Conferenza con Massimino

15.1 - Massimino: Parli come se fossi protetto dall'aiuto di prìncipi, non con timore di Dio.

Ho sopportato per molte ore, hai esposto ciò che ti sembrava opportuno.

Con l'aiuto di Dio, risponderemo a ogni cosa, e non con un discorso spoglio, ma sostenuti dalle testimonianze delle divine Scritture.

Soltanto ti chiedo che, come noi siamo stati tolleranti mentre la tua Reverenza parlava, anche tu e i tuoi dimostriate tolleranza, affinché possa rispondere ai tuoi discorsi, allo stesso modo in cui tu hai risposto ai nostri, come ti è sembrato opportuno.

15.2 - Noi veneriamo Cristo come Dio di ogni creatura.

Infatti egli è adorato e venerato non soltanto dalla natura degli uomini, ma anche da tutte le potenze celesti, come proclama san Paolo: Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.

Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome.

In verità tu nella tua esposizione ritenesti opportuno omettere ciò che sapevi contrario alla tua opinione, sapendo che la sua lettura ti avrebbe confutato.

Infatti che ogni ginocchio si pieghi davanti a Cristo, lo dice anche Paolo, proseguendo: Gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome.

E continua: Perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. ( Fil 2,5-11 )

Infatti dicendo: Perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, ha incluso tutto.

Niente è in cielo che non pieghi il ginocchio davanti a Cristo; niente è rimasto sulla terra che non pieghi il ginocchio davanti a Cristo; niente è negli inferi che non pieghi il ginocchio davanti a Cristo.

E il Padre gli ha donato ciò. Coloro che leggono possono verificare se questa mia disquisizione è fondata sulla mia autorità o sulla mia eccessiva loquacità, come mi accusi, oppure se, senza dubbio, rispondo fondandomi sull'autorità delle sacre Scritture.

15.3 - Dici che lo Spirito Santo è uguale al Figlio.

Offri testimonianze dove si dice che lo Spirito Santo è adorato, dove si dice che gli esseri celesti, terrestri e infernali piegano il ginocchio davanti a lui.

Noi, infatti, che si debba adorare Dio Padre, lo abbiamo imparato dalle parole proclamate da san Paolo apostolo: Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome. ( Ef 3,14-15 )

In base all'autorità delle sacre Scritture adoriamo il Padre; ugualmente istruiti dalle sacre Scritture, veneriamo e adoriamo Cristo come Dio.

Se in qualche luogo è scritto che bisogna adorare lo Spirito Santo, se il Padre o il Figlio lo attestano o se egli stesso ha affermato questo di sé, leggimi il testo, escludendo i passi delle sacre Scritture che abbiamo già menzionato.

15.4 - Che Cristo è alla destra di Dio, che intercede per noi, ( Rm 8,34 ) Paolo lo afferma anche in un altro luogo, quando dice: Cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio. ( Col 3,1 )

Così scrivendo agli Ebrei dice: Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei cieli. ( Eb 1,3 )

Così anche lo Spirito Santo aveva predetto attraverso il profeta: Disse il Signore al mio Signore: " Siedi alla mia destra ". ( Sal 110,1 )

Anche il Figlio ha fatto questa affermazione nel Vangelo. ( Mt 22,44 )

Inoltre a quel sommo sacerdote che scongiurandolo diceva: Dicci se tu sei il Cristo, rispose: Io lo sono; oppure anche: Tu lo dici.

E poi: D'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio. ( Mc 14,61-62; Mt 26,63-64 )

15.5 - Noi infatti convenientemente onoriamo lo Spirito Santo come dottore, come guida, come luce, come santificatore; veneriamo Cristo come creatore; con sincera devozione adoriamo il Padre come autore e lo proclamiamo unico autore dovunque e davanti a tutti.

Infatti tutte queste calunnie derivano dall'insegnamento della filosofia.

