La Genesi alla lettera

Libro I

1.1 Senso letterale e senso figurato nella sacra Scrittura
1.2 Significato di "principio", "cielo e terra"
1.3 Che significa "cielo e terra"
2.4 Creazione della luce
2.5 La voce di Dio nel creare la luce
2.6 La voce di Dio e il Verbo di Dio nel creare la luce
3.7 Natura della luce creata da Dio
3.8 Forse Dio creò "dicendo" nel suo Verbo?
4.9 Come viene creata la creatura informe
5.10 Rapporto tra il Verbo (la Sapienza) e la creatura
5.11 "Acqua": materia corporea o vita spirituale fluttuante?
6.12 La Trinità operante nell'origine e nella perfezione della creatura
7.13 Che vuol dire: Lo Spirito aleggiava sulle acque
8.14 Dio ama le sue creature perché esistano e sussistano
9.15 Quando Dio pronunciò: Vi sia la luce?
9.16 Di che specie era la "voce" di Dio con cui creò la luce?
9.17 La parola di Dio fu pronunciata nel tempo o fuori del tempo?
10.18 Da Gen 1,5 pare che la luce fu creata nello spazio di un giorno
10.19 Creazione istantanea della luce e sua separazione dalle tenebre
10.20 Dio chiamò luce il giorno, cioè nelle ragioni eterne della sua Sapienza
10.21 Il giorno e la notte si avvicendano lungo il percorso del sole nelle 24 ore
10.22 Luce spirituale o luce fisica?
11.23 La luce primordiale o la successione dei giorni?
12.24 Luce e ombra: giorno e notte prima della creazione del sole
12.25 Con qual luce si succedevano i tre giorni e le tre notti?
12.26 Dove si raccolsero le acque che coprivano la terra?
13 Quando furono create la terra e l'acqua sotto forma visibile?
14 L'essere mutevole proviene da materia informe creata da Dio
14.28 Per qual motivo, dopo la creazione di questi elementi, la Scrittura non dice: "Dio vide ch'è una cosa buona"?
15.29 Sono concreate la materia e la forma delle cose
15.30 In che modo la Scrittura denota l'informità della materia
16 Altra ipotesi sul giorno e sulla notte: effusione e contrazione della luce
17.32 La luce spirituale, la luce increata e l'illuminazione delle creature spirituali e razionali
17.33 Spiegazione allegorica della separazione della luce dalle tenebre
17.34 Che cosa fu propriamente la separazione della luce dalle tenebre
17.35 Che cosa denoterebbe il mattino e la sera precedente i luminari
18.36 Dio opera mediante le ragioni eterne del Verbo e l'amore dello Spirito Santo
18.37 Occorre cautela nell'interpretare le sacre Scritture
19.38 Nell'interpretare passi oscuri della sacra Scrittura non si deve affermare nulla temerariamente
20.40 Si deve interpretare la Genesi senza asserire un'unica opinione ma proponendone varie
21.41 Qual senso scegliere nelle frasi spiegabili in diverso modo od oscure

Libro II

1.1 Il firmamento nel mezzo delle acque
1.2 Alcuni negano che le acque siano al di sopra del cielo sidereo
1.3 Loro argomenti
1.4 La sacra Scrittura e le scienze naturali
2.5 L'aria al di sopra delle acque
3.6 Il fuoco al di sopra dell'aria
4.7 Perché secondo un esegeta l'aria atmosferica, detta cielo, è chiamata anche firmamento
4.8 Le acque al di sopra dell'aria
5.9 Le acque al di sopra del cielo sidereo
6.10 Che significano: "sia", "così fu", "fece"
6.11 Con "sia" e "così fu" s'indica la persona del solo Padre o anche quella del Figlio?
6.12 Altra ipotesi: la creazione è opera di tutta la Trinità?
6.13 Ogni creatura ha la sua ragione nel Verbo
6.14 Le cose, create mediante il Verbo, sussistono per la bontà dello Spirito Santo
7.15 Che vuol dire: fece
8.16 Perché, a proposito della luce, non fu aggiunto: e Dio fece
8.17 La conoscenza della ragione delle cose negli angeli e la loro creazione
8.18 Dio rivelò agli angeli gli esseri che volle creare
8.19 Conclusione sulle formule del racconto genesiaco
9.20 La Scrittura vuole insegnare la salvezza dell'anima, non la figura del cielo o verità scientifiche
9.21 La Scrittura non può essere in contraddizione con se stessa o con la scienza
9.22 Come spiegare le immagini di "volta" e di "pelle" usate per indicare il cielo
10.23 Il moto del cielo e l'appellativo di "firmamento"
11.24 Le acque separate dalla terra e l'informità di questa
12.25 La creazione dei vegetali
13.26 Creazione dei luminari
13.27 L'ordine e la finalità della creazione
14.28 Relazione tra i luminari e la successione dei giorni e delle notti
14.29 In qual senso e di che cosa gli astri sono "segni"
15.30 In qual fase fu creata la luna?
15.31 Si spiegano le varie fasi della luna
15.32 Si spiega Sal 136,8-9
16.33 Hanno gli astri il medesimo splendore?
16.34 Le stelle sono diverse fra loro
17.35 Contro gli indovini poiché si basano su princìpi e calcoli falsi
17.36 Argomento contro gli astrologi; è il caso dei gemelli
17.37 Perché alle volte gli indovini predicono il vero
18.38 Si suole indagare se le stelle sono animate da spiriti

