Ira

Peccato che consiste nel lasciarsi andare a sentimenti di violenza, accompagnati da atteggiamenti aggressivi, a fronte di provocazioni o di offese anche non oggettivamente gravi.

Denota l'incapacità di controllarsi e di sopportare con pazienza le difficoltà.

Nel contesto biblico il termine viene usato anche per indicare l'atteggiamento di Dio che non lascia impuniti i malvagi, ma interviene per riequilibrare le situazioni di ingiustizia.

Calice dell'…

L'immagine della « coppa della collera », che verrà passata ai persecutori (v 22), si ritrova in Ger 13,13; Ger 25,15-18;Ger 48,26; Ger 49,12; Ger 51,7; Ez 23,32-34; Ab 2,15-16; Abd 16; Zc 12,2; Sal 75,9; Lam 4,21

Is 51,17

Giorno dell'…

Il giorno del Signore: Israele, confidando nella sua prerogativa di popolo eletto ( Dt 7,6+ ), attende un intervento di Dio che non può essere che favorevole.

Il profeta oppone, al giorno del Signore, com'era atteso, la concezione profetica del giorno del Signore che è giorno di collera contro Israele indurito nel suo peccato ( Sof 1,15; Ez 22,24; Lam 2,22 ): tenebre, pianti, massacri, spavento ( Am 5,18-20; Am 2,15; Am 8,9-10.13; Is 2,6-21; Ger  30,5-7; Sof 1,14-18; Gl 1,15-20; Gl 2,1-11 ).

Tutti questi testi lasciano intravedere la minaccia d'una invasione devastatrice ( assiri, caldei ).

Durante l'esilio, il giorno del Signore diventa oggetto di speranza; la collera di Dio si rivolge contro tutti gli oppressori d'Israele ( Abd 15 ): Babilonia ( Is 13,6.9; Ger 50,27; Ger 51,2; Lam 1,21 ), l'Egitto ( Is 19,16; Ger 46,10.21; Ez 30,2 ), la Filistea ( Ger 47,4 ), Edom ( Is 34,8; Is 63,4 ); questo giorno segna dunque la restaurazione d'Israele già in Am 9,11, e inoltre in Is 11,11; Is 12,1; Is 30,26; Gl 3,4; Gl 4,1.

Dopo l'esilio, il giorno del Signore tende a diventare un « giudizio »che assicura il trionfo dei giusti e la rovina dei peccatori ( Ml 3,19-23; Gb 21,30; Pr 11,4 ), in una prospettiva chiaramente universalistica ( Is 26,20-27; Is 33,10-16 ).

Si veda infine Mt 24,1+.

Sui segni cosmici che accompagnano il giorno del Signore Am 8,9+

Am 5,18

Dio lento all'…

Sono gli attributi del nome di Jahvè, rivelati a Mosè ( Es 34,6+ ), che tutto il salmo sviluppa, mettendo l'accento sulla misericordia e sulla bontà ( vv 17-18 ed Es 20,6 ), preparando così 1 Gv 4,8

Sal 103,8

… di Dio

Il suo sdegno: lo sdegno ( o collera ) di Dio, che assume più spesso la forma di un castigo, è un aspetto della sua assoluta santità ( Lv 17,1+ ), della sua « gelosia » ( Dt 4,24+ ), che non tollera nessuna resistenza al suo disegno e soprattutto nessuna infedeltà all'alleanza ( Nm 11,33; Nm 12,9; Dt 1,34; Dt 6,15; Dt 9,8; 2 Cr 19,2; Is 5,25; Na 1,2 ).

Esso  suppone dunque la misericordia ( Es 34,6+ ).

La sua manifestazione totale e definitiva è riservata al « giorno » ( Am 5,18+; Sof 1,15; Dn 8,19; Mt 3,7; Ap 19,15+ ).

Nm 11,1

L'ira imminente: è l'ira ( Nm 11,1+ ) del giorno di Jahvè ( Am 5,18+ ), che doveva inaugurare l'era messianica.

Mt 3,7

Al tema della giustizia di Dio rivelata nel vangelo ( Rm 1,16-17 ), tema che verrà ripreso in Rm 3,21s, succede il tema antitetico: fuori del vangelo c'è posto soltanto per « l'ira di Dio », sia sul mondo pagano ( Rm 1,18-32 ), sia sul mondo giudaico ( Rm 2,1-3.20 ).

Questa ira si rivela anzitutto con il moltiplicarsi dei peccati e scoppierà nel giudizio finale ( Rm 2,6+; Mt 3,7+ ).

L'ira di Dio: già nell'A. T. l'ira di Dio ( Nm 11,1+ ) era opposta alla sua giustizia ( Mi 7,9; Sal 85,5-12 ).

Anche qui essa è provocata dal peccato ( Rm 2,5-8; Rm 4,15; Rm 9,22+; Ef 5,6; Col 3,6; 1 Ts 2,16; Gv 3,36 ), in modo che il Cristo ne libera coloro che credono in lui e che Dio giustifica ( Rm 5,9; 1 Ts 1,10; 1 Ts 5,9 ).

Rm 1,18

Catechismo della Chiesa Cattolica

Il Dio vivente 208
« Dio di misericordia e di pietà » 210
La proliferazione del peccato 1866
La pace 2302
Mosè e la preghiera del mediatore 2577
v. Collera

Summa Teologica

In sé I-II, q. 46
Cause I-II, q. 47
Effetti I-II, q. 48