Redenzione

È l'italianizzazione del latino redemptio, un "acquisto mediante compera", "riscatto" di prigionieri dal nemico, "liberazione" mediante pagamento.

Il Verbo di Dio con l'Incarnazione creò una solidarietà con l'uomo; se ne assunse i peccati e con la sua morte li espiò, riscattandoci da essi al prezzo del suo sangue.

È l'inquadramento etimologico, che risulta però riduttivo: questa ricompera dalla schiavitù parrebbe risolversi nel liberarci da una situazione di sventura: si resterebbe comunque sul piano negativo: ma è solo la prima parte, alla quale sottentra la seconda, costituita dall'assunzione alla figliolanza adottiva di Dio: riscatto dall'abisso del male, elevazione alle somme vette del bene.

L'amore di Dio, che lo ha spinto fino a morire per sottrarci alla morte, lo ha anche indotto ad attirarci alla sua vita, perché la nostra attingesse la sua pienezza suprema.

Il termine intende descrivere quell'aspetto dell'opera di salvezza e di liberazione degli uomini compiuta da Gesù nella sua morte, che considera soprattutto il fatto di essere « riscattati » ( « redemo » significa in latino « ricomprare » ) dalla prigionia del peccato e della morte.

Cristo ci ha così « redenti », « liberati », soprattutto con il suo sacrificio di croce.

La redenzione è l'esperienza centrale di ogni religione.

Seppure espresso nelle varie religioni con termini diversi, il concetto dice che il rapporto con la divinità ( o il divino ) realizza la salvezza dell'uomo, come liberazione dal male e raggiungimento di una vita buona e felice.

Nel cristianesimo la redenzione è la categoria centrale per esprimere il valore di salvezza dell'opera realizzata da Gesù Cristo nella sua morte e risurrezione.

Essa è collegata in modo esplicito alla prima opera di Dio, la creazione ( v. ).

La redenzione è considerata come la restaurazione della creazione e la creazione si compie nella redenzione.

Infatti, la libertà umana creata da Dio è continuamente sorretta dalla presenza di Dio e dai suoi interventi nella storia ( v. Alleanza ).

La storia dell'agire divino ha lo scopo di ricondurre la libertà degli uomini al disegno originario, che Paolo delinea sinteticamente nella Lettera agli Efesini: "In Lui [ Gesù Cristo ] ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà" ( Ef 1,4-5 ).

La redenzione non è solo redenzione dal peccato, ma è anche e soprattutto realizzazione del disegno di Dio di chiamare tutti gli uomini a essere in Cristo.

La redenzione nell'Antico Testamento

Nell'Antico Testamento la fede di Israele parla di Dio come "redentore" ( in ebraico: go'el ).

La categoria è tratta dal diritto di famiglia, del clan, della tribù: le famiglie potevano pagare un riscatto per liberare il parente caduto in schiavitù.

Nella trasposizione religiosa la categoria di redenzione perde la sua connotazione giuridica e soprattutto l'idea del pagamento di un riscatto "dovuto" a qualcuno.

Dio libera il suo popolo come "redentore", gratuitamente, senza essere debitore di nulla a nessuno.

L'accento è posto sulla solidarietà, sul vincolo di parentela che Dio stringe con il suo popolo, sulla fedeltà di Dio a se stesso e all'uomo.

Per Israele l'esperienza fondamentale di redenzione è quella dell'Esodo che libera dalla schiavitù dell'Egitto, in vista della formazione del popolo e dell'Alleanza.

Nella liberazione dell'Esodo non c'è il pagamento di alcun riscatto, mentre essa è chiaramente indicata come un intervento liberatore dovuto alla sovranità e alla fedeltà di Dio alla sua promessa ( Es 6,6-7 ).

Nella seconda parte del libro di Isaia, l'agire di Dio viene letto come un intervento "redentore" ( Is 44,24 ), posto in forte parallelo con l'agire creatore, come un chiamare di nuovo all'esistenza il popolo disperso nella deportazione babilonese ( Is 43,1 ).

Gesù redentore

Su questo sfondo doveva apparire naturale alla prima comunità dei cristiani esprimere il valore di salvezza della morte di Gesù come la "redenzione".

Fondandosi sul gesto dell'Ultima Cena, in cui Gesù anticipa il significato della sua morte, come morte per tutti, gli autori del Nuovo Testamento esprimono il valore salvifico della Croce ( v. ), come l'atto decisivo della liberazione operata da Dio.

I Vangeli sinottici, Paolo e Giovanni non fanno altro che rileggere questo nucleo ricuperando le grandi immagini dell'Antico Testamento.

Perciò la morte di Gesù è la "redenzione", il "sacrificio", il "riscatto".

Gesù porta a compimento tutti i sacrifici dell'Antico Testamento, ma non li realizza più solo in un gesto rituale, bensì nel dare la sua vita per la moltitudine, nell'offerta personale.

I testi dell'istituzione dell'eucaristia ( Mc 14,24; Mt 26,27; Lc 22,20; 1 Cor 11,25 ) parlano del dono di Gesù come sacrificio di alleanza.