Libro III

1.1 Creazione degli animali dall'acqua e dalla terra: relazione tra questi elementi
2.2 Difficoltà a proposito del diluvio
2.3 Affinità di natura dell'acqua e dell'aria
3.4 Mutua trasformazione degli elementi, secondo l'opinione di alcuni
3.5 I quattro elementi
4.6 Relazione dei cinque sensi dell'uomo con i quattro elementi
5 La sensazione in rapporto ai quattro elementi
6.8 L'aria in rapporto al cielo e all'acqua
7.9 Perché la Genesi dice che gli uccelli sono nati dalle acque
7.10 Perché la Genesi chiama gli uccelli: volatili del cielo
8.11 Perché i pesci sono chiamati: rettili d'animali viventi. Prima opinione
8.12 Seconda opinione
9.13 Ripartizione degli animali secondo gli elementi
10.14 Il "luogo" dei demoni
10.15 Il corpo aereo dei demoni
11.16 Gli animali terrestri
11.17 I quadrupedi
12.18 La formula: secondo la loro specie e le ragioni eterne
12.19 Altre spiegazioni possibili
12.20 Perché quella formula non è usata per l'uomo
13.21 Perché la benedizione fu da Dio impartita, oltre all'uomo, ai soli animali acquatici
14.22 I problemi relativi agli insetti
14.23 La creazione degli insetti e il problema della generazione spontanea
15.24 Perché furono creati gli animali nocivi
16.25 Perché furono create le bestie che si danneggiano a vicenda
17.26 Perché gli animali dilaniano i cadaveri per cibarsene
18.27 Perché e quando furono creati i rovi e le spine
18.28 Una risposta più esauriente sui rovi
19.29 Perché solo quando creò l'uomo Dio disse: Facciamo …
20.30 Rispetto a che cosa l'uomo è immagine di Dio
20.31 Perché nella creazione dell'uomo non fu detto: e così avvenne
20.32 E così avvenne indica la conoscenza degli esseri irrazionali nel Verbo
21.33 Immortalità dell'uomo e generazione
22.34 Secondo alcuni la creazione dell'anima è indicata con il verbo "fece", quella del corpo con "plasmò"
23.35 A che si riferisce e che significa: così avvenne?
24.36 Perché non è detto che l'uomo era buono
24.37 La natura può essere deformata dal peccato, ma l'universo resta bello

