Sapienza

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Capitolo 5

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

1 Allora il giusto starà con grande fiducia di fronte a quanti lo hanno oppresso e a quanti han disprezzato le sue sofferenze.
Mt 13,43
Sap 2,10-20
2 Costoro vedendolo saranno presi da terribile spavento, saranno presi da stupore per la sua salvezza inattesa.
3 Pentiti, diranno fra di loro, gemendo nello spirito tormentato:
4 « Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso e che stolti abbiamo preso a bersaglio del nostro scherno; giudicammo la sua vita una pazzia e la sua morte disonorevole.
Sap 2,15.20
5 Perché ora è considerato tra i figli di Dio e condivide la sorte dei santi?
Sap 2,13
Col 1,12
6 Abbiamo dunque deviato dal cammino della verità; la luce della giustizia non è brillata per noi, né mai per noi si è alzato il sole.
Pr 21,16
Sal 119,105
Ml 3,20
7 Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione; abbiamo percorso deserti impraticabili, ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
8 Che cosa ci ha giovato la nostra superbia? Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
9 Tutto questo è passato come ombra e come notizia fugace,
Sap 2,5
Gb 9,25-26
10 come una nave che solca l'onda agitata, del cui passaggio non si può trovare traccia, né scia della sua carena sui flutti;
Pr 30,19
11 oppure come un uccello che vola per l'aria e non si trova alcun segno della sua corsa, poiché l'aria leggera, percossa dal tocco delle penne e divisa dall'impeto vigoroso, è attraversata dalle ali in movimento, ma dopo non si trova segno del suo passaggio;
12 o come quando, scoccata una freccia al bersaglio, l'aria si divide e ritorna subito su se stessa e così non si può distinguere il suo tragitto:
13 così anche noi, appena nati, siamo già scomparsi, non abbiamo avuto alcun segno di virtù da mostrare; siamo stati consumati nella nostra malvagità ».
14 La speranza dell'empio è come pula portata dal vento, come schiuma leggera sospinta dalla tempesta, come fumo dal vento è dispersa, si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno.
Sal 1,4
Is 29,5
Sal 37,20
Sal 68,3