La Lettera agli Ebrei ( Eb 9,15-28 ) ricorda il sacrificio di alleanza.

Diversi autori si riferiscono al rito di espiazione e purificazione ( Eb 9-10; Rm 3,25; 2 Cor 5,21; 1 Gv 2,2; 1 Gv 4,10 ) e la Lettera agli Efesini parla di olocausto ( Ef 5,2 ).

Giovanni si riferirà alla tematica dell'agnello pasquale all'inizio ( Gv 1,29 ) e alla fine ( Gv 19,31-37 ) del suo Vangelo.

Si tratta di un sacrificio che non mira a mutare la volontà di un Dio adirato, ma si iscrive entro l'alleanza di Dio che rende possibile i gesti di riconciliazione del suo popolo.

Ugualmente il Nuovo Testamento parla della morte di Gesù come redenzione ( Mt 20,25-28; 1 Tm 2,6; Tt 2,14 ): Gesù è il Redentore, è colui che da la sua vita in riscatto per la moltitudine, non perché sia tenuto a pagare qualcosa a qualcuno, ma perché è il volto del Dio fedele a se stesso, che non può lasciare noi in balia del peccato e della morte.

Egli è il vero Redentore dell'uomo e della storia, colui che riscatta dalla schiavitù del peccato, colui che mostra l'amore di Dio che non vuole che nessuno dei suoi figli vada perso.

La riflessione teologica

Il seguito della storia del pensiero cristiano svilupperà il concetto di redenzione anzitutto sottolineando il tema del riscatto come un debito "dovuto" a Satana per la schiavitù contratta con il peccato ( teoria dei diritti del demonio ); poi tentando di purificare questo sviluppo con la categoria della "soddisfazione" ( s. Anselmo ): Dio non deve nulla a nessuno, è solo l'uomo che deve ristabilire l'alleanza violata e l'onore di Dio offeso con il peccato, ma da solo non lo può fare; si comprende "perché" solo un Dio-uomo lo possa fare, mediante l'offerta della sua vita, con la morte volontaria.

Anselmo cerca così di far comprendere il senso della redenzione operata da Gesù Cristo e il suo carattere oneroso, senza dover ricorre al "diritto" di nessun altro.

Tuttavia il seguito dell'esperienza cristiana e della riflessione teologica irrigidì il discorso di Anselmo, parlando di un'espiazione penale che Dio infligge al suo Figlio e quasi perdendo l'aspetto della libertà e della volontarietà del gesto di Gesù.

La riflessione teologica attuale mira a ricuperare il contesto biblico della redenzione, leggendo l'agire di Cristo non come un atto subito da lui per placare la giustizia di Dio, ma come l'atto stesso con cui Dio, mediante l'agire volontario di Cristo fino alla morte, restituisce gratuitamente alla libertà umana la capacità di ritornare a lui ( redenzione dal peccato ) e di ricostruire le relazioni perdute ( con se stessa, con gli altri, con il mondo: l'adozione filiale ).

In questo modo la categoria di redenzione si pone in rapporto con le diverse forme di liberazione umana ( personale e sociale ): le rende possibili, le favorisce, anche se le supera.

v. Alleanza; Giustificazione; Salvezza

In riscatto: i peccati degli uomini inducono un debito verso la giustizia divina, la pena di morte comminata dalla legge ( 1 Cor 15,56; 2 Cor 3,7.9; Gal 3,13; Rm 8,3-4 ).

Per liberarli da questa schiavitù del peccato e della morte ( Rm 3,24+ ), Gesù pagherà il riscatto e cancellerà il debito versando il prezzo del suo sangue ( 1 Cor 6,20; 1 Cor 7,23; Gal 3,13; Gal 4,5 ), cioè morendo al posto dei colpevoli, così com'era stato annunziato del « servo di Jahvè » ( Is 53 ).

Il termine semitico che traduce « una moltitudine » ( Is 53,11s ) oppone il grande numero dei riscattati all'unico redentore, senza implicare che questo numero sia limitato ( Rm 5,6-21 ).

Mt 20,28

Come una volta nel deserto del Sinai il sangue delle vittime sigillò l'alleanza di Jahvè con il suo popolo ( Es 24,4-8+; Gen 15,1+ ), così sulla croce il sangue della vittima perfetta, Gesù, sta per sigillare tra Dio e gli uomini la « nuova » alleanza ( Lc 22,20 ), che i profeti avevano annunziato ( Ger 31,31+ ).

Gesù si attribuisce la missione di redenzione universale assegnata al « servo di Jahvè » ( Is 42,6; Is 49,6; Is 53,12; Is 42,1+; Eb 8,8; Eb 9,15; Eb 12,24 ).

L'idea di nuova alleanza ritorna anche in Paolo, oltre 1 Cor 11,25, in diversi contesti che ne rivelano al grande importanza ( 2 Cor 3,4-6; Gal 3,15-20; Gal 4,24 ).

Mt 26,28

In virtù della redenzione: Jahvè aveva « riscattato » Israele liberandolo dalla schiavitù d'Egitto per farne un popolo che gli appartenesse come sua eredità ( Dt 7,6+ ).