Libro IV

1.1 In qual senso intendere i sei giorni
2.2 La perfezione del numero sei
2.3 Il numero sei è il primo dei numeri perfetti
2.4 Esame degli altri numeri
2.5 Diverso rapporto tra numeri perfetti, imperfetti e più che perfetti
2.6 Ordine della creazione secondo i numeri
3.7 Sap 11,21: Hai disposto ogni cosa secondo misura, numero e peso
4 Misura, numero e peso della realtà morale e spirituale; numero senza numero
4.9 In qual senso intendere i termini suddetti
4.10 Si spiega Sap 11,21
5.11 In Dio la ragione della misura, del numero e del peso, secondo cui tutto è stato disposto
5.12 Ipotesi per spiegare Sap 11,21
6 Allontani egli da noi un'idea così pazza!
7 Dove vedeva Dio le cose da disporre?
7.14 Dio compì le sue opere in sei giorni. Perché il sei? È numero perfetto?
8.15 Come intendere il riposo di Dio al settimo giorno
8.16 Interpretazione figurata
9 Dio si riposò è un'espressione con il verbo causativo
9.18 Altre espressioni della sacra Scrittura con verbi causativi
9.19 Si spiega un'altra metonimia di Gal 4,9
10.20 Si chiede se Dio poté riposare in senso proprio
11.21 In che modo può essere vero che Dio si riposò al settimo giorno e che ancora adesso continua ad agire
12.22 Un altro modo di conciliare il riposo di Dio e la sua continua attività
12.23 Ancora lo stesso argomento
13.24 Il sabato giudaico e quello cristiano
14.25 Perché Dio consacrò il giorno del suo riposo
15.26 Si risolve la questione precedente
16.27 Dio non ha bisogno delle opere da lui fatte
16.28 Ecco perché si riposò dopo il sesto giorno
17.29 Il nostro riposo in Dio
17.30 Conclusione: Dio si riposa sempre in se stesso poiché trova la sua felicità solo in se stesso
18.31 Perché il riposo di Dio non ha mattino né sera
18.32 Prima spiegazione: la fine del giorno è la sera, cioè la notte, e l'altro inizio è il mattino
18.33 I giorni della creazione e quelli della nostra settimana
18.34 Come intendere il riposo di Dio e quello della creatura
18.35 Perché al mattino del settimo giorno non segue la sera
19 Perché il settimo giorno non ebbe la sera: seconda spiegazione
20.37 Si pone il quesito se il settimo giorno fu creato
21.38 La luce primordiale creata per l'avvicendarsi del giorno e della notte
22.39 La conoscenza mattutina e vespertina della creatura spirituale
23.40 Differenza tra la conoscenza delle cose nel Verbo e quella delle cose in se stesse
24.41 La conoscenza degli angeli
25.42 Perché la Scrittura non parla della notte per i sei giorni della creazione
26.43 I sei giorni della creazione sono un unico giorno
27.44 Differenza fra i giorni della nostra settimana e quelli della creazione
28.45 L'interpretazione data sulla luce e sul giorno spirituale
29.46 Simultaneità della conoscenza angelica mattutina e vespertina
30.47 Negli angeli e in cielo è sempre giorno, sera e mattina rispetto alla conoscenza di Dio e delle creature
31.48 In che modo all'inizio della creazione il giorno, la sera e la mattina non erano simultanee nella conoscenza angelica
32.49 Se i giorni, sera e mattina furono simultanee nella conoscenza angelica, non furono senza un ordine
32.50 La luce creatrice e la luce creata
33.51 La creazione avvenne simultaneamente o a intervalli di giorni?
33.52 Perché si deve sostenere la creazione simultanea delle cose
34.53 Tutto fu creato simultaneamente ma tuttavia durante sei giorni
34.54 Nelle cose create esiste un "prima" e un "poi" che non si possono definire alla stregua dell'ordinario corso dei tempi
34.55 Tutto è stato creato simultaneamente e con ordine prestabilito
35.56 Conclusione sui sei giorni: il "prima" e il "poi" esistono nella connessione delle creature, non nell'efficacia del Creatore

Libro V

1.1 I giorni della Genesi ripetizione di un unico giorno
1.2 Il cielo e la terra "prima" e "dopo" la creazione del giorno
1.3 Si spiega meglio il contesto di Gen 2,4
2.4 Perché è aggiunto: la verzura campestre
3.5 Dall'ordine della narrazione si comprende la simultaneità della creazione
3.6 La creazione dei vegetali prima del sole prova la settenaria ripetizione dell'unico giorno
4.7 Perché è detto che le verzure furono create prima che germogliassero
4.8 Le cose che sono nel Verbo prima di ogni creatura non furono create
4.9 I vegetali furono creati nelle loro ragioni causali
4.10 Le creature sono conosciute diversamente dall'angelo e dall'uomo
4.11 Creazione nelle ragioni causali e creazioni visibili
5.12 L'inizio del tempo
5.13 Anteriorità temporale e anteriorità causale
5.14 Piano universale e ordine della creazione
5.15 Il giorno primordiale e gli altri sette giorni
5.16 Conclusioni delle precedenti spiegazioni
6.17 Perché l'erba creata prima che piovesse
6.18 Pioggia e lavoro dell'uomo riguardo alle piante
6.19 La sorgente irrigante la terra, la pioggia e la creazione dei vegetali
7.20 Tutti i germi primordiali sono umidi e crescono con l'umidità
7.21 Qual era la "sorgente" di Gen 2,6?
7.22 Seconda ipotesi della spiegazione
8.23 Entro quali limiti si può congetturare su ciò che la Scrittura tace
9.24 Difficoltà riguardo alla "sorgente" di Gen 2,6
10.25 In che senso intendere quella sorgente
10.26 Conclusione delle considerazioni sulla "sorgente" di Gen 2,6
11.27 Creazione del tempo e fuori del tempo
12.28 Tre modi di considerare la creazione
13.29 a) Nella sapienza di Dio
13.30 Tutto è stato creato mediante il Verbo, luce delle anime
14.31 In qual senso tutte le cose sono vita del Verbo
14.32 "Vita" delle anime razionali è la luce del Verbo
15.33 In che modo tutte le cose create erano conosciute dal Creatore
16.34 Con la mente percepiamo più facilmente Dio che le creature
17.35 Un altro modo di considerare la creazione
18.36 b) nella simultaneità dell'atto creativo: La duplice conoscenza angelica
19.37 Gli angeli sono messaggeri di Dio, esecutori dei suoi ordini
19.38 Agli angeli fu rivelato il mistero del regno dei cieli dall'origine del tempo
20.40 c) Nel divenire temporale
20.41 In qual senso Dio non crea nuove specie di esseri
21.42 Tutto è governato dalla divina Provvidenza
22.43 Argomenti comprovanti la divina Provvidenza
23.44 Come Dio ha creato simultaneamente ogni cosa eppure opera senza interruzione
23.45 Potenzialità e causalità nella creazione
23.46 Conclusione