Non penso che tu non abbia letto quello che dice l'Apostolo: Cristo che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. ( 2 Cor 5,21 )

E senza dubbio non sono arrivate fino a te le parole della Scrittura: Maledetto chi pende dal legno, interpretando le quali san Paolo apostolo dice: Diventando lui stesso maledizione per noi, perché la benedizione si compisse nelle genti. ( Dt 21,23; Gal 3,13 )

E senza dubbio non è arrivato fino a te ciò che dice Paolo: Il primo uomo, Adamo, tratto dalla terra è terreno, il secondo uomo, il Signore, che viene dal cielo è celeste. ( 1 Cor 15,47 )

Dunque anche Cristo ha assunto la natura umana, come tu stesso hai illustrato.

E per questo motivo abbiamo detto che si è abbassato a contatti terreni.

Infatti non ignoriamo, dato che lo leggiamo, che: Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. ( 1 Pt 2,22-23 )

E non ignoriamo ciò che dice Giovanni il Battista: Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. ( Gv 1,29 )

Questo è noto, come anche tu stesso hai illustrato.

Non dobbiamo essere ostinati in tutto al punto da non lodare quello che dici in modo corretto.

Infatti senza dubbio è giusta la tua esposizione, perché Cristo è venuto per questo, per purificarci dai peccati e dalle iniquità; non tuttavia per essere contaminato, come tu hai illustrato.

È certo che conformemente a quella beata sostanza della sua divinità, che ebbe prima della creazione del mondo, prima dei secoli, prima dei tempi, prima dei giorni, prima dei mesi, prima degli anni, prima che qualsiasi cosa esistesse, prima di qualsiasi pensiero, in quella natura beata è nato Dio dal Padre.

15.6 - Parlando di Dio, infatti, è opportuno utilizzare un paragone degno.

Questo mi è davvero dispiaciuto e mi ha molto addolorato nell'animo durante la tua esposizione: che tu abbia detto che un uomo genera un uomo e un cane genera un cane; un paragone tanto turpe nei confronti di una tale immensità non avrebbe dovuto essere proposto.

15.7 - Chi poi ignora che Dio ha generato Dio, che il Signore ha generato il Signore, che il Re ha generato il Re, che il Creatore ha generato il Creatore, che il buono ha generato il buono, che il sapiente ha generato il sapiente, che il clemente ha generato il clemente, il potente il potente?

Il Padre non ha omesso nulla nel generare il Figlio.

Infatti non è invidioso, ma come fonte della bontà lo ha generato altrettanto buono; della sua bontà è testimone ogni creatura, secondo la tua esposizione che lodo molto, là dove citasti il testo delle sacre Scritture che dice: Infatti dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità. ( Rm 1,20 )

15.8 - E aggiungo dell'altro, non dicendo cose contrarie a quelle che correttamente si sono dette, ma ricercando la concordia; perché da quanto è grande la bellezza delle creature degnamente si conosce e si onora il loro Creatore.

Ritengo di aver dato risposta a questo.

Il perché lo espone di nuovo san Paolo: Perché il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli, Cristo lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; e spogliandosi della carne, fiduciosamente si rivoltò contro i principati e le potestà, trionfando su di loro in se stesso. ( Col 2,14-15 )

Tuttavia come uomo che non ha fatto esercizio nelle arti liberali o nella retorica, se nel mio discorso ho commesso qualche errore di forma, avresti dovuto guardare al senso, e non prestare attenzione a un errore di forma del discorso, attribuendomi un crimine.

Non accada, non sia mai. Il Dio unigenito è Dio di ogni creatura, puro, immacolato, santo, imperturbabile, non ha in sé alcuna sporcizia.

Infatti chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. ( Gv 5,23 )

Che infatti il Verbo si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi, lo testimonia l'evangelista quando dice: E noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. ( Gv 1,14 )

Anche prima l'Antico Testamento aveva predetto questo: Laverà nel vino la sua veste e nel sangue dell'uva il suo manto. ( Gen 49,11 )

Credo ciò che leggo; perché il Verbo si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi.

