|  | Lo Spirito Santo nella Liturgia |  | 
    
      | D 3 | Culto ( A.T. ) | Rif. | 
    
      | L'ebraico ha uno stesso termine ( ằbõdã) per indicare il lavoro, il servizio e il culto. | 
    
      | Queste tre attività costituiscono, per il popolo eletto, una sola stessa adorazione di Dio. | 
    
      | Oggi, nel senso stretto, il culto consiste nel rendere a Dio gli omaggi che gli sono dovuti come creatore di tutti gli esseri: adorazione, preghiera, azione di grazie. | 
    
      | La Bibbia ci ragguaglia soprattutto sul culto sacrificale. |  | 
    
      | I profeti hanno fortemente insistito sul valore primordiale del sacrificio: la purezza del cuore. | 
    
      | Sotto il loro impulso, il culto si è spiritualizzato, prima e soprattutto dopo l'esilio. |  | 
    
      | Questa scheda, come anche la D 4 sarà presentata come il « prospetto » delle materie della serie D. | 
    
      | Testi | Rilievi | Rif. | 
    
      |  | I grandi antenati di Israele hanno innalzato altari al vero Dio e gli hanno offerto sacrifici e indirizzato preghiere. | 
    
      | 
 | 
    
      |  | La tradizione jahvista-elohista ci dà il racconto più arcaico della Pasqua e del sacrificio del Sinai al momento della conclusione dell'Alleanza. |  | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Canto di azione di grazie, il primo e il più antico salmo che la liturgia cattolica prende dalla Bibbia. | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Jahvè viene consultato nella « Tenda di riunione » ( chiamata anche « Arca della testimonianza » o « Dimora » ). | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Il culto del deserto, sebbene ancora molto rudimentale, piaceva a Jahvè per la sua sincerità. |  | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Terminata la costruzione del tempio |  | 
    
      | da Salomone, nel suo recinto, considerato come luogo della presenza di Jahvè, si offrono sacrifici diversi in occasioni delle grandi feste dell'anno. | 
    
      | 
 | 
    
      |  | I Sal. diventano elemento del culto ( « sacrificio di lode » ). |  | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Il culto, sorgente di benedizioni. |  | 
    
      | 
 | 
    
      |  | I profeti non hanno fatto obiezioni sulle pratiche religiose del tempio. | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Essi hanno protestato, però, contro l'ipocrisia religiosa, consistente nell'offrire sacrifici e nel fare digiuni violando la giustizia sociale e l'amore del prossimo. |  | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Stessa tendenza dopo l'esilio. | 
    
      | Il culto pubblico del tempio si svolge con maestà. | 
    
      | I sacrifici di espiazione si moltiplicano, i canti sono spirituali. | 
    
      | Il culto sinagogale instaurato in quest'epoca, fatto di preghiere e di inni, ha un carattere eucaristico e prepara il culto cristiano. | 
    
      | 
 | 
    
      |  | La condizione per partecipare al culto è la santità. |  | 
    
      | Il N. T. farà della santità morale la base stessa del sacrificio. | 
    
      | 
 | 
    
      |  | Formule definitive di spiritualizzazione del culto, che non esistono nelle manifestazioni esteriori. |