Libro VI

1.1 Gen 2,7 s'intende della prima formazione dell'uomo o di quella fatta nella successione dei tempi?
1.2 Prima ipotesi: l'uomo creato tale e quale fin dal sesto giorno
2.3 L'ipotesi è vagliata alla luce della sacra Scrittura
3.4 La stessa ipotesi viene discussa su altri passi della Scrittura
3.5 Dio creò le cose simultaneamente ma opera fino al presente
4.6 Risposta a un'obiezione sugli alberi del paradiso
5.7 Creazione potenziale e causale dell'uomo e sua creazione nel tempo
5.8 Seconda ipotesi: la duplice creazione dell'uomo
6.9 Bisogna comprendere bene la creazione primordiale o causale
6.10 L'uomo fu creato dapprima nelle sue cause
6.11 Le cause costitutive dell'uomo sono anteriori a tutti i germi visibili
7.12 Non si può dire che le anime sono state create prima dei corpi
8.13 Obiezione: la voce di Dio rivolta all'uomo il sesto giorno
9.14 Dio conosce le creature prima che vengano all'esistenza
9.15 Non ha alcun merito chi non è ancora nato
9.16 Obiezione: l'eredità del peccato
10.17 Soluzione: duplice specie di causalità
11.18 In qual senso le opere del sesto giorno furono simultaneamente abbozzate e terminate
11.19 Conclusioni: l'uomo creato a suo tempo invisibilmente nell'anima e visibilmente nel corpo
12.20 Quando si pensa a Dio che plasmò l'uomo è da rigettarsi qualunque antropomorfismo
12.21 In che senso l'uomo è l'opera principale di Dio
12.22 Dio creò l'uomo e gli animali mediante il suo Verbo
13.23 In quale età o statura fu creato Adamo
13.24 Dio non ha bisogno del tempo per compiere le sue opere
14.25 Le ragioni causali inserite originariamente nel mondo
15.26 Il primo uomo fu formato secondo le ragioni causali
16.27 Potenzialità e attualità negli esseri
17.28 Prescienza di Dio e gioco delle cause seconde
18.29 Adamo fu creato secondo le cause primordiali
19.30 Dio creò forse il nostro corpo: animale, non spirituale?
20.31 Obiezione: in qual modo il nostro corpo sarà rinnovato
21.32 Discussione e soluzione della precedente obiezione
22.33 La morte dovuta al peccato
23.34 Il corpo di Adamo era insieme animale e condizionatamente immortale
24.35 Come saremo rinnovati quaggiù e nella risurrezione dei corpi
25 Mortale era Adamo per il suo corpo animale, immortale per un dono del Creatore
26.37 Differenza tra il corpo di Adamo e quello nostro
27 Il rinnovamento dell'uomo nel corpo e nello spirito
28.39 Adamo, spirituale per la mente, era animale per il corpo anche nel paradiso
29.40 Il problema dell'anima di Adamo