Di nuovo leggo che san Paolo ha detto: Egli trasfigurerà il nostro misero corpo, per conformarlo al suo corpo glorioso. ( Fil 3,21 )

Credo, infatti, che Cristo Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, si edificò egli stesso, a somiglianza di Salomone, una casa perfetta, secondo quello che leggiamo: La Sapienza si è costruita la casa. ( Pr 9,1 )

E occupò questa casa in luogo del tempio.

15.9 - Tu stesso mi hai dato ragione, sotto un aspetto è visibile, sotto un altro è invisibile.

Credo che quest'ultima spiegazione non sia giunta alle orecchie della tua Reverenza.

Infatti nella tua esposizione, ricorrendo alla comparazione con l'anima, hai dimostrato che è una ragione pia e giusta quella in base alla quale crediamo e riconosciamo che, se l'anima umana è posta nel corpo, non può essere vista.

Quanto a maggior ragione il Creatore dell'anima non può essere visto con gli occhi corporei?

Infatti, se gli angeli per la sostanza della loro natura sono invisibili, quanto più lo è il Creatore degli angeli, che ha creato tanti e tali esseri, angeli, arcangeli, sedi, dominazioni, principati, potestà, cherubini e serafini?

In relazione alla loro moltitudine, come leggiamo nel Vangelo, tutto il genere umano è stato paragonato a una pecora: Lasciate le novantanove sui monti, va a cercare quella perduta.

Poi dice: Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. ( Lc 15, 4.7 )

Infatti coloro che non hanno bisogno di conversione, chi sono se non quelle potenze celesti le quali non hanno niente in comune con la natura umana?

Bisogna considerare il potere dell'Unigenito di Dio e in lui ammirare la grandezza dell'onnipotenza di Dio Padre, che ha generato un Figlio tale e tanto grande, tanto potente, tanto sapiente, tanto perfetto, da creare tali e tanto grandi potenze celesti.

E diciamo questo per non essere tacciati di prolissità, come già tu ti sei degnato di indicarci; il che forse accade affinché anche noi possiamo dire: Noi stolti a causa di Cristo; e: Siamo diventati come la spazzatura del mondo, ( 1 Cor 4, 10.13 ) e tutto ciò che su di noi la tua Reverenza vorrà aggiungere.

Conosciamo quello che disse: Per te io sopporto l'insulto tutto il giorno. ( Sal 69,8 )

Paolo ci invita a seguire questo esempio, dicendo: Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo. ( 1 Cor 4,16 )

Anche Pietro dice: Anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme. ( 1 Pt 2,21 )

Secondo la sostanza della sua divinità, il Figlio non solo non è visto dagli uomini, ma neppure dalle potenze celesti.

Infatti, un arcangelo può vedere un angelo, un angelo può vedere e penetrare la nostra anima spirituale.

In verità si tratta di questo: il superiore può vedere e penetrare gli inferiori.

E secondo le parole del Salvatore, che diceva a quello che si vantava di essere ricco: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua anima, ( Lc 12,20 ) è compito dell'angelo presentare l'anima davanti al cospetto del Signore.

Tuttavia l'anima non può vedere l'angelo, o presentarglisi.

Seguendo quest'ordine, sali più in alto e troverai che Dio Padre è invisibile e non ha un essere superiore dal quale possa essere visto; che in quanto è, è infinito; che non può essere definito dalle parole, né essere concepito dalla mente; della sua grandezza, non solo la lingua umana, ma anche tutte le potenze celesti convenute insieme parlano come possono, però non spiegano come è.

È traboccante rispetto a tutto ciò che si dice di lui.

Solo il Figlio lo onora e lo loda degnamente, in quanto ha ricevuto da colui che lo ha generato più degli altri, al di là di ogni immaginazione.

