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L'obbedienza ( dal latino ob-audire: dare ascolto ) è il principio fondamentale della tede biblica: "Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo!" ( Dt 6,4 ).

La storia umana, iniziata con la disobbedienza di Adamo a Dio, viene salvata mediante l'obbedienza al patto dell'alleanza mosaica: "Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!" ( Es 24,7 ).

Di fatto, poiché il peccato continua a dominare l'esistenza umana, v'è redenzione solo grazie all'obbedienza del Salvatore, Gesù Cristo: "Per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti" ( Rm 5,19 ).

L'adeguamento all'esempio di Cristo è vincolante: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, … obbediente fino alla morte e alla morte di croce" ( Fil 2,5-8 ).

L'obbedienza di Cristo è comunione di amore con l'universale volontà salvifica del Padre.

I cristiani vivono a loro volta questa obbedienza nella comunione ecclesiale.

Nella Chiesa l'esercizio dell'autorità è un servizio rivolto a percepire e a comunicare la volontà di Dio.

In modo simbolicamente esplicito, ciò viene recepito ed espresso nel libero voto di obbedienza dei religiosi.

v. Ascolto; Sequela

L'amore implica l'obbedienza ( Es 20,6; Dt 5,10; Dt 11,1; Sir 2,15; Gv 14,15 ).

Le « leggi » della sapienza si identificano con i grandi obblighi religiosi e morali contenuti nella rivelazione e, forse, anche con le leggi non scritte, dettate dalla coscienza e messe in luce dalla sapienza divina.

È garanzia di immortalità: il termine « garanzia » è usato qui in senso giudico.

L'impegno che viene messo per osservare le leggi della sapienza non è sufficiente a rendere incorruttibile; però crea un titolo reale a ottenere da Dio l'incorruttibilità beata o l'immortalità ( Sap 2,23; Sap 3,4 ).

Il timore di Dio nella prova: tema frequente nell'A. T. in modo particolare nei salmi.

… della fede

L'obbedienza alla fede: forse meno l'obbedienza dovuta al messaggio evangelico che quella che è adesione di fede ( At 6,7; Rm 6,16-17; Rm 10,16; Rm 15,18; Rm 16,19.26; 2 Cor 10,5-6; 2 Ts 1,8; 1 Pt 1,22; Eb 5,9; Eb 11,8 ).

… al potere civile e alle autorità

La preghiera per i sovrani pagani è raccomandata ( Ger 9,7; Bar 1,10-11; 1 Mac 7,33 ).

Identico lealismo in Rm 13,1-7; 1 Pt 2,13-17.

Autorità costituite: alla lettera « che sono sopra di noi ».

Istituzione umana: una variante ha: « ogni creatura umana ».

Nelle due versioni si avverte un'opposizione all'idea pagana del sovrano divinizzato.

Tutto il seguito ( 1 Pt 2,13-3,12 ) sarà diretto alle diverse categorie sociali, come Ef 5,22-6,9; Col 3,18-4,1; Tt 2,1-10.

Ordinarono loro: proibizione che sembra un'ammonizione legale.

In una causa di questo genere i trasgressori non potevano essere imprigionati se non recidivi, a meno che non fossero rabbini, e quindi conoscitori della legge.

Sarà il caso del capitolo seguente ( At 5,28 ).

Schedario biblico

Magistero

Così l'obbedienza

diventa assimilazione a Cristo, il divino obbediente;

diventa norma fondamentale della nostra pedagogia di formazione cristiana;

diventa coefficiente indispensabile dell'unità interiore della Chiesa, fonte e segno della sua pace;

diventa cooperazione effettiva alla sua missione evangelizzatrice;

diventa esercizio ascetico di umiltà e spirituale di carità ( cfr. Fil 2,5-12 );

diventa comunione con Cristo e con chi di Cristo è per noi apostolo e rappresentante.

Perché l'obbedienza comporta un duplice elemento esteriore al singolo individuo, o al singolo gruppo: ascoltare un'altra voce che non la propria, ed agire in conformità a questa voce, che suona comando, che attesta un'autorità, che piega l'uditore a un modo di pensare e di fare di cui egli non è l'autore e di cui spesso non vede il perché.

Sappiamo che la Chiesa è una società, è una comunione, è un Popolo organizzato e governato pastoralmente: tutto ciò implica un'adesione qualificata? un'obbedienza.

Fare la volontà del Padre è la condizione, è la norma; l'obbedienza è la virtù morale fondamentale che fonda le nostre relazioni con Cristo e con Dio: la Chiesa le instaura, e ci apre le labbra a ripetere la preghiera evangelica: fiat voluntas Tua.

Correlativa all'autorità è l'obbedienza, la quale non è mera passività, o supina acquiescenza dovuta all'interesse o alla paura, ma espressione di unità, di fedeltà e di carità, nella articolazione del Corpo mistico e sociale di Cristo, ch'è la sua Chiesa

Obbedire a Dio è ascoltare Dio, avere il cuore aperto per andare sulla strada che Dio ci indica.

L'obbedienza a Dio è ascoltare Dio.

Dunque si deve essere pronti a « obbedire, avere il coraggio di cambiare strada quando il Signore ci chiede questo ».

E « per questo chi obbedisce ha la vita eterna; e chi non obbedisce, l'ira di Dio rimane su di lui ».

Ci vuole, dunque, « un atteggiamento "obbedienziale": il cristiano è un servo, come Gesù, che obbedisce a Dio ».

Ed è anche « vero che è un modo un po' diverso di risolvere i problemi, questo dell'obbedienza: davanti al fatto della risurrezione gli apostoli hanno risolto, con la grazia dello Spirito Santo, con l'obbedienza ».

Concilio Ecumenico Vaticano II

Catechismo della Chiesa Cattolica

Summa Teologica