Libro VII

1.1 La creazione dell'anima umana
1.2 Si riesamina la frase: Dio soffiò e insufflò …
2 L'anima non è emanazione della sostanza di Dio
3.4 L'anima non è né emanazione di Dio né il nostro soffio
3.5 A quale condizione si può dire che l'anima è il soffio di Dio
4.6 L'anima non deriva dall'essere di Dio o dagli elementi del mondo
5.7 L'anima viene forse dal nulla?
5.8 L'anima sarebbe forse il fiato di Dio tratto dal nulla?
6.9 Esisteva forse una materia dell'anima?
7 Impossibile dire di che specie sarebbe stata quella materia
8.11 Quella materia non avrebbe potuto essere "vita felice"
9 Quella materia non può essere un'anima irrazionale
9.13 Si confuta la metempsicosi
10.14 Dalla somiglianza dei costumi non deriva che l'anima dell'uomo trasmigri nelle bestie
10.15 Si confuta l'argomento dei filosofi che propugnano la metempsicosi
11.16 Trasmigrazioni immaginarie sognate
11.17 La tesi dei Manichei peggiore di quella dei filosofi
11.18 La materia dell'anima non è dunque neppure un'anima irrazionale
12 L'anima non è tratta da un elemento corporeo
12.19 L'anima non deriva dall'aria
13.20 Teorie dei medici riguardo al corpo umano
15.21 L'anima è incorporea
16.22 Senso dell'espressione: "anima vivente"
17.23 Il soffio di Dio sul volto dell'uomo
18.24 I tre ventricoli del cervello
19.25 Superiorità dell'anima su tutto ciò che è corporeo
20.26 L'anima non è ciò che sono gli organi del corpo
21.27 Non si deve immaginare un quarto elemento del mondo da cui deriva l'anima
21.28 L'anima conosce se stessa interamente
21.29 La facoltà dell'anima con cui ritiene le immagini dei corpi
21.30 L'anima è spirito vitale
21.31 Conclusioni sulla natura dell'anima
22.32 Aporìe sull'origine e sulla ragione causale dell'anima
22.33 In una creatura spirituale la ragione causale dell'anima?
23.34 Non è nella natura angelica la ragione causale dell'anima
24.35 Prima ipotesi: l'anima esiste prima di venire nel corpo
25.36 Se l'anima preesisteva, che cosa l'avrebbe spinta a venire nel corpo?
26.37 Se l'anima si unì al corpo di propria volontà, non prevedeva il futuro
27.38 L'anima viene nel corpo per desiderio naturale
27.39 L'anima è stata creata con una materia spirituale
28.40 Seconda ipotesi: l'anima creata contemporaneamente al corpo
28.41 Difficoltà scritturistiche riguardo all'origine e alla creazione dell'anima
28.42 In qual modo Dio ha fatto le cose presenti e le future?
28.43 Conclusione: verità certe e opinioni discutibili riguardo all'anima

Libro VIII

1.1 Il paradiso terrestre: realtà o figura?
1.2 Senso letterale e senso allegorico nei libri della Scrittura
1.3 Obiezione: il racconto di fatti meravigliosi diverso da quello della creazione
1.4 I fatti narrati con termini concreti sono da intendere anzitutto in senso proprio
2.5 Perché Agostino espose allegoricamente la Genesi contro i Manichei
3.6 La piantagione degli alberi nel paradiso
3.7 In che modo Dio parlava creando le ragioni causali degli esseri
4.8 L'albero della vita
5.9 L'albero della vita insieme realtà concreta e simbolo
5.10 L'albero della vita era reale ma anche simbolo della sapienza
5.11 Di che natura era il cibo offerto da quell'albero
6.12 L'albero della conoscenza del bene e del male
7.13 I fiumi del paradiso
7.14 La sorgente e il percorso di quei fiumi
8.15 Si può credere che l'uomo fu posto nel paradiso per lavorarlo senza fatica
8.16 L'agricoltura e la potenzialità della natura creata da Dio
9.17 La duplice azione della Provvidenza per le creature
9.18 L'agricoltura considerata nel senso allegorico: paragone tra l'albero e l'uomo
10.19 Che significa: per coltivarlo e custodirlo
10.20 Prima ipotesi: spiegazione allegorica
10.21 Seconda ipotesi: altra spiegazione allegorica
10.23 Senso preferibile: Dio lavora e conserva l'uomo
11.24 Perché la Scrittura chiama qui Dio: il Signore
12.25 L'uomo è incapace di fare il bene senza Dio
12.26 Come Dio lavora l'uomo
12.27 L'uomo diventa buono per mezzo di colui che è immutabilmente buono
13.28 Perché all'uomo fu proibito di mangiare il frutto di quell'albero buono?
13.29 Il gran bene dell'ubbidienza e il gran male della disubbidienza
13.30 Il peccato è ribellione alla volontà di Dio
14.31 Dal disprezzo del precetto di Dio l'esperienza del male
14.32 Duplice maniera di conoscere il bene e il male
15.33 Perché l'albero della conoscenza del bene e del male fu chiamato così
16.34 L'uomo avrebbe potuto capire cos'è il male prima di sperimentarlo
16.35 Obiezione: come potevano intendere la parola di Dio i progenitori?
17.36 La proibizione riguardo all'albero fu data anche alla donna?
18.37 In qual modo Dio parlò all'uomo?
19.38 La duplice opera della Provvidenza
20.39 La creatura corporale, mutevole nel tempo e nello spazio, la spirituale nel tempo, Dio in nessun modo
21.40 In che modo Dio immobile muove le creature si arguisce dall'esempio dell'anima
21.41 In che modo l'anima muove le membra del corpo
21.42 Il medesimo argomento
22.43 In qual modo Dio muove le creature, in qual modo l'anima
23.44 Sapienza con cui Dio governa il mondo
24.45 L'azione degli angeli verso le creature
25.46 Come Dio governa le creature corporee
25.47 Come Dio governa le creature spirituali
26.48 Dio, rimanendo sempre lo stesso, governa tutte le creature
27.49 In qual modo parla Dio
27.50 In qual modo Dio parlò ad Adamo