Che lodi, onori e glorifichi colui che lo ha generato, sebbene lo testimonino i quattro Vangeli, ora lo riferirò in sintesi e, tralasciate quelle che siete soliti riferire alla carne, addurrò ora testimonianze secondo le quali nei cieli adora suo Padre.

Infatti Paolo agli Ebrei dice così: Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso per comparire al cospetto di Dio in nostro favore. ( Eb 9,24 )

E questo certamente dopo il ritorno di Cristo in cielo.

Poi ha parlato dal cielo, dicendo: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ( At 9,4 )

E lo Spirito Santo ha detto: Riservate per me Barnaba e Paolo per l'opera alla quale li ho chiamati. ( At 13,2 )

E dopo essere stato chiamato Paolo dice: Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso per comparire al cospetto di Dio in nostro favore.

E poiché la tua Reverenza ci ha invitato a dare una risposta alla questione se il Figlio vede il Padre, leggiamo il testo del Vangelo: Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. ( Gv 6,46 )

Dunque ha visto il Padre, ma l'ha visto come incomprensibile.

Il Padre, invece, vede il Figlio come se lo tenesse e lo avesse nel suo seno, secondo la testimonianza riportata prima per la quale Dio nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. ( Gv 1,18 )

Infatti il Padre vede il Figlio come Figlio, il Figlio vede il Padre come Padre immenso.

La tua Reverenza proclama l'umana sapienza invisibile.

Credo che siano sufficienti le parole di Isaia: Forse è poco per voi disputare con gli uomini che ora volete anche disputare con il Signore? ( Is 7,13 )

Certamente non è poco disputare con gli uomini, perché, per quanto uno sia sapiente, potrebbe capitargli uno più sapiente che lo esamini.

La sua sapienza infatti non si scorge nel suo agire? Non è provata nei suoi discepoli?

Dunque la sapienza umana, che può essere compresa, essere vista e anche essere biasimata, non è invisibile.

Del resto, poi, è giusto ed è nella norma che tu ti serva di paragoni degni, poiché parli di Dio, di quella immensità; e sebbene gli sia attribuito un paragone, per quanto può farsi secondo la mente umana, o certamente secondo l'autorità delle sacre Scritture, non si trova alcun paragone in tutto degno di colui che è incomparabile.

15.10 - Io, secondo le testimonianze addotte, dico che solo il Padre è uno, non con un secondo e un terzo, ma che egli solo è l'unico Dio.

Ma se il solo non è unico, è una parte. E infatti non dico che Dio uno è composto da parti; ma ciò che egli è, è potere ingenito e semplice.

Il Figlio, generato prima di tutti i secoli, è egli stesso potere.

Di questo potere del Figlio il santo Apostolo diceva: Essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore Gesù. ( 1 Cor 5,4 )

Pertanto dico e affermo ciò che i santi Vangeli ci insegnano.

E anche lo Spirito Santo è potere per quanto lo riguarda; di lui il Signore offre testimonianza, dicendo: Voi ( riferendosi ai discepoli ) rimanete in Gerusalemme, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto. ( Lc 24,49 )

15.11 - Se tu proclami invisibile il Figlio, perché non può essere visto con occhi umani, perché non proclami ugualmente invisibili anche le potenze celesti, quando nemmeno loro possono essere viste da sguardi umani?

Io certo ho addotto una testimonianza senza alcuna interpretazione di parole mie, dicendo: Beato e unico potente, il Re dei regnanti e Signore dei signori. ( 1 Tm 6,15 )

Se ho citato le Scritture, non devo essere biasimato, se invece indaghi il senso della Scrittura, ne rendo ragione.

15.12 - Dice infatti l'Apostolo: Beato e unico potente, il Re dei regnanti.

Definisce solo il Padre potente, non perché il Figlio non sia potente.