Annunziando la « redenzione » dalla schiavitù di Babilonia ( Is 41,14+ ), i profeti avevano lasciato intravedere una liberazione più profonda e più universale, mediante il perdono dei peccati ( Is 44,22; Sal 130,8; Sal 49,8-9 ).

Questa redenzione messianica si è compiuta nel Cristo ( 1 Cor 1,30; Lc 1,68; Lc 2,38 ).

Dio Padre per mezzo del Cristo - o il Cristo stesso - ha « liberato » l'Israele nuovo dalla schiavitù della legge ( Gal 3,13; Gal 4,5 ) e del peccato ( Col 1,14; Ef 1,7; Eb 9,15 ), acquistandoselo ( At 20,28 ), rendendolo sua proprietà ( Tt 2,14 ), riscattandolo ( Gal 3,13; Gal 4,5; 1 Cor 6,20; 1 Cor 7,23; 2 Pt 2,1 ).

Il prezzo di questo riscatto e di questo acquisto è stato il sangue del Cristo ( At 20,28; Ef 1,7; Eb 9,12; 1 Pt 1,18s; Ap 1,5; Ap 5,9 ).

Inaugurata sul Calvario è già garantita dai pegni dello Spirito ( Ef 1,14; Ef 4,30 ), questa redenzione raggiungerà il suo compimento soltanto nella parusia ( Lc 21,28 ), con la liberazione dalla morte mediante la resurrezione dei corpi ( Rm 8,23 ).

Rm 3,24

Magistero

L'uomo ha bisogno di redenzione; il che significa non solo che manca di un complemento alla sua perfezione e alla sua felicità, ma che egli ha bisogno d'una riparazione, d'una liberazione, d'una rigenerazione.

Catechesi Paolo VI
7-4-1971

Noi siamo esseri condannati a fallire nel fatale esperimento della nostra vita nel tempo, se non ci è accordato quel supplemento di vita stessa, che chiamiamo salvezza, e che non ci può venire che da un intervento pianificato, da un'« economia » prodigiosa da parte divina.

Catechesi Paolo VI
7-4-1976

Concilio Ecumenico Vaticano II

Voluta dalla misericordia e dalla sapienza di Dio Lumen gentium 52
prima promessa e preludio nel V. T. Dei verbum 3
  Sacrosanctum concilium 5
Cristo ha redento tutti gli uomini Lumen gentium 7
  Gaudium et spes 22
  Gaudium et spes 32
non fu redento ciò che da Lui non fu assunto Ad gentes 3
la … avvenne attraverso la povertà e le persecuzioni di Cristo Lumen gentium 8
fu compiuta soprattutto per mezzo del mistero pasquale Sacrosanctum concilium 5
v. Croce; Pasqua
si attua e si rinnova nel Sacrificio eucaristico Sacrosanctum concilium 2
  Lumen gentium 3
  Presbyterorum ordinis 13
è vita nuova ed eterna Lumen gentium 44
Abbraccia anche la restaurazione dell'ordine Temporale Apostolicam actuositatem 5
Cristo assume il Popolo di Dio per farne strumento della … di tutti Lumen gentium 9
Maria si consacrò al mistero della … Presbyterorum ordinis 18
associata al Figlio Lumen gentium 56
  Lumen gentium 57
  Lumen gentium 61
  Lumen gentium 63
v. Maria
I laici devono vivere di fede nel mistero della … Apostolicam actuositatem 29
Discordanze dottrinali dei fratelli separati Unitatis redintegratio 20
v. Messa: Morte di Cristo; Piano divino; Salvezza

Catechismo della Chiesa Cattolica

Fin dal principio, Dio si fa conoscere 55
I simboli della fede 190
« Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » 235
La Provvidenza e lo scandalo del male 312
Il primo peccato dell'uomo 401
Gesù 432
« Avvenga di me quello che hai detto… » 494
I tratti comuni dei Misteri di Gesù 517ss
Gesù e la fede d'Israele nel Dio unico e Salvatore 587
La morte di Cristo è il sacrificio unico e definitivo 613
Sulla croce, Gesù consuma il suo sacrificio 616
Cristo discese agli inferi 635
Cristo regna già attraverso la Chiesa 669
La Chiesa - sacramento universale di salvezza 776
Il Cielo 1026
Che cosa significa il termine Liturgia? 1069
Il tempo liturgico 1163
L'azione di grazie e la lode al Padre 1360ss
La vita di Cristo 1692
La preghiera di domanda 2630
Rimetti a noi i nostri debiti 2839
Comp. 8; 65; 219; 220

Rinnovamento Catechesi

Egli intatti è il Risorto 67
e in Lui gli uomini sono solidali con tutta la storia e con tutto il mondo 68
La dimensione comunitaria, storico-escatologica, sacramentale 78
La catechesi sulla Chiesa, come "popolo adunalo nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" 86
La liturgia, catechesi in atto 114
La bontà delle creature esprime l'amore di Dio 120
L'uomo, rivelazione di Dio in Cristo 122

Summa Teologica

  III, q. 48, a. 4 s.