Libro IX

1.1 I testo di Gen 2,18-24 commentato in questo libro
1.2 Perché la Scrittura dice: Dio plasmò dalla terra, ecc.
2.3 In qual modo parlò Dio: forse con parole o sillabe temporali?
2.4 In qual modo Dio si manifesta all'uomo
3.5 In che senso la donna è aiuto dell'uomo
3.6 Si può pensare che anche nel paradiso ci poteva essere il matrimonio
3.7 Lo stato di natura integra prima del peccato
4.8 Perché i progenitori non ebbero rapporti sessuali prima del peccato
5.9 Il ruolo della donna
6.10 La successione dei figli, se Adamo non avesse peccato
6.11 I progenitori sarebbero potuti essere trasferiti fuori della terra come Elia fino alla fine del mondo
7.12 Lodevole la verginità, ma anche il matrimonio con i suoi tre beni
8.13 È difficile evitare rettamente un vizio senza cadere nel suo contrario
9.14 Avrebbero i progenitori potuto procreare nel paradiso terrestre?
9.15 La donna fu creata per procreare anche se l'uomo non avesse dovuto morire
10.16 La concupiscenza e la morte
10.17 Come sarebbe diventato il corpo dei progenitori, se non avessero peccato
10.18 L'atto coniugale prima del peccato sarebbe stato scevro di passione
11.19 Conclusioni sul sesso femminile e l'atto coniugale nel paradiso terrestre
12.20 Che cosa prefigurava Adamo che imponeva il nome agli animali
12.21 Perché il fatto reale aveva un significato profetico
12.22 Si tratta dello stesso argomento
13.23 Che cosa prefigurava la creazione della donna
14.24 In qual modo gli animali furono presentati ad Adamo
14.25 Gli uomini hanno in comune le passioni con le bestie ma se ne distinguono per il giudizio
15.26 In qual modo fu creata la donna e il ministero degli angeli nella creazione o riforma degli esseri
15.27 Causa prima e causa seconda
15.28 Il duplice governo di Dio verso le creature nei loro moti naturali e volontari
16.29 Difficoltà di definire cosa sia "un fatto naturale"
16.30 È difficile discernere un fatto naturale da uno miracoloso
17.31 La ragione causale della creazione della donna
17.32 Determinismo causale delle nature e onnipotenza divina
18.33 La causalità trascendente di Dio
18.34 Modo misterioso per cui fu creata la donna
18.35 L'ufficio degli angeli riguardo alla venuta del Cristo
19.36 L'estasi di Adamo

Libro X

1.1 Fu l'anima della donna derivata da quella dell'uomo?
1.2 Si risponde al quesito
2.3 Stato della questione secondo le indagini dei libri precedenti
3.4 Triplice ipotesi sull'origine dell'anima
3.5 Come la terza ipotesi è compatibile con la creazione simultanea
3.6 La questione dev'essere meglio esaminata
4.7 Certezze sulla natura e sull'origine dell'anima
5.8 L'anima non deriva né dagli angeli né dagli elementi, né dalla sostanza divina
6.9 Esame della seconda e terza opinione alla luce di Is 57,7
6.10 Un altro passo scritturistico: Sal 33,15
6.11 Si analizza Zc 12,1
7.12 Come debba intendersi Sap 8,9-10
8.13 Che vuol dire Sal 104,29-30
8.14 Interpretazione allegorica di Sal 104,29-30
9.15 Si discute il passo di Qo 12,7
10.17 Conclusione: il problema sull'origine dell'anima non si risolve facilmente con la Scrittura
11.18 Si discute Rm 5,12.18-19 rispetto alle due opinioni
11.19 L'argomento tratto dal battesimo dei bambini
12.20 Nella carne e nell'anima la causa della concupiscenza
12.21 L'anima concupisce finché il peccato abita nel corpo
13.22 Vantaggi della suddetta tesi
13.23 Ripresa della discussione sul battesimo dei bambini
14 Teoria traducianista sul pedobattesimo
14.24 Risposta da parte dei fautori del creazionismo
14.25 Necessità del battesimo ai bambini per liberarsi dalla pena del peccato originale e domare la concupiscenza
15.26 Esame più accurato dello stesso argomento
15.27 Che cosa potrebbero rispondere i sostenitori del creazionismo
16.28 Il battesimo e la morte prematura dei bambini
16.29 Universalità del peccato originale
17.30 Nuovo esame di Sap 8,19-20 favorevole ad entrambe le opinioni
17.31 Continua la spiegazione di Sap 8, 19-20
18.32 Può quel testo applicarsi all'anima e al corpo di Cristo?
18.33 Da chi ebbe Cristo l'anima?
19.34 L'anima di Cristo non era nei lombi di Abramo
20.35 Può quel testo suffragare il traducianesimo per gli altri uomini tranne Cristo?
20.36 Argomento per la prima opinione
21.37 Agostino confessa d'essere indeciso tra le due tesi
22.38 Si esamina il testo di Gv 3,6
23.39 Conclusione: nessun testo allegato è decisivo per l'una o l'altra opinione
24.40 Che cosa devono evitare i fautori del traducianesimo
25.41 L'errore di Tertulliano riguardo all'anima
25.42 Stranezze e contraddizioni nell'opinione di Tertulliano sull'anima
25.43 Dio non è simile alle immagini con cui si manifestò allo spirito dei suoi servi
26.44 Pensiero di Tertulliano sulla crescita dell'anima
26.45 Assurdità nell'opinione di Tertulliano