Ascolta infatti la testimonianza riguardo al Figlio, in cui lo stesso Spirito Santo proclama e dice: Levate le porte, principi vostri; e alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria.

E segue: Chi è questo re della gloria? Ascolta la risposta: Il Signore forte e potente. ( Sal 24,7-8 )

Come non è potente colui la cui potenza è predicata da ogni creatura?

15.13 - Come non è sapiente colui del quale lo Spirito Santo, lodando la sua sapienza, proclama e dice: Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con sapienza. ( Sal 104,24 )

Infatti essendo stata fatta ogni cosa attraverso Cristo, senza dubbio lodando lui lo Spirito Santo diceva: Tutto hai fatto con sapienza.

E stando così le cose, bisogna verificare in che senso san Paolo dice: Beato e unico potente?

Secondo me, lo definisce unico potente perché è il solo incomparabile nella sua potenza.

Della sua incomparabilità il profeta, ammirato, diceva: Dio, chi sarà simile a te? ( Sal 83,2 )

Vuoi sapere perché è l'unico potente? Guarda il Figlio, ammirando la potenza del Figlio.

In lui scorgi perché è l'unico potente colui che ha generato tanta potenza.

Il Padre infatti in quella immensa potenza ha generato un creatore potente.

Il Figlio in quella sua potenza ricevuta dal Padre, come egli stesso ha detto: Tutto mi è stato dato dal Padre mio, ( Mt 11,27 ) non ha creato un creatore, ma una creatura.

E ammirando questa potenza di Dio Padre, Paolo diceva: Beato e unico potente.

Infatti, anche l'uomo è potente e integro, secondo quanto leggiamo di Giobbe: Era un uomo integro e retto, servitore del Signore, e, descrivendo la sua regione, si dice che era potente e grande fra tutti i figli d'Oriente: ( Gb 1,1-3 ) in che modo dunque il Padre è l'unico potente?

Ma dice che è l'unico, perché nessuno può essergli paragonato, perché è l'unico di tanta grandezza, tanta potestà, tanta potenza.

In ugual modo san Paolo apostolo proclama sapiente solo il Padre dicendo: A Dio che solo è sapiente. ( Rm 16,27 )

Ma bisogna verificare il criterio per cui è il solo sapiente; non perché Cristo non sia sapiente. Già hai affermato che Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. ( 1 Cor 1,24 )

Abbiamo dato anche noi testimonianze secondo le quali creò tutto con sapienza.

Ma, invero, il Padre è l'unico sapiente. Crediamo alle Scritture e veneriamo le stesse sacre Scritture; e non desideriamo tralasciare un solo apice, temendo il pericolo che è presentato anche nelle sacre Scritture: Guai a chi tralascia o aggiunge qualcosa! ( Dt 4,2 )

Vuoi sapere quanto è grande la sapienza del Padre? Guarda il Figlio e vedrai la sapienza del Padre.

Per questa ragione Cristo stesso diceva: Chi vede me, vede anche il Padre; ( Gv 14,9 ) cioè vede in me la sapienza di colui del quale loda il potere; glorifica colui che mi generò prima di tutti i secoli tanto grande e di tale genere, che unico mi generò unico, che solo mi generò solo.

Non cercò una materia da cui creare il Figlio, non chiamò qualcuno in aiuto ma, come lo conobbe, egli col suo potere e la sua sapienza lo generò.

Non affermiamo, come dite voi attribuendoci una menzogna, che, come un'altra creatura creata dal nulla, così anche il Figlio sia stato creato dal nulla, come se fosse una delle creature.

Ma ascolta l'autorità del decreto sinodale, poiché a Rimini i nostri padri fra l'altro hanno detto: Se qualcuno dice che il Figlio fu creato dal nulla e non da Dio Padre, sia anatema.

Se vuoi, adduco delle testimonianze. Dice infatti san Giovanni apostolo: Chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. ( 1 Gv 5,1 )