1 Corinzi

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Capitolo 13

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona e un cembalo che tintinna.
2 E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
Mt 7,22
Mt 17,20
Gc 2,14-17
3 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
Mt 6,2
Dn 3,28
4 La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
Rm 13,8-10
Rm 12,9-10
1 Ts 5,14-15
5 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
6 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Pr 10,12
8 La carità non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
1 Cor 13,13+
At 11,27+
9 La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
At 2,4+
10 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
12 Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
2 Cor 5,7
Nm 12,8
1 Gv 3,2
Gal 4,9
13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
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Abbreviazioni
13,1-13 Più grande è la carità
In un impeto lirico, la parola dell'apostolo assume le movenze poetiche di un inno all'amore.
Esso si apre con il confronto tra la carità e i carismi, passa quindi in rassegna i tratti distintivi della carità vera e si chiude con la prospettiva escatologica.
In conclusione, rimane solo la carità, come realtà che non avrà mai fine.
13,1 A differenza dell'amore passionale ed egoista, la carità ( agapé ) è un amore di dilezione che vuole il bene altrui.
La sua sorgente è in Dio che ama per primo ( 1 Gv 4,19 )
e ha dato il suo Figlio per riconciliarsi i peccatori ( Rm 5,8; Rm 8,32-39;
2 Cor 5,18-21; Ef 2,4-7; cf. Gv 3,16s; 1 Gv 4,9-10 )
e farne degli eletti ( Ef 1,4 )
e dei figli ( 1 Gv 3,1 ).
Attribuito dapprima a Dio, cioè al Padre ( Rm 5,5; Rm 8,39; 2 Cor 13,11.13; Fil 2,1; 2 Ts 2,16; cf. 1 Gv 2,15 ),
questo amore, che è la natura stessa di Dio ( 1 Gv 4,7s.16 ),
si trova allo stesso titolo nel Figlio ( Rm 8,35.37.39; 2 Cor 5,14; Ef 3,19; 1 Tm 1,14; 2 Tm 1,13 )
che ama il Padre come ne è amato ( Ef 1,6; Col 1,13; cf. Gv 3,35; Gv 10,17;
Gv 14,31 );
come lui, anche il figlio ama gli uomini ( Gv 13,1.34; Gv 14,21; Gv 15,9 )
per i quali si è dato ( 2 Cor 5,14s; Gal 2,20; Ef 5,2.25; 1 Tm 1,14s; cf. Gv 15,13;
1 Gv 3,16; Ap 1,5 ).
È anche l'amore dello Spirito santo ( Rm 15,30; Col 1,8 );
egli poi lo espande nel cuore dei cristiani ( Rm 5,5+; cf. Gal 5,22 ),
dando loro di compiere ( cf. Rm 8,4 )
il precetto essenziale della legge, cioè l'amore di Dio e del prossimo ( Mt 22,37-40p, Rm 13,8-10; Gal 5,14 ).
Difatti l'amore dei fratelli e anche dei nemici ( Mt 5,43-48p )
è la conseguenza necessaria e la vera prova dell'amore di Dio ( 1 Gv 3,17;
1 Gv 4,20s );
è il comandamento nuovo, che ha dato Gesù ( Gv 13,34s; Gv 15,12.17; 1 Gv 3,23; ecc. )
e che i suoi discepoli non cessano di inculcare ( Rm 13,8; Gal 5,13s; Ef 1,15;
Fil 2,2s; Col 1,4; 1 Ts 3,12; 2 Ts 1,3; Fm 5.7; cf. Gc 2,8; 1 Pt 1,22; 1 Pt 2,17;
1 Pt 4,8; 1 Gv 2,10; 1 Gv 3,10s.14 ecc. ).
È così che Paolo ama i suoi ( 2 Cor 2,4; 2 Cor 12,15; ecc. )
e che ne è amato ( Col 1,8; 1 Ts 3,6; ecc. ).
