, o dello Spirito Santo, è del tutto invisibile.

Infatti, quando la divinità si manifestava ai padri, servendosi di una creatura, dimostrava di essere invisibile.

Infatti, per la sua stessa natura è invisibile a tal punto che lo stesso Mosè, quando parlava faccia a faccia con essa, disse: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mostrami chiaramente te stesso. ( Es 33, 11.13 )

Infatti voleva vederlo, come Dio si vede con gli occhi del cuore.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. ( Mt 5,8 )

Così Mosè voleva vedere colui a cui diceva: Mostrami chiaramente te stesso; dato che anche le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate attraverso le opere da lui compiute.

Così infatti dice l'Apostolo: Le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità. ( Rm 1,20 )

Ecco, con l'intelletto si contemplano le perfezioni invisibili di Dio, e tuttavia si dicono invisibili.

E ogni cosa è stata fatta attraverso Cristo stesso, ( Gv 1,3 ) sia le cose visibili che quelle invisibili, ed è allora possibile credere che lui stesso sia visibile da noi?

Inoltre, dici che si debbano intendere riferite solo al Padre le parole dell'Apostolo: A Dio che solo è sapiente. ( Rm 16,27 )

Dunque, solo il Padre è Dio sapiente e non è sapiente la stessa Sapienza di Dio, che è Cristo, di cui l'Apostolo dice: Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio! ( 1 Cor 1,24 )

Ci manca che affermiate ( perché non osate farlo? ) che la Sapienza di Dio è stolta.

Allo stesso modo, poi, dici che il Padre non è creato, come se fosse creato il Figlio, attraverso cui sono state create tutte le cose.

Sappi che il Figlio è stato creato, ma nella forma di servo.

Infatti nella forma di Dio non può essere stato creato, tanto che attraverso di lui sono state create tutte le cose.

Se infatti anch'egli fosse creato, non ogni cosa sarebbe stata creata attraverso di lui, ma il restante.

Certamente, non dico che il Figlio sia ingenito, ma il Padre è genitore, il Figlio è generato.

Il Padre, però, lo generò come lui è; altrimenti non è vero Figlio, se il Figlio non è ciò che è il Padre.

Così abbiamo parlato precedentemente della nascita degli animali, perché i veri figli sono nella sostanza quello che sono i genitori.

Poi che senso ha chiedermi di dimostrarti che lo Spirito Santo è uguale al Padre, come se tu mi avessi dimostrato che il Padre è maggiore dello Spirito Santo?

Hai potuto dimostrarlo del Figlio, relativamente alla forma di servo.

Sappiamo infatti che è stato detto che il Padre è maggiore del Figlio, poiché il Figlio è esistito nella forma di servo ed è ancora nella forma umana, che elevò al cielo; perciò di lui si dice che intercede per noi ( Rm 8,34 ) anche ora.

E questa stessa forma immortale sarà eterna nel regno; perciò si dice: Anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. ( 1 Cor 15,28 )

Infatti, in relazione allo Spirito Santo, che non ha assunto nessuna creatura nella unità della sua persona, sebbene si sia degnato di manifestarsi visibilmente attraverso una creatura e nell'aspetto di una colomba e di lingue di fuoco, ( Mt 3,16; At 2,3 ) mai si è detto che il Padre è più grande di lui; mai si è detto che lo Spirito Santo abbia adorato il Padre, mai che è minore del Padre.

Ma a proposito del Figlio dici: Se fosse uguale al Padre, certamente sarebbe identico; ciò significa che, poiché non è ingenito, non sembra identico.

Potresti dire che non era uomo quello generato da Adamo, dato che lo stesso Adamo non è generato, ma creato da Dio.

Se poi Adamo poté esistere senza essere generato, e tuttavia poté generare un essere come se stesso, non vuoi che per Dio non sia stato possibile generare un Dio uguale a sé?

Credo di averti risposto a tutto. Ma se non vuoi essere discepolo, non essere almeno troppo loquace.