Libro XI

1.1 La tentazione e la caduta dell'uomo in Gen 2,25-3,24
1.2 Senso letterale e senso allegorico nella sacra Scrittura
1.3 Perché i progenitori non si vergognavano della loro nudità
2.4 Di che specie era e donde proveniva l'astuzia del serpente
3.5 Il diavolo poteva sedurre solo per mezzo del serpente
4.6 Perché fu permessa la tentazione
5.7 L'uomo soggiacque alla tentazione per la superbia
6.8 Utilità della tentazione
7.9 Perché l'uomo non fu creato impeccabile
8.10 Perché Dio crea individui che prevede di condannare
8.11 Lo stesso argomento
9.12 Prescienza di Dio e libertà dell'uomo
10.13 Perché Dio non converte i malvagi
11.14 Il castigo dei malvagi serve alla correzione degli altri
11.15 Prescienza e provvidenza di Dio
12.16 Perché il demonio tentò per mezzo del serpente
13.17 La natura del demonio è buona perché creata da Dio
14.18 La superbia, causa della caduta degli angeli
15.19 La superbia e l'amor proprio fonti d'ogni male
15.20 I due amori e le due città
16.21 Quando avvenne la caduta del demonio
17.22 Era felice il demonio prima di peccare?
18.23 La felicità dell'uomo nel paradiso
18.24 Quale felicità poteva godere l'uomo nel paradiso
19.25 Condizione degli angeli prima di peccare
19.26 Si può pensare che l'angelo cadde all'inizio della creazione
20.27 Fu forse il diavolo creato cattivo fin dall'origine?
21.28 Si confuta la precedente ipotesi
22.29 Perché Dio creò il demonio e crea i malvagi
23.30 Per la superbia il diavolo decadde dalla felicità che avrebbe goduta
24.31 Gli empi, gli apostati di Cristo e della Chiesa sono "corpo" del diavolo
25.32 Sono corpo del diavolo anche gli eretici
26.33 Conclusione: quattro ipotesi sulla caduta degli angeli
27.34 Come il diavolo tentò l'uomo con il serpente e con la donna
28.35 Come il serpente poté conversare con la donna
29.36 In che senso il diavolo è chiamato "il più prudente", cioè "astuto"
29.37 Il serpente poté parlare alla donna per un prodigio del demonio
30.38 Il dialogo tra il serpente e la donna
30.39 Il serpente persuade con la menzogna le persone bramose del proprio potere
31.40 In che senso si aprirono gli occhi dei progenitori
31.41 "Aprire gli occhi" qui e nell'episodio di Emmaus significa "conoscere"
32.42 La morte e la concupiscenza sopraggiunte dopo la trasgressione del precetto divino
33.43 In che modo Dio parlava ai progenitori
33.44 La vergogna dei progenitori
34.45 Dio interroga, cioè rimprovera Adamo
34.46 Si esamina la risposta di Adamo
35.47 La scusa di Adamo piena di superbia
35.48 Nemmeno Eva, rimproverata da Dio, confessa il peccato
36.49 Il serpente non viene né interrogato né rimproverato ma è maledetto
37.50 Il castigo della donna: esser soggetta al marito
38.51 Quale fu il castigo di Adamo e perché questi chiamò "vita" la moglie
39.52 Significato simbolico delle tuniche di pelle
39.53 Le parole di Gen 3,22 sono la condanna dell'orgoglio
40.54 Adamo espulso dal paradiso
40.55 Il paradiso terrestre e quello spirituale
41.56 Opinioni sulla natura del primo peccato: a) brama intempestiva della conoscenza
41.57 b) ridicolo far consistere il primo peccato nella prematura unione maritale
42.58 Eva intermediaria del peccato di Adamo
42.59 Anche Salomone pervertito dall'amore delle sue donne
42.60 Adamo fu ingannato come Eva ma in modo diverso

Libro XII

1.1 Tema del libro; il paradiso di cui parla San Paolo
1.2 Il terzo cielo è forse identico al paradiso?
2.3 Le visioni nel sogno
2.4 Visioni nell'estasi
2.5 Visioni riferite dalla Scrittura
3.6 Di qual natura fu la visione dell'Apostolo
3.7 Perché l'Apostolo non dice come poté vedere quanto vide?
3.8 Paolo assicura d'essere stato rapito realmente al terzo cielo
4.9 Il terzo cielo non è un simbolo ne l'immagine di una realtà materiale
4.10 Il terzo cielo non è un'immagine spirituale
4.11 Né il terzo cielo né il corpo apparvero a Paolo come immagini
4.12 Di che natura era il cielo ove fu rapito Paolo
5.13 Si discute se il cielo fosse corpo o spirito
5.14 Diversi modi di ratti estatici
6.15 Le tre specie di visioni indicate in un sol precetto
7.16 Visioni corporali ( sensibili ), spirituali, intellettive
7.17 Una cosa può essere chiamata corporale o in senso proprio o in senso figurato
7.18 Diversi sensi del termine "spirituale"
8.19 La visione spirituale
9.20 Differenza tra "spirito" e "anima intellettiva"
10.21 La visione intellettiva
11.22 Gerarchia delle tre specie di visioni
11.23 La visione del re Baldassarre
11.24 La visione di San Pietro
12.25 Visione corporale ( sensibile ) e visione spirituale
12.26 Due casi di visione spirituale
13.27 Si nega che l'anima abbia la facoltà divinatoria
13.28 L'influsso del demonio e degli angeli buoni
14.29 La visione intellettiva non inganna
14.30 L'errore nelle visioni spirituali non sempre è nocivo
15.31 Come giudicare il consenso dato ad azioni viste in sogno
16.32 I sensi e la visione corporale
16.33 In che modo si forma l'immagine nello spirito
17.34 Come le visioni spirituali sono conosciute dal demonio
17.35 Predizioni di un ossesso forse solo frenetico
17.36 Predizioni d'un tale veramente frenetico
17.37 Visioni di un ragazzo gravemente infermo
17.38 Visione dei beati e dei dannati avuta dallo stesso
18.39 Cause e modalità delle visioni spirituali
18.40 Qualunque sia la natura delle visioni, basta ritenere che non sono corpo
19.41 Origine delle visioni spirituali
20.42 Funzione del corpo nelle visioni spirituali
20.43 Connessione e correlazione dell'anima con il corpo
21.44 Le visioni in cui interviene un agente estraneo
22.45 Lo spirito umano è rapito da uno spirito buono solo perché riveli qualcosa
22.46 Predizioni fatte per gioco dai giovani e avveratesi
22.47 Predizione fatta da un altro giovane per scherzo e avveratasi
22.48 È assai difficile sapere come si formano nello spirito le visioni
23.49 Ricapitolazione: v'è in noi una natura spirituale dove si formano le immagini degli oggetti
24.50 Visione spirituale e visione intellettiva
24.51 L'ordine gerarchico delle tre specie di visioni
25.52 In quali visioni l'anima può ingannarsi
26.53 Visioni spirituali causate da Dio
26.54 Perfezione e felicità della visione intellettiva
27 La visione che Mosè ebbe da Dio
28.56 Intellettiva fu la visione di San Paolo
29.57 Agostino ignora se ci siano altri cieli oltre il terzo e altre specie di visioni
30.58 La visione spirituale e l'intervento degli angeli nel mostrare le immagini e altre visioni consuete nella veglia e nel sonno
31.59 Diverse specie di visioni intellettuali
32.60 Dove mai va l'anima all'uscire dal corpo e come può godere e soffrire
32.61 Realtà delle pene e della felicità dell'aldilà
33.62 Realtà e natura dell'inferno
33.63 Il soggiorno delle anime giuste: il seno di Abramo
33.64 La tristezza è un male non piccolo dell'anima
34.65 Si discute ove sia il paradiso e se possa essere il seno di Abramo
34.66 Gli inferi sono "un luogo spirituale"
34.67 I tre cieli spiegati in rapporto alle tre specie di visioni
35.68 La risurrezione dei corpi necessaria per la beatitudine dell'anima
36.69 In qual modo avranno luogo nei beati le tre specie di visioni
37.70 Secondo alcuni interpreti il terzo cielo indica la distinzione tra l'uomo corporale, l'uomo animale e quello spirituale