Destino glorioso dei giusti e punizione degli empi

15 I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l'Altissimo ha cura di loro.
Is 62,11
16 Per questo riceveranno una magnifica corona regale, un bel diadema dalla mano del Signore, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo.
Sap 4,2
Pr 4,9
Is 28,5
1 Cor 9,25
Sap 19,8
Sal 7,11
17 Egli prenderà per armatura il suo zelo e armerà il creato per castigare i nemici;
Is 59,16-17
Sap 16,24
Sap 19,6
18 indosserà la giustizia come corazza e si metterà come elmo un giudizio infallibile;
19 prenderà come scudo una santità inespugnabile;
Lv 17,1+
20 affilerà la sua collera inesorabile come spada e il mondo combatterà con lui contro gli insensati.
Sap 16,17
21 Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini, e come da un arco ben teso, dalle nubi, colpiranno il bersaglio;
Sal 7,13-14
Sal 18,15
22 dalla fionda saranno scagliati chicchi di grandine colmi di sdegno.
Infurierà contro di loro l'acqua del mare e i fiumi li sommergeranno senza pietà.
23 Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso, li disperderà come un uragano.
L'iniquità renderà deserta tutta la terra e la malvagità rovescerà i troni dei potenti.
Is 30,27-28
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Abbreviazioni
5,1-14 I giusti e gli empi di fronte al giudizio finale
5,1 Il termine giusto ha la stessa portata che in Sap 2,12s ( cf. Sap 2,20+ ).
Sembra perfino che generalizzi di più.
Tuttavia alcuni critici rilevano l'esistenza di corrispondenze con il servo ( Is 53 ),
se non addirittura con il « maestro di giustizia » dei testi di Qumran.
Lo sviluppo fa pensare a una figura tipica, che rappresenta quanti subiscono prove simili e sperimenteranno lo stesso successo nell'aldilà.
5,3 gemendo: con lat. e copto; il greco legge: « gemeranno ».
5,5 Figli di Dio e santi possono indicare gli angeli
( cf. da una parte Gb 1,6; Sal 29,1; Sal 82,1; Sal 89,7;
e dall'altra Gb 5,1; Gb 15,15; Sal 89,6.8; Sir 42,17; Dn 4,14; Zc 14,5 ).
A motivo, però, di Sap 2,18 è preferibile identificare i « figli di Dio » con gli eletti che condividono nel cielo l'intimità di Dio e che sono anche suscettibili di essere chiamati « santi » ( cf. Sal 16,3; Sal 34,10; Is 4,3; Dn 7,18.21.22; Dn 8,24 ).
5,13 appena nati … già scomparsi: tra questi due estremi, nessun valore duraturo ha riempito la loro esistenza.
- nella nostra malvagità: la maggior parte dei manoscritti latini aggiunge:
« Ecco ciò che dicono nell'inferno coloro che hanno peccato ».
Questa antica glossa, introdotta nel testo, nella volgata è numerata come v 14.
5,14 L'autore conclude la confessione dei dannati con altre immagini: l'empio vede la sua speranza di felicità ( cf. Sap 3,11.18 ) frustrata per sempre, poiché si è poggiato su beni inconsistenti.
- schiuma: con lat. e sir.; il greco legge: « brina » ( eccetto alcuni mss che leggono « ragnatela » ).
5,15-23 Felicità e ricompensa dei giusti
Le immagini racchiuse nei vv. 17-23 si ispirano, da una parte, agli eventi descritti nel libro dell'Esodo, quando Dio offrì la liberazione al suo popolo, collocandosi al suo fianco; dall'altra si ispirano al linguaggio dell'apocalittica, un genere letterario assai diffuso allora per descrivere la fine del tempo e del mondo e, in definitiva, il trionfo di Dio.
Ora l'autore descrive, per contrasto, la vita dei giusti, sicuri d'una ricompensa eterna ( vv 15-16a-b ), protetti da Dio ( vv 16c-d ) contro i flagelli scatenati per il definitivo castigo degli empi ( vv 17-23 ).
Questo castigo è descritto in termini apocalittici, ricorrendo alle immagini di un grande combattimento ( Ez 38-39; Is 24-26 )
e di sconvolgimenti cosmici ( Am 8,8-9+ ).
Questa sezione forse allude a un avvenimento escatologico distinto.
5,15 vivono per sempre: della vera vita nell'intimità con Dio; iniziata sulla terra, essa non finisce più.
- è presso il Signore: oppure: « è nel Signore », che è la loro « eredità »
( Sal 16,5-6; Sal 73,26 ).
5,17-20 arma, corazza, elmo, scudo, spada: nelle lettere di Paolo, questa diverrà l'armatura del cristiano, equipaggiato nella lotta contro il peccato
( ad es., Ef 6,11-17).
5,17 Questa armatura, che si ispira a Is 59,16-17, simbolizza gli attributi del Dio giudice che conferma la sua volontà di castigare e la mette in opera scatenando gli elementi.
5,20 Su questa spada divina cf. Dt 32,41; Is 66,16; Ez 21.
- il mondo combatterà con lui: nella bibbia, Dio ricorre spesso alla natura per attuare i suoi giudizi.
Qui l'autore sottolinea questa idea e lo farà ancor di più ritornando sugli avvenimenti dell'esodo ( cf. in particolare c 16; c 19 ).
La descrizione seguente riprende diversi motivi antichi, già trasposti in un contesto escatologico.
5,21 La bufera è la tradizionale rappresentazione dell'intervento divino ( cf. Es 19,16+ ).
Sui « dardi » cf. Sal 18,15; Ab 3,11; Zc 9,14.
5,22 chicchi di grandine: come ai tempi dell'esodo ( Es 9,23-25 )
e di Giosuè ( Gs 10,11 ) e come nei giudizi di Dio annunziati dai profeti ( Is 28,17; Ez 13,13; Ez 38,22; cf. Ap 8,7; Ap 11,19; Ap 16,21 ).
- l'acqua del mare: come il mare dei Giunchi inghiottì gli egiziani ( Es 14,26s )
e come il torrente Kison fece rotolare i cadaveri dei soldati di Sisara ( Gdc 5,21 ).
Lo scatenamento delle acque è il simbolo delle grandi calamità ( Sal 18,5+ ).