|  | Lo Spirito Santo nella Morale |  | 
    
      | E 25 | Timore di Dio | Rif. | 
    
      | Si potrebbero distinguere, nell'evoluzione biblica, due specie di « timore ». | 
    
      | L'ebreo conosce il timore sacro davanti alle teofanie. |  | 
    
      | Il peccatore, conosce anche il timore morale della Legge. | 
    
      | A poco a poco, questi due timori si uniscono grazie a una migliore concezione della santità di Dio. |  | 
    
      | Il timore diventa, da allora, il principio stesso della vita morale e della comunicazione della vita divina. | 
    
      | Nel N. T. si parlerà contemporaneamente di « timore » e di « ammirazione » dinanzi alla potente parola di Cristo nella sua legge e nei suoi miracoli, per dire sia la meraviglia di trovarsi negli ultimi tempi e sia la volontà di accettare la legge propria di questi tempi. | 
    
      | Testi | Rilievi | Rif. | 
    
      |  | Ogni volta che Jahvè vuole manifestarsi, l'uomo viene preso da spavento, perché Jahvè è santo |  | 
    
      | e le sue opere sono temibili. | 
    
      | Si noti ogni volta la frase di Dio: « Non temere ». |  | 
    
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      |  | Le cosmologie che riferiscono l'azione di Dio sugli elementi comportano sovente lo spavento degli spettatori. | 
    
      | Si veda soprattutto le vittorie di Dio sulle acque. | 
    
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      |  | Un antico testo presenta il timore come conseguenza del peccato. | 
    
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      |  | Dio Sabaoth è santo e bisogna temere solo lui. | 
    
      | Si noti che in Is 6, il motivo del timore non è più l'aver visto Dio, ma essere peccatore. | 
    
      | È insieme timore sacro e timore morale. | 
    
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      |  | Insomma, il timore di Dio diviene da allora il vero atteggiamento religioso. | 
    
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      |  | La nozione di timore si interiorizza. | 
    
      | Vi si vede progressivamente, non più un terrore, ma un mezzo per evitare il male e per osservare i comandamenti. | 
    
      | È merito del Dt. aver realizzato questa spiritualizzazione. | 
    
      | Dio appare nella Legge; aver timore della Legge è riconoscere la presenza di Dio in essa. | 
    
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      |  | I Sal. tentano di far passare questa dottrina facendo dipendere la felicità da questo timore di Dio. | 
    
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      |  | Da allora, il timore diventa il primo dei comandamenti ( Dt. ), il « principio della sapienza » ( Pr. ) e riassume tutto l'atteggiamento religioso. | 
    
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      |  | Il timore diventa anche atteggiamento liturgico: l'atteggiamento morale indispensabile al sacrificio. | 
    
      | Ricordo di un antico proverbio pagano in cui « temere » Dio significava « fare dei riti » alla sua presenza. | 
    
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      |  | Il titolo di « timorato di Dio » viene dato a ogni giusto, ebreo o pagano. |  | 
    
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      |  | L'empio è appunto colui che « non teme Dio ». | 
    
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      |  | Il timore davanti alle teofanie dell'A. T. diventa ammirazione per i miracoli e le parole del Signore, in cui si intuisce la presenza di Dio. | 
    
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      |  | Nell'N. T. il timore di Jahvè diventa timore del Signore, cioè atteggiamento di adesione al nome del Signore. |  | 
    
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      |  | Il timore sarà considerato il sentimento tipo dell'A. T. in opposizione all'amore, sentimento del N. T. |