Dio

A 12

Dio onnisciente

Rif.

La scienza di Dio è all'inizio come conoscenza di tutto, specialmente delle cose future nascoste.
Erede della religione pagana, il popolo ebraico stabilità un rituale di "consultazione" di Jahvè dal quale riceverà in comunicazione quella scienza.
Purificando questa norma primitiva, i profeti sottolineano l'esigenza della purezza morale che questa onniscienza comporta: Dio vede tutto, perfino le intenzioni più segrete.
I profeti si preoccupano, nello stesso tempo, di far comprendere la condotta del mondo e la realizzazione del disegno di Dio alla luce di questa scienza: Dio conosce il futuro conducendo l'uomo verso l'era messianica con la rivelazione progressiva di questo stesso futuro.
Se la conoscenza di Dio si estende a tutto ciò che esiste, essa è pure la migliore scienza esistente: la sapienza.
Se la sapienza ha designato all'inizio la perspicacia dell'intelligenza, si è poi spiritualizzata prima di venir attribuita a Dio, il "Sapiente" per eccellenza.
A 34
Ma Dio comunica questa sapienza agli uomini sotto la forma della Legge e mediante l'ispirazione interiore dello Spirito.La sapienza permette all'uomo di partecipare in parte all'onniscienza divina.
Un giorno, questa conoscenza e questa sapienza si personificheranno nella Parola di Dio.
B 33

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 25,21-23
1 Sam 10, 17-24
1 Sam 23,10-12
1 Sam 28
Gdc 1,1-2
Gdc 17,5-13
Dio deve conoscere ciò che l'uomo non conosce: è il senso delle pratiche di consultazione di Jahvè: sorteggio, divinazione o negromanzia.

Es 28,6-30
1 Sam 14,36-42
Es 33,7-11
Dio utilizza questi mezzi per rivelare progressivamente la sua vera scienza; li incanala all'inizio in certi oggetti del culto: l'Urim e il Tummin.

2 Sam 7,1-17
1 Re 20,35-43
1 Re 22,13-28
2 Re 19,1-7
Un po' alla volta il profeta, inviato di Dio, diventa il rappresentante della scienza divina per rivelare le cose segrete o future.

Is 5,19
Is 14,26-27
Is 46,8-11
Is 41,23-24
Is 45,21
Is 46,9-10
Il profeta cercò tuttavia di superare il ruolo di semplice indovino, collegandosi all'onniscienza di Dio per rivelare il disegno salvifico di Dio e suscitare un maggior timore di Dio nel popolo.

Dt 4,29
1 Cr 16,10-11
La formula "consultare Jahvè" si spiritualizza anch'essa e diventa spesso "cercare Jahvè".
E 41

Sal 139
Gen 2,17-3,22
Ez 28,1-10
Is 19,11-15
Is 40,12-18
Is 55,6-9
Bar 3,15-38
Gb 7,17-20
Gb 28,12-27
Sir 1,1-10
La scienza di Dio sorpassa talmente la capacità umana che la pretesa di acquistarla equivale a un sacrilegio.
Questa idea è rappresentata in forma popolare In gen e Ez;
Giobbe ne mantiene l'aspetto terribile; gli altri libri sapienziali insistono soprattutto sulla imperscrutabilità della scienza di Dio.
A 9

Gen 41
Dn 1-2
1 Re 3,4-15
Dio ha comunicato all'uomo l'incomunicabile rendendolo partecipe della sua scienza.
Giuseppe e Daniele testimoniano questa onniscienza di Dio, anche in terra straniera, di fronte all'incompetenza umana.

Sal 19
Dt 4,5-6
Pr 6,22-31
Sir 24,3-6
Sir 51,18-28
Sap 7,22-27
Più particolarmente, i fedeli della Legge ricevono la scienza divina.
Questa scienza, che governa il mondo, li associa così al potere di Dio ( vedere l'associazione tra Legge e creazione nel Sal 18 )
A 37

Col 2,2-3
Col 3,16
Gc 3,13-18
Rm 11,33-36
1 Cor 1,17-31
1 Cor 2,6-16
E questa Sapienza divina si è tanto compiaciuta di comunicarsi agli uomini da diventare la persona stessa della Parola che ha preso carne tra noi, portandoci la conoscenza di Dio.
B 33
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