Questa carità a base di sincerità e umiltà, di dimenticanza e dono di sè ( Rm 12,9s; 1 Cor 13,4-7; 2 Cor 6,6; Fil 2,2s ),
di servizio ( Gal 5,13; cf. Eb 6,10 )
e di mutuo sostegno ( Ef 4,2; cf. Rm 14,15; 2 Cor 2,7s ),
deve provarsi con atti ( 2 Cor 8,8-11.24; cf. 1 Gv 3,18 )
e custodire i comandamenti del Signore ( Gv 14,15; 1 Gv 5,2s; ecc. ),
rendendo la fede efficace ( Gal 5,6; cf. Eb 10,24 ).
È il vincolo della perfezione ( Col 3,14; cf. 2 Pt 1,7 )
e « copre i peccati » ( 1 Pt 4,8; cf. Lc 7,47 ).
Appoggiandosi sull'amore di Dio, non teme nulla ( Rm 8,28-39; cf. 1 Gv 4,17s ).
Esercitandosi nella verità ( Ef 4,15; cf. 2 Ts 2,10 ),
dà il vero senso morale ( Fil 1,9s )
e apre l'uomo a una conoscenza spirituale del mistero divino ( Col 2,2; cf. 1 Gv 4,7 )
e dell'amore del Cristo che sorpassa ogni conoscenza ( Ef 3,17-19; cf. 1 Cor 8,1-3;
1 Cor 13,8-12 ).
Facendo abitare nell'anima il Cristo ( Ef 3,17 )
e tutta la Trinità ( 2 Cor 13,13+; cf. Gv 14,15-23; 1 Gv 4,12 ),
l'agape nutre la vita delle virtù teologali ( cf. Rm 1,16+; Rm 5,2+ ),
di cui è la regina ( 1 Cor 13,13 ),
perché solo essa non passerà ( 1 Cor 13,8 )
ma sfocerà nella visione ( 1 Cor 13,12; cf. 1 Gv 3,2 ),
quando Dio accorderà ai suoi eletti i beni che ha promessi a quelli che lo amano
( 1 Cor 2,9; Rm 8,28; Ef 6,24; 2 Tm 4,8; cf. Gc 1,12; Gc 2,5 ).
13,3 La carità non si identifica con la donazione dei beni o di se stessi.
dessi: var. preferita da al cuni: « dessi il mio corpo per trarne gloria ».
13,4-7 La carità anima tutta l'esistenza.
Essa sta alla radice della fede e della speranza.
13,4 La carità è paziente:
nei vv 4-7 la carità è definita da una serie di quindici verbi.
È caratterizzata non in modo astratto, ma con l'azione che suscita.
13,8-12 La carità anticipa nel tempo la piena e definitiva comunione con Dio.
Essa, perciò, rimane per sempre.
13,8 La carità non avrà mai fine: mentre la nostra conoscenza di Dio,
imperfetta ( v 11 ) e indiretta ( v 12 ),
sparirà per far posto alla visione faccia a faccia, la carità sarà, negli eletti,
la stessa che ebbero sulla terra.
13,13 fede, speranza e carità: sono le tre virtù che usiamo chiamare teologali;
su di esse si fonda tutta l'esistenza cristiana ( 1 Ts 1,3 ).
tre cose: il gruppo delle tre virtù teologali, che appare in Paolo già da 1 Ts 1,3
e gli è forse anteriore,
ritorna spesso nelle sue lettere, con diverse variazioni nell'ordine ( 1 Ts 5,8;
1 Cor 13,7.13; Gal 5,5s; Rm 5,1-5; Rm 12,6-12; Col 1,4-5; Ef 1,15-18; Ef 4,2-5;
1 Tm 6,11; Tt 2,2. Cf. Eb 6,10-12; Eb 10,22-24; 1 Pt 1,3-9.21s ).
In più si trovano insieme fede e amore ( 1 Ts 3,6; 2 Ts 1,3; Fm 5 ),
costanza e fede ( 2 Ts 1,4 ),
carità e costanza ( 2 Ts 3,5. Cf. 2 Cor 